Il vaccino è una garanzia di sicurezza? Non sembrerebbe essere stato così per l’Ospedale Sant’Eugenio di Roma, sito in Piazzale Umanesimo. È stato infatti riscontrato un focolaio di contagi da Covid all’interno della struttura, esploso in ben tre reparti (medicina, geriatria e nefrologia).
Tutti vaccinati i medici contagiati
La cosa piuttosto sorprendente è che diversi medici e operatori sanitari dipendenti dell’Ospedale sono stati trovati positivi al virus. Questo nonostante, come confermato alla nostra redazione da fonti interne all’ospedale, tutti i sanitari avessero ricevuto la doppia dose del vaccino contro il Covid.
Come d’altronde è stato stabilito con il decreto legge n.44/2021, secondo cui tale trattamento è obbligatorio per tutti gli operatori socio sanitari, pena il demansionamento o la sospensione del contratto senza l’erogazione dello stipendio.
E ora l’Ospedale si è ritrovato costretto a chiudere alcuni reparti, tra cui gastroenterologia e radiologia Dea, sospendere nuovi ricoveri e vietare l’ingresso a tutti i visitatori, procedendo alla sanificazione dei locali.
Si ritorna al lavaggio delle mani e al distanziamento
Il dirigente della struttura ha comunicato che verrà fatto un tracciamento completo di tutte le persone presenti nell’ospedale con conseguenti test per verificare l’eventuale positività.
Il direttore ha poi invitato i sanitari ad adottare scrupolosamente tutte le raccomandazioni volte alla prevenzione del contagio da Sars Cov2, quali lavaggio delle mani, il corretto uso dei dispositivi di protezione individuale e il rispetto del distanziamento sociale.
Norme che sono evidentemente ritenute efficaci nella tutela della persona rispetto al rischio di contagio, mentre invece i vaccini, anche in questo caso, hanno dimostrato di non esserlo del tutto.
Lo studio da Oxford che anticipava il rischio
L’episodio dell’Ospedale romano non è che una conferma di quanto avevamo già dato conto su Byoblu, con la pubblicazione dei risultati di uno studio realizzato dall’Università di Oxford.
Secondo quel lavoro: “Operatori sanitari con ciclo vaccinale completato e positivi alla variante delta del virus, sono risultati portatori di una carica virale 251 volte superiore a quella dei primi ceppi registrati tra marzo e aprile 2020”.
Alla luce dello studio e dei recenti episodi ci si continua a chiedere quale sia e se esista una reale ragione scientifica dietro all’obbligo di vaccinazione per i sanitari e se il green pass non sia in realtà uno strumento che può amplificare il rischio dei contagi.
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