giovedì 17 agosto 2023

BYOBLU24 - VOLANO I PREZZI DEI CARBURANTI IN ITALIA, MA PER IL GOVERNO “NON È VERO”

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Non si ferma la corsa verso l’alto dei prezzi dei carburanti, soprattutto quelli in autostrada. Il record italiano, che ha fatto notizia, si è registrato sull’autostrada Milano-Varese, nell’area di servizio Villoresi Ovest. Qui la benzina verde è arrivata a 2,72 euro al litro.

In queste ore la media nazionale del self service sulla rete autostradale è di 2,019 al litro. Il gasolio self, sempre in autostrada è a 1,928, il Gpl servito è stabile a 0,842 euro come il metano a 1,528 euro. Fra le regioni con il prezzo medio più alto c’è ancora la Puglia a 1,969 euro a litro e la meno cara nelle Marche, 1,924 euro al litro.

Nonostante l’Italia sia uno dei Paesi europei con il prezzo più alto del carburante, gli aumenti hanno toccato anche altre nazioni. In Francia il prezzo è di 1,80 al litro, in Spagna 1,52, in Germania 1,75 e in Austria 1,66.

Le associazioni dei consumatori sono sul piede di guerra, soprattutto dopo le parole del ministro delle imprese e del made in Italy Adolfo Urso, il quale ha negato che i prezzi siano fuori controllo, “anzi è vero il contrario: l’Italia ha fatto meglio di altri Paesi europei”, ha affermato. Una difesa però che ha scatenato un coro di critiche e polemiche. “Il prezzo industriale della benzina depurato dalle accise è inferiore rispetto ad altri Paesi europei come Francia, Spagna e Germania”, ha scritto in una nota il ministro delle imprese.

A due settimane dall’entrata in vigore dell’obbligo per i benzinai di esporre i cartelloni con i prezzi medi dei carburanti, sembra che l’operazione voluta dal governo non stia funzionando. “Anche questa mattina, per il sedicesimo giorno consecutivo, i prezzi medi dei carburanti comunicati dal Mimit hanno subito un aumento.

Il cartello dei prezzi medi, imposto ai distributori dal Governo, nulla ha potuto, né ha mai avuto alcuna possibilità di farlo, contro gli aumenti dei prezzi dovuti ai valori in ascesa dei mercati internazionali dei prodotti”, attacca la Fegica, la Federazione e gestione impianti di carburanti e affini. Secondo una stima di Assoutenti in questa estate lo Stato italiano dovrebbe incassare 2,27 miliardi tra accise e Iva.

“Il governo deve attivarsi introducendo meccanismi automatici di riduzione di Iva e accise su benzina e gasolio in occasione dell’incremento dei prezzi industriali – spiega il presidente di Assoutenti, Furio Truzzi – in modo da alleggerire la spesa degli italiani sia per i rifornimenti, sia per quei prodotti come gli alimentari che risentono dei maggiori costi di trasporto”.

Sulla questione dei rincari dei carburanti, il Codacons annuncia per i prossimi giorni un esposto a 104 Procure della Repubblica di tutta Italia e ai comandi regionali della Guardia di Finanza.

“Chiediamo alla magistratura di intervenire sui rincari che si registrano in occasione delle partenze degli italiani, aprendo una indagine tesa a verificare la possibile fattispecie di aggiotaggio – afferma il presidente Carlo Rienzi – vogliamo capire quale sia la causa dei repentini aumenti alla pompa e se vi siano possibili manovre speculative finalizzate ad alzare i prezzi in occasione degli spostamenti dei cittadini. Il governo italiano si difende affermando che “senza accise il prezzo in Italia del carburante è più basso”, nonostante questo non ci pensa affatto a ridurre le tasse sui carburanti che rappresentano un gettito fiscale non indifferente.

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