Le intercettazioni che
hanno portato alle dimissioni l'ex ministro Federica Guidi raccontano
di una guerra tra bande all'interno del governo. Pier Carlo Padoan?
"Fatto ministro dalla combriccola" dei petrolieri. De Vincenti? "Un
altro del clan". Delrio? "E' pronto un dossier contro di lui". "Messi lì dal clan dei petrolieri", diceva al telefono lʼex ministro
che insultava pesantemente il suo sottosegretario. E spunta anche un
dossier contro Delrio.
Non è
tutta rose e fiori la vita di un governo. E le intercettazioni che
stanno uscendo sull'inchiesta petrolio lucana che ha portato alle
dimissioni l'ex ministro Federica Guidi lo dimostrano. E' proprio l'ex titolare del Mise, parlando col suo compagno Gianluca Gemelli a svelare i veleni. Pier Carlo Padoan? "Fatto ministro dalla combriccola" dei petrolieri. De Vincenti? "Un altro del clan". Lotti? "Uno che vuole piazzare gli amici". Delrio? "E' pronto un dossier contro di lui"....
I quotidiani sono pieni delle intercettazioni
telefoniche che la squadra mobile di Potenza ha raccolto nell'inchiesta
su Tempa Rossa e che vede indagato, tra gli altri, l'ormai ex compagno
di Federica Guidi, Gianluca Gemelli. E da quello che si legge si capisce
come nel governo di Matteo Renzi, dietro una parvenza di civile
convivenza, ci siano fiumi di veleni e stracci che volano su ogni
decisione presa dal fondamentale ministero dello Sviluppo Economica che
era condotto dalla Guidi.
Padoan messo lì dai petrolieri - E così, tra le telefonate, spuntano anche nomi importanti. Come quello di Pier Carlo Padoan, il ministro dell'Economia. Nominato da Renzi ma, secondo la Guidi, messo lì non per le sue capacità quanto invece come rappresentante di un clan di petrolieri. "Sai chi glielo ha messo lì Padoan, te lo devo spiegare io? - dice la Guidi in una delle sue telefonate-sfogo con Gemelli - Glielo ha messo sempre quel quarterino lì. Non è che ti devo spiegare. Sempre quel quartierino. Oltre al fatto che si conoscono perché andavano a scalare insieme da vent'anni, lui De Vincenti e Padoan... ma glielo ha messo sempre quel quartierino lì... Quelle pedine, cioè De Vincenti da me, non è un caso, non è per farmi un favore, perché De Vincenti è bravo, capito? Come non hanno messo lì Pier Carlo per fare un favore a Matteo, perché Pier Carlo è bravo".
Padoan messo lì dai petrolieri - E così, tra le telefonate, spuntano anche nomi importanti. Come quello di Pier Carlo Padoan, il ministro dell'Economia. Nominato da Renzi ma, secondo la Guidi, messo lì non per le sue capacità quanto invece come rappresentante di un clan di petrolieri. "Sai chi glielo ha messo lì Padoan, te lo devo spiegare io? - dice la Guidi in una delle sue telefonate-sfogo con Gemelli - Glielo ha messo sempre quel quarterino lì. Non è che ti devo spiegare. Sempre quel quartierino. Oltre al fatto che si conoscono perché andavano a scalare insieme da vent'anni, lui De Vincenti e Padoan... ma glielo ha messo sempre quel quartierino lì... Quelle pedine, cioè De Vincenti da me, non è un caso, non è per farmi un favore, perché De Vincenti è bravo, capito? Come non hanno messo lì Pier Carlo per fare un favore a Matteo, perché Pier Carlo è bravo".
"De Vincenti è la mia rovina" -
L'ex sottosegretario al Mise De Vincenti era visto come una spina nel
fianco. Lo annotano gli stessi poliziotti nell'inchiesta: "Guidi
ribadiva che De Vincenti era la sua rovina, che doveva stare molto
attenta a lui, perché sapeva tutto, ed aggiungeva “però siccome è
diciamo amico di quel tuo clan lì,... prova a prenderci le misure anche
tu Gianluca". Il dito dell'ex ministro è puntato contro i personaggi che
si nasconderebbero dietro al sottosegretario De Vincenti: "...però
siccome è diciamo amico di quel tuo clan lì, sappi... perché oltretutto,
come dire, lui lì è uno che sa le cose, quindi prova a prenderci le
misure anche tu Gianluca, hai capito? Perché loro lì sono dei figli di
p… , è chiaro?”. E ancora: "Io non mando a puttane come ho già rischiato
di fare un pezzo della mia roba per fare un favore a tutta quella
combriccola lì. De Vincenti è un pezzo di m..., lo tratto da pezzo di
m...". Secondo gli inquirenti, quello riportato, è un dialogo essenziale
per comprendere le dinamiche che avrebbero portato a certe decisioni.
