Ecco le carte svizzere ignorate che scagionano Berlusconi
di Anna Maria Greco
Un documento del 2010 della magistratura
elvetica smentisce la tesi delle toghe italiane: "Agrama era
l'intermediario ufficiale ed esclusivo tra la Paramount e molte tv
europee".
Roma - Al centro della frode fiscale
attribuita a Silvio Berlusconi nel processo Mediaset, che si è concluso
il mese scorso con la condanna definitiva, c'è un personaggio chiave:
l'americano Frank Agrama, ritenuto il «socio occulto» del leader del Pdl
che, per i giudici, gonfiava i prezzi dei diritti tv a discapito di
Mediaset, per spartirsi i guadagni illeciti con Berlusconi. Ma dalla Svizzera arriva un documento
giudiziario, finora sconosciuto, che smonta questa tesi. Prova, infatti,
il ruolo ufficiale e non fittizio di intermediario tra la Paramount e
la televisione elvetica di Agrama. Il mandato della major americana
riguardava tutte le tv italiofone, compresa quella svizzera. E, come ha
spiegato la difesa di Agrama nel ricorso in Cassazione, una serie di
Paesi: Francia, Spagna, Portogallo........
Si tratta di un atto
giudiziario del 18 ottobre 2010, pubblicato da Tempi, settimanale vicino
a Comunione e liberazione. «Agrama era conosciuto come il detentore
esclusivo dei diritti di diffusione della Paramount per l'Italia e per
la Svizzera di lingua italiana», spiega il responsabile finanze della tv
elvetica Srg Ssr di Berna al giudice istruttore svizzero, che
l'interrogava per un'inchiesta del 2010 poi archiviata. Anche la tv
ticinese, con sede a Lugano, dovette dunque rivolgersi ad Agrama per
acquistare i diritti tv Paramount. Il documento riguarda affari degli
anni '90 fino al 2000 e per l'acquisto di film e programmi all'americano
vennero pagati in totale 3.327.400 dollari.
«Per conto di chi Agrama
ha agito come intermediario per la vendita dei diritti di diffusione?»,
chiede il magistrato. «A nostra conoscenza - ribadisce l'altro -
monsieur Agrama aveva ottenuto l'esclusiva dei diritti per l'Italia e la
Svizzera di lingua italiana direttamente dalla Paramount». E spiega
perché questi diritti tv non venivano acquistati direttamente dai
produttori: «In seguito ad alcune tensioni tra il diffusore pubblico Rai
e Mediaset, la Paramount aveva cessato per diversi anni di trattare
direttamente con i diffusori italiofoni. Di conseguenza, la tv svizzera
di lingua italiana ha dovuto rivolgersi alla società Wtltd (la società
di Agrama, ndr) la quale era in possesso dei diritti esclusivi».
Frasi
che dimostrano come in quegli anni Mediaset e Rai non furono le uniche
aziende a doversi rivolgere ad Agrama per comprare i diritti tv della
Paramount. «E poiché Berlusconi non ha mai controllato la televisione
svizzera e non poteva certo costringerla a rivolgersi ad Agrama per
acquisire i diritti della Paramount, si deve dedurre che l'americano
fosse un intermediario reale e non fittizio», conclude Tempi.
In
realtà, Agrama vendeva regolarmente film e programmi in Francia, Spagna,
Portogallo, ex-Jugoslavia, oltre che in Italia e in Svizzera. E i
prezzi erano comparabili, comprendendo il profitto dell'intermediario,
addirittura superiori in alcuni casi in Francia. Lo spiegano nel ricorso
in Cassazione i legali di Agrama. «Non conoscevamo il documento di
Tempi - dice l'avvocato Roberto Pisano - che conferma il ruolo di
effettivo intermediario di Agrama, da noi sempre sostenuto. Ma abbiamo
già citato come testimoni in nel processo connesso Mediatrade funzionari
della tv svizzera che dovranno essere ascoltati con una rogatoria nei
prossimi mesi. In Cassazione abbiamo prodotto il documento originale
dell'acquisto di Agrama dei diritti Paramount e provato la vendita di
film e programmi in tutti gli altri Paesi di sua competenza. Come quelli
di Indiana Jones al maggiore canale pubblico francese (che sul mercato
pesa enormemente più della tv svizzera), quello concorrente de La Cinq
di Berlusconi, fallita nel '92. Ma i giudici hanno liquidato in poche
righe in nostri argomenti su questo punto, con motivazioni grossolane,
illogiche e superficiali».....
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