sabato 21 maggio 2011

SEL discute su Torino: è stato un vero successo? Spero di si.

Oggi, dalle 09.30 alle 13.00, incontro di SEL per una disamina del risultato elettorale delle Amministrative  a Torino e uno sguardo sul domani del nostro partito-movimento. Alla Cascina della Marchese non il pienone ma i presenti sono numerosi. Per motivi improrogabili sono arrivato verso le 10.45, perdendo così l’introduzione e alcuni interventi. Quelli ascoltati, rispecchiano le due anime che dividono aspramente da un po’ di tempo il Federale a Torino: chi “comanda”, signora Cerutti e signor Robotti, l’”opposizione” il Sindaco di S. Antonino  Ferrentino. Anche l’intensità degli applausi per un relatore o l’altro, era scandito da questa divisione interna. Devo dire che il dibattito è stato moto costruttivo, anche se la maggior parte dei relatori, che io ho ascoltato, hanno riguardato la campagna elettorale come risultato in se stesso, con le varie percentuali e le preferenze tra i candidati, per il Consiglio comunale e nelle Circoscrizioni. Uno o due si sono fatti i complimenti da se stessi.
E non va bene? Si, ma solo per ieri, e per il domani?
Mi spiego meglio:
   - siamo il partito delle primarie e nessun iscritto a SEL ha voluto parteciparvi: non disturbando così, con le nostre differenze di pensiero( vedi FIOM, Marchionne, ecc), il timoniere.
   - abbiamo accettato il matrimonio con il Pd senza aver mai visto, non letto, il programma di Fassino: l’ultimo Governo Prodi insegna con un programma scritto di 252 con “tutto/niente”, non va avanti.
   - i nostri candidati che hanno “vinto” con distacchi di migliaia di preferenze, quindi anche di voti, sono al 90% degli indipendenti, cioè non iscritti a SEL.
   Mi pongo delle domande politiche alle quali, naturalmente, non si può dare una risposta credibile:
-          se qualcuno degli iscritti avesse partecipato alle primarie di coalizione, disturbando così il timoniere, avrebbe poi costui avuto ugualmente migliaia di preferenze-voti?
-          se SEL avesse contribuito a tessere e poi scrivere il Programma di Fassino insistendo di mettere dei paletti, esempio sulla TAV(vi ricordate Il Fare alle Provinciali, dove?), sulle partecipate, ecc. avremmo avuto gli stessi consensi e non è che qualcuno o tanti avrebbero preferito presentandosi con  il Pd avendo così maggior possibilità di uscire vincenti?
-          senza gli indipendenti, avremmo avuto la stessa percentuale considerato che al 90% sono stati quelli che hanno il maggior consenso in preferenze e voti?
-          se, come la Fed. della Sinistra, anche SEL fosse stata esclusa dalla coalizione del Pd, avremmo
      avuto questi voti o non sarebbero stati erosi dalla richiesta del “voto utile” richiesto da
      Fassino?

Ecco, io credo che sarà necessario da subito  saper rispondere a queste domande e subito prendere delle decisioni  per il futuro. Stesso impegno assoluto e improrogabile, far chiarezza sul Provinciale, magari con un bel Congresso.
Un saluto da Umberto Marabese.

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