di Valerio Valentini - ByoBlu.
“Neanche il 3%”. Così esclamava giulivo Bersani, il 18 dicembre scorso, facendo riferimento alla quantità di derogati tra le file dei candidati al Parlamento del Pd. E così la maggior parte dei media aveva fatto sedimentare, nell’animo degli elettori democratici, la convinzione che il loro voto delle primarie di fine anno avrebbe contribuito alla nomina del 97% dei parlamentari del Pd. Ieri, però, al termine della compilazione delle liste, i dirigenti del Pd hanno di nuovo mostrato il loro entusiasmo, ribadendo l’assoluta democraticità con la quale si è giunti alle nomine, “per tre quarti frutto delle primarie”.
E qui è arrivata la prima doccia fredda per gli elettori che sono andati a votare il 29 e il 30 dicembre: al massimo, infatti, il loro voto ha influito per il 75% sulla nomina di senatori e deputati, e non per il 97%...continua...
http://www.megachip.info/tematiche/democrazia-nella-comunicazione/9605-le-nominarie-del-pd.html
PS: Le " primarie prima e le parlamentarie dopo", a cosa servivano? Due i perchè: primo, incassare soldi ; secondo, incassare soldi. Missione compiuta: complimenti, veramente e sinceri, ai dirigenti del Pd che ancora una volta sono riuscita a mettere in fila "i creduloni" e asportare dalle loro tasche da 6 a 8€ cadauno. Di questi tempi duri di crisi è una impresa da pochi.
Ben ritrovati, umberto marabese
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