PS: "L'operazione dei carabinieri del Ros a Roma. Arrestato l'italiano, al vaglio la posizione dell'ufficiale della Forze Armate russe di stanza in Italia. Farnesina convoca ambasciatore..."....spionaggio di chi... a favore di chi...?
Nella serata di ieri i carabinieri del Ros, sotto la direzione della Procura della Repubblica di Roma, hanno fermato un ufficiale della Marina Militare Italiana e un ufficiale delle Forze Armate russe di stanza nel nostro Paese con le accuse di spionaggio e rivelazione di segreto. L’operazione, effettuata nell’ambito di una prolungata attività informativa condotta dall’Agenzia Informazioni Sicurezza Interna, con il supporto dello Stato Maggiore della Difesa, ha riguardato un Capitano di Fregata della Marina Militare e un ufficiale accreditato presso l’Ambasciata della Federazione russa, entrambi accusati di gravi reati attinenti allo spionaggio e alla sicurezza dello Stato.
Si tratta dell’episodio più grave dai tempi della Guerra Fredda.L’intervento è avvenuto in occasione di un incontro clandestino tra i due, sorpresi in flagranza immediatamente dopo la cessione di documentazione classificata da parte dell’ufficiale italiano in cambio di una somma di denaro. Il capitano della Marina è stato arrestato, mentre la posizione dello straniero è tuttora al vaglio in relazione al suo status diplomatico.
I due sono stati fermati dopo una lunga indagine condotta dai carabinieri del Ros con la collaborazione dell’Aisi, l’intelligence interna, e dello Stato Maggiore della Difesa. La Farnesina rende noto che il Segretario Generale del Ministero degli affari esteri, Elisabetta Belloni, ha convocato al Ministero questa mattina - su istruzioni del Ministro Luigi Di Maio - l’Ambasciatore della Federazione Russa presso la Repubblica Italiana, Sergey Razov.
Nella storia recente - sottolinea Repubblica - non si ricordano precedenti del genere. L’ultima operazione di controspionaggio risale nel 1989, prima della caduta del Muro, e riguardava i piani del Patto di Varsavia per carpire documenti dalla Oto Melara di La Spezia, impegnata nella produzione di cannoni e mezzi corazzati, e da un’azienda triestina che collaborava al progetto di un sistema di comunicazioni della Nato. All’epoca furono emessi mandati di cattura contro cinque persone, tra cui due presunti agenti del Kgb e uno dell’intelligence bulgara. Ma i tre stranieri e un ex carabiniere disertato a Sofia riuscirono a sottrarsi agli arresti.
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