Gemelli affermava che il soggetto non aveva niente a che dividere con
lui. Guidi gli rispondeva “... no, non ha niente a che dividere, ma te e
la fida amica Finocchiaro".
Anna Finocchiaro, l'amica di Gemelli - In una discussione con Gemelli la Guidi lancia anche una specie di avvertimento alla senatrice Pd Anna Finocchiaro, definita la "fida amica" di Gemelli. "Io non vado a chiamare Anna (Finocchiaro ndr), perché non sono io che devo andare a spiegare... non so neanche bene per quale motivo devo spiegare queste cose, questa vicenda, prendano atto della cosa loro, lo prendano come un avvertimento". E poi conclude: "Gianluca, se tirano giù me, tirano giù pure te" per realizzare i loro scopi, secondo l'accusa, il "clan" inserisce nel Mise il consulente Valter Pastena che, intercettato, dice al telefono che vuole un ufficio tutto suo al ministero: "No, ma io senza stanza non ci vado! Se passerò, come passo, con la ministra dello sviluppo economico si apre tutto un altro scenario".
Andrea Guerra e Luca Lotti - Anche i fidati uomini di Renzi, Lotti e Guerra, risultano fastidiosi per gli affari di Gemelli. Lo si evince nella intercettazione in cui Gemelli cercava di piazzare il suo amico Franco Broggi a capo di un' azienda partecipata. E per questo scopo metteva la Guidi "in croce" dicendole di fregarsene di tutti: "Con 'tutti' - annota la Squadra mobile - intendeva riferirsi ai vari Andrea Guerra, Luca Lotti". Per lo stesso scopo, in un "fuoco incrociato", erano stati investiti Antonello Montante, Presidente Confindustria Sicilia, oggi accusato di associazione mafiosa in un' altra inchieste, e un politico del Pd, Paolo Quinto, che non sono indagati. Dice Gemelli a Broggi: "Federica l'ho messa in croce, gli ho detto 'senti figlia mia, ma non...' perché anche l'hanno fatta incazzare Renzi, poi c'è sta testa di cazzo di questo qua di Luxottica, come si chiama, Andrea Guerra... che glielo hanno messo a controllare la cosa dell'Ilva! E le stanno rompendo... ho detto 'senti tu mollali', ora c'è Montezemolo che vuole prendersi l'Ice però sotto il Ministero dello Sviluppo Economico, voleva fare la guerra di crociate, gli ho detto 'senti fammi 'na cortesia , se tu metti una combinazione, Renzi - Montezemolo, due che mezzora di lavoro nella loro vita non l'hanno mai fatta e che devono... coordinare duecento, trecento persone per portare fatti concreti... se te lo tieni sotto tu, t'inculano prima o poi a te, perché son bravissimi, son bravi solo a fare quello!". E prosegue: "'Fede, fammi una cortesia , fai alla Razzi, fatti le cazzi tua? (…) mollagli 'sta cosa qua tu devi pensare solo a un cristiano". Pochi minuti più tardi Broggi replica: "Se mi mettete in una posizione. Ma poi nelle cose c'è un ritorno. Io te ci siamo capiti".
Anna Finocchiaro, l'amica di Gemelli - In una discussione con Gemelli la Guidi lancia anche una specie di avvertimento alla senatrice Pd Anna Finocchiaro, definita la "fida amica" di Gemelli. "Io non vado a chiamare Anna (Finocchiaro ndr), perché non sono io che devo andare a spiegare... non so neanche bene per quale motivo devo spiegare queste cose, questa vicenda, prendano atto della cosa loro, lo prendano come un avvertimento". E poi conclude: "Gianluca, se tirano giù me, tirano giù pure te" per realizzare i loro scopi, secondo l'accusa, il "clan" inserisce nel Mise il consulente Valter Pastena che, intercettato, dice al telefono che vuole un ufficio tutto suo al ministero: "No, ma io senza stanza non ci vado! Se passerò, come passo, con la ministra dello sviluppo economico si apre tutto un altro scenario".
