PS: Con grande dolore per gli agricoltori, ma con grande disprezzo di chi come il Governo Renzi Pd questo ha permesso, una battuttaccia:...una volta si diceva siamo arrivati alla frutta...oggi c'è ne rimane troppa...! Coldiretti e agricoltori, al referendum votate "SI"...vi assicurate una ...morte lenta(mica troppo! )ma sicura!
umberto marabese
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06 agosto 2016 - L'associazione dei coltivatori denuncia come "l'agroalimentare sia l'unico settore ad essere colpito direttamente dalla chiusura delle frontiere, ma al divieto di accesso a questi prodotti si sono aggiunte le tensioni commerciali".
MILANO - A due anni dall'inizio dell'embargo russo le esportazioni del Made in Italy sono scese al minimo da almeno un decennio con una perdita stimata nel biennio di 7,5 miliardi rispetto ai valori precedenti l'embargo. E' quanto emerge da uno studio della Coldiretti che presenta il bilancio della chiusura delle frontiere con Mosca a una lista di prodotti, frutta e verdura, formaggi, carne e salumi, ma anche pesce, provenienti da Ue, Usa, Canada, Norvegia ed Australia con successiva proroga.
"L'agroalimentare - sottolinea la Coldiretti - è l'unico settore ad essere colpito direttamente dall'embargo totale sancito dalla Russia ma al divieto di accesso a questi prodotti si sono aggiunte le tensioni commerciali che hanno ostacolato di fatto le esportazioni in tutto l'agroalimentare e anche negli altri settori, dalla moda fino alle auto, in cui era tradizionalmente forte la presenza italiana".....
Solo nel settore del tessile, abbigliamento accessori e pelli la perdita dovuta al cale delle esportazioni è stata - precisa la Coldiretti - di 2 miliardi nel biennio mentre per i mezzi di trasporto il taglio è stato di 1,2 miliardi nello stesso arco di tempo mentre 600 milioni ha perso complessivamente l'agroalimentare.
In termini quantitativi nel corso dei due anni di embargo - stima la Coldiretti - sono stati "respinti" dalle frontiere russe 39,4 milioni di chili di mele italiane, soprattutto della varietà Granny Smith dal colore verde intenso e sapore leggermente acidulo, ma anche 29,5 milioni di chili di uva da tavola, 29,9 milioni di chili di kiwi, 2,8 milioni di chili di Parmigiano Reggiano e Grana Padano, 14,2 milioni di chili di pesche e nettarine e 85mila prosciutti di Parma e San Daniele a denominazione di origine.
"Si tratta di un costo insostenibile per l'Italia e l'Unione europea - conclude il presidente della Coldiretti Roberto Moncalvo - dove sono crollati i prezzi dei prodotti che venivano tradizionalmente esportati in Russia provocando una crisi senza precedenti in settori sensibili come ad esempio quello del latte. Lo stop alle importazioni di frutta, verdura, salumi e formaggi
dall'Italia ha provocato peraltro in Russia un vero boom nella produzione locale di prodotti Made in Italy taroccati. Il rischio riguarda anche la ristorazione italiana in Russia che, dopo una rapida esplosione, rischia di essere frenata per la mancanza degli ingredienti principali".-----------------
"L'agroalimentare - sottolinea la Coldiretti - è l'unico settore ad essere colpito direttamente dall'embargo totale sancito dalla Russia ma al divieto di accesso a questi prodotti si sono aggiunte le tensioni commerciali che hanno ostacolato di fatto le esportazioni in tutto l'agroalimentare e anche negli altri settori, dalla moda fino alle auto, in cui era tradizionalmente forte la presenza italiana".....
Solo nel settore del tessile, abbigliamento accessori e pelli la perdita dovuta al cale delle esportazioni è stata - precisa la Coldiretti - di 2 miliardi nel biennio mentre per i mezzi di trasporto il taglio è stato di 1,2 miliardi nello stesso arco di tempo mentre 600 milioni ha perso complessivamente l'agroalimentare.
In termini quantitativi nel corso dei due anni di embargo - stima la Coldiretti - sono stati "respinti" dalle frontiere russe 39,4 milioni di chili di mele italiane, soprattutto della varietà Granny Smith dal colore verde intenso e sapore leggermente acidulo, ma anche 29,5 milioni di chili di uva da tavola, 29,9 milioni di chili di kiwi, 2,8 milioni di chili di Parmigiano Reggiano e Grana Padano, 14,2 milioni di chili di pesche e nettarine e 85mila prosciutti di Parma e San Daniele a denominazione di origine.
"Si tratta di un costo insostenibile per l'Italia e l'Unione europea - conclude il presidente della Coldiretti Roberto Moncalvo - dove sono crollati i prezzi dei prodotti che venivano tradizionalmente esportati in Russia provocando una crisi senza precedenti in settori sensibili come ad esempio quello del latte. Lo stop alle importazioni di frutta, verdura, salumi e formaggi
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