veltroni 3 Ormai non si capisce più chi siano i rottamatori, nel Pd. All’inizio c’era “il Renzi”, come direbbero in Toscana parlando del sindaco di Firenze (che nel frattempo è passato dalla stroncatura politica della nomenklatura piddina a quella sindacale…). Poi è spuntato Walter Veltroni, pronto a mettere con spirito giovanilistico il cappello sui rottamatori (con il Renzi che “umilmente” si mette a disposizione forse perché anche lui ha bisogno di un leader), rompendo la tregua pre-elettorale che sembrava essersi instaurata nel Pd e ha caricato a testa bassa il segretario Pierluigi Bersani nell’intervista rilasciata al “Foglio” dell’elefantino Giuliano Ferrara.
Veltroni – abbandonata da tempo l’idea dell’annunciata fuga in Africa -  chiede in poche parole di rivedere la linea del partito subito dopo le elezioni (ai tempi della Dc si sarebbe detto “verifica”) chiedendo che il partito “si rivolga a un elettorato che vada ben al di là del bacino di voti che un tempo raccoglievano Margherita e Ds”.  A due settimane dal voto amministrativo, il buon Walter ha offerto un bel caffè avvelenato a Bersani e ai suoi.....

continua....
http://blog.ilgiornale.it/taliani/2011/05/02/veltroni-e-il-leader-che-non-ce/

Un commento a caso C/I: Finché il Pd inseguirà le tesi di ognuno dei propri alleati per farsi accettare da ciascuno di loro, non potrà proporre una linea politica e continuerà a perdere consensi. E tenterà di compensare il peso decrescente alzando sempre più la voce. Finché il Pd si limiterà ad essere una mediocre copia incompleta di ciascuno dei suoi alleati, gli elettori ovviamente passeranno dalla brutta copia-Pd agli originali. Questo Pd fa comodo solo a quanti tra i suoi alleati non sanno che farsene di una socialdemocrazia, perché perseguono progetti che vanno dal sovvertimento della democrazia al puro incremento del proprio potere.
Un saluto da Umberto Marabese