Consensi in calo e spauracchio ballottaggio. Il candidato del centrosinistra impone al Pd una chiamata alla mobilitazione.
La paura fa novanta e Piero Fassino pare sia sempre più agitato. Soprattutto dopo l’ultimo sondaggio griffato Ipr Marketing di Antonio Noto che lo attesta al 49,5% e quindi costretto al secondo turno, uno spauracchio che fa perdere il sonno all’ultimo segretario dei Ds: teme che il ballottaggio possa indebolirne la leadership finora indiscussa nei confronti della coalizione e soprattutto del suo stesso partito.Per questo sembra che nei giorni scorsi abbia digitato il numero del segretario regionale Gianfranco Morgando, imponendogli una surreale riunione, che si è tenuta stamani nella sede del Pd in via San Francesco d’Assisi con parlamentari e consiglieri regionali della coalizione: “Tutti mobilitati per il nostro candidato sindaco”. La parola d’ordine è “Non disperdere neanche un voto e mettere in campo ogni iniziativa utile a rafforzare Fassino”. Una vera e propria chiamata alle armi che non ha risparmiato neanche i principali alleati del Pd, ovvero l’Italia dei Valori, rappresentata dalla senatrice Patrizia Bugnano, Sinistra Ecologia e Libertà, presente con la consigliera regionale Monica Cerutti e i Moderati impersonati nel loro leader Mimmo Portas.
La rilevazione che ha messo in agitazione “Filura” è stata resa pubblica dal Tg3 lo scorso 28 aprile e registrava una preoccupante escalation di consensi per Vittorio Bertola, il candidato del Movimento a 5 Stelle, che intercetterebbe il 4% dei consensi, ancor prima che Beppe Grillo riunisse 10 mila giovani nel suo comizio di sabato scorso. Rimarrebbero stabili, invece, Michele Coppola (centrodestra) al 37% e Alberto Musy (Terzo Polo) al 7%. Ancora top secret l’agenda degli eventi predisposta durante l’incontro; di certo in questi ultimi quindici giorni gli appuntamenti si moltiplicheranno in un crescendo che culminerà con l’approdo alle rive del Po del leader nazionale Pierluigi Bersani il 12 maggio in piazza Castello.
PS: In un post di alcuni giorni fa, ho lanciato la sfida tra il partito dove sono iscritto, SEL, e la Fed. della Sinistra, profettizzando il superamento nelle percentuali del voto aministrativo a Torino della Fed. della Sinistra su SEL.
Per quale motivo e a causa di chi?
Il motivo, nei giorni scorsi la divisione interna a SEL provinciale si è resa tangibile anche all'esterno del Partito, quando la corrente della "coppia più bella del mondo", ha messo in rete un sito alternativo a quello ufficiale del Provinciale, che tra l'altro è bloccato all'inizio di Aprile.
A causa di chi, non aver voluto parteciparte alle primarie, cavallo di battaglia di Vendola; aver portato avanti una trattativa con il Pd senza che ancora ci sia un programma ufficiale della coalizione ma mirando solo alla presidenza di più Circoscrizioni; aver gufato affinchè "Perù" non accettasse in coalizione la Fed. della Sinistra e infine le perturbazioni nelle votazioni perv il Si o NO, a Mirafiori e alla Ex Bertone tra oggi e domani.
E' ovvio che la classe lavoratrice, di fronte a queste mie supposizioni, preferisce votare la Fed. della Sinistra o i Grillini = più voti che migrano dal C/D, meno voti a Perù". E i sondaggio parlano chiaro.....
Un saluto da Umberto marabese.
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