Andrea Guerra e Luca Lotti - Anche i fidati uomini di Renzi, Lotti e Guerra, risultano fastidiosi per gli affari di Gemelli. Lo si evince nella intercettazione in cui Gemelli cercava di piazzare il suo amico Franco Broggi a capo di un' azienda partecipata. E per questo scopo metteva la Guidi "in croce" dicendole di fregarsene di tutti: "Con 'tutti' - annota la Squadra mobile - intendeva riferirsi ai vari Andrea Guerra, Luca Lotti". Per lo stesso scopo, in un "fuoco incrociato", erano stati investiti Antonello Montante, Presidente Confindustria Sicilia, oggi accusato di associazione mafiosa in un' altra inchieste, e un politico del Pd, Paolo Quinto, che non sono indagati. Dice Gemelli a Broggi: "Federica l'ho messa in croce, gli ho detto 'senti figlia mia, ma non...' perché anche l'hanno fatta incazzare Renzi, poi c'è sta testa di cazzo di questo qua di Luxottica, come si chiama, Andrea Guerra... che glielo hanno messo a controllare la cosa dell'Ilva! E le stanno rompendo... ho detto 'senti tu mollali', ora c'è Montezemolo che vuole prendersi l'Ice però sotto il Ministero dello Sviluppo Economico, voleva fare la guerra di crociate, gli ho detto 'senti fammi 'na cortesia , se tu metti una combinazione, Renzi - Montezemolo, due che mezzora di lavoro nella loro vita non l'hanno mai fatta e che devono... coordinare duecento, trecento persone per portare fatti concreti... se te lo tieni sotto tu, t'inculano prima o poi a te, perché son bravissimi, son bravi solo a fare quello!". E prosegue: "'Fede, fammi una cortesia , fai alla Razzi, fatti le cazzi tua? (…) mollagli 'sta cosa qua tu devi pensare solo a un cristiano". Pochi minuti più tardi Broggi replica: "Se mi mettete in una posizione. Ma poi nelle cose c'è un ritorno. Io te ci siamo capiti".
Il dossier contro Delrio -
C'è poi la telefonata tra Gemelli e Walter Pastena, prima funzionario
della Ragioneria e poi consulente allo Sviluppo Economico, collaboratore
di Guidi, in cui viene fuori il nome del ministro Graziano Delrio.
Pastena parla di un dossieraggio nei confronti di Delrio. "Io ti devo
parlare da vicino", esordisce con Gemelli. "Ma proprio da vicino, molto
da vicino, ma tutte cose che addirittura ti puoi togliere pure qualche
sfizio... ma serio ti puoi togliere qualche sfizio..eh?. E aggiunge:
"Tieni conto che i carabinieri prima che tu venissi là, sono venuti a
portarmi il regalo in ufficio, perché tu non stai attento. Hai visto il
caso di Reggio Emilia? Finito sto casino usciranno le foto di Delrio,
Cutro (paese calabro, ndr) con i mafiosi... Tu non ti ricordi quello che
io ti dissi, che c' era un' indagine, quelli che hanno arrestato a
Mantova, a Reggio Emilia, i Cutresi, quelli della 'ndrangheta... (...)
no, te l' ho detto, perché che ha fatto le indagine è il mio migliore
amico, e adesso ci stanno le foto di Delrio con questi".
Guidi esasperata e gelosa - "Non fai
altro che chiedermi favori, con me ti comporti come un sultano". E
viene fuori anche l'umanità della Guidi che nelle intercettazioni si
lamenta col compagno. "Mi sono rotta... a quarantasei anni... tu siccome
stai con me e hai un figlio con me, mi tratti come una sguattera del
Guatemala". "Io per te valgo meno di zero - dice in un'altra telefonata
l'ex ministro - le cose che ho fatto per te non vanno mai bene, non sono
sufficienti". Uno sfogo continuo col compagno al quale si aggiunge la
gelosia nei confronti delle altre donne e della ex moglie di Gemelli,
con la quale lui ha avuto due figli: "Per te valgo meno di zero come
tutte, stai più con loro che con nostro figlio". Una vita familiare
complessa in cui la Guidi, donna forte all'apparenza, mostra anche le
sue debolezze: "Non sono cretina... perché tutte le volte Gianluca...
tutte le volte... le camicie, le cattiverie, tutto... per te è un
diritto, ottenere quello che tu pensi sia possibile". Ma arrivano anche i
momenti in cui l'ex ministro rinfaccia al suo Gianluca gli sprechi e
gli errori: "Quanto ti è costato l’ufficio, dimmi?... Un milione di
euro". "Ma quando tu ti sei andato a sputtanare centinaia di milioni di
euro, in una situazione che neanche un deficiente..., io a quarantasei
anni, mi alzo domani mattina alle tre e mezza perché vado a lavorare,
perché so com’è fatto il mondo, non vivo su Marte. Tu invece...".------
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