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di Dmitri Orlov -
Secondo la filastrocca inglese, “Humpty Dumpty sul muro sedeva, Humpty Dumpty dal muro cadeva. Tutti i cavalli e tutti i soldati del re, non riusciranno a rimettere Humpty in piè”. Spesso questa filastrocca viene presentata come un indovinello, e ai bambini viene richiesto di indovinare che Humpty era un uovo. Questa è, ovviamente, la risposta sbagliata: la risposta giusta, come tutti i bambini cresciuti dovrebbero sapere, è che Dumpty è il dollaro USA.
Ma torniamo alla filastrocca: perché tutti i soldati del re dovrebbero tentare di rimettere assieme un uovo rotto? E perché i cavalli dovrebbero essere mandati in loro aiuto? In effetti, Dumpty non era un uovo, ma un grande cannone che cadde e si sfracellò, accidentalmente, dal muro di un castello durante la guerra civile inglese del 1642-49. Un’altra filastrocca, “Ring a ring o’ roses” [il Girotondo in italiano], parla in verità della grande epidemia di peste del 1665. Le filastrocche non parlano di cose infantili: parlano di eventi gravi come guerre civili, pandemie, … e crolli valutari.
Uno degli eventi più carichi di conseguenze dell’inizio del XXI secolo è la perdita del ruolo di principale valuta di riserva mondiale da parte del dollaro USA. Poiché molti vorranno sapere  quando precisamente questo accadrà, lasciatemi dare subito loro la risposta corretta: questo accadrà all’inizio 21° secolo. Per quanto riguarda la maniera esatta di come questo accadrà, beh, questa è la parte interessante...

In che modo il dollaro americano somiglia a  Humpty Dumpty? È tutto nella filastrocca: è fragile e sta per cadere e frantumarsi, e nessun rinvigorimento (“i cavalli del re”) o potere militare (“gli uomini del re”) sarà in grado di rimetterlo in sesto. C’è un’ulteriore dimensione in questo “business precipitante dal muro”. Sedersi sul muro non è un’espressione di uso comune, ma il termine “sedersi sulla recinzione” è spesso usato per indicare indecisione....
Questo evidenzia fortemente un aspetto importante del precipitare da un muro che ignoriamo a nostro rischio e pericolo: ci sono due modi per cadere, e la decisione su quale dei due raramente è senza conseguenze. Pareti e recinzioni condividono una funzione fondamentale: servono a separare l’interno dall’esterno. Se Humpty fosse caduto all’esterno, gli uomini del re avrebbero dovuto radunarsi per organizzare una sortita e cavalcare all’esterno,  sfidando grandi pericoli, al fine di recuperare i suoi possenti relitti.
Quali sono i due lati del muro in cui cadrà il dollaro USA? E in che modo differiscono? Arriveremo a questa domanda a suo tempo, ma prima dobbiamo chiarire alcune nozioni di base. Per fare in modo che una valuta diventi una valuta di riserva globale è necessario che ve ne sia molta disponibilità, e ci sono essenzialmente tre modi con cui un paese può aumentare la quantità della sua moneta: creandola per prestarla, creandola per prenderla in prestito, e semplicemente stampandola e commercializzandola senza limiti.
Crearla per darla in prestito è, naturalmente, preferibile: gli altri paesi ti pagheranno interessi che tu potrai reinvestire in modo da far pagare ad altri paesi ulteriori interessi sul tuo denaro. Ma questo funziona solo se gli altri paesi devono assolutamente usare la tua valuta per comprare qualcosa di cui hanno assolutamente bisogno come avviene ad esempio per il petrolio dell’Arabia Saudita (che per lungo tempo in base ad un accordo tra Arabia Saudita e Stati Uniti può essere acquistato solo con dollari USA). Funziona anche quando un bel po’ di paesi che hai dissanguato si avviano al default per i loro debiti, lasciando così enormi buchi nel tuo sistema bancario che potrai sanare soltanto stampando il denaro che li tapperà.
Lo stratagemma di obbligare gli altri a pagarti per poter usare la tua moneta è bello, ma non sempre funziona. E quindi l’alternativa – pagare gli altri per usare i tuoi soldi – entra in gioco. Questo è più facilmente ottenibile facendo alzare i deficit commerciale e di bilancio, e cartolarizzandoli con l’emissione di debito pubblico. Il motivo per cui il primo trucco non sempre funziona è semplice: cosa si suppone che avrebbero dovuto fare i sauditi con tutti quei dollari ricevuti in cambio del loro petrolio (oltre a sperperarli in inutili armamenti americani prontamente seppelliti nella sabbia)? Ma perché non prestarli ancora agli americani naturalmente! Per un po’ questo schema, chiamato “riciclaggio del petrodollaro”, ha funzionato come un orologio: gli americani prestavano dollari ad un certo tasso e poi li riprendevano in prestito dai sauditi ad un tasso inferiore.
Ma, come tutte le belle cose, questo schema del “qualcosa per niente” alla fine ha smesso di funzionare. I disavanzi commerciali e di bilancio si sono trasformati in una quantità di debito davvero gigantesca che doveva comunque continuare a crescere, e non c’erano semplicemente abbastanza acquirenti al mondo su cui contare per riciclare tutti quei soldi. Invece, gli Stati Uniti hanno fatto sempre più affidamento sul pagare le persone per usare il loro denaro, e di fatto creandolo per prestarlo e pagando altri per fargli usare il dollaro USA. Il problema di questo sistema è che alla fine diventa impossibile mantenere l’economia in crescita perché il capitale di cui si avrebbe bisogno continua ad essere divorato dalla corresponsione degli interessi sul mostruoso debito sviluppato.
La soluzione per questo – dal momento che si tratta della tua valuta e puoi farne quello che vuoi – è abbassare i tassi di interesse a zero e iniziare a prestare denaro con questo interesse nullo. Quindi, ovviamente, arriveranno subito molti acquirenti! Non è  proprio la stessa cosa di stampare semplicemente denaro e distribuirlo visto che, comunque, su di esso gravano dei vincoli: quando i prestiti arrivano a scadenza, dovrebbero essere ripagati (ma quando mai!) o ricollocati in nuovi prestiti sempre, si spera, allo 0% di interesse. Ma dal momento che gli unici che possono permettersi di investire allo 0%  sono le grandi corporazioni e le istituzioni finanziarie, i soldi a zero interesse non arrivano ai consumatori e non stimolano la domanda, e così non incoraggiano il loro investimento in qualcosa di produttivo.
Al contrario, questo viene usato per alimentare investimenti speculativi: le aziende aumentano i prezzi delle loro azioni acquistandole direttamente; le istituzioni finanziarie gonfiano i prezzi dei beni immobili e di altre attività. Questo mantiene attivo il flusso dei dollari e il sistema finanziario lontano dal collasso. Inoltre fa credere ai ricchi di essere ancora più ricchi, ma non è sicuramente un circolo virtuoso per l’economia nel suo insieme: gonfiare per necessità i prezzi di attività come l’edilizia restringe la spesa dei consumatori e comprime l’economia reale di beni e servizi di consumo invece di espanderla. Tuttavia, al momento, si sentono molte affermazioni prive di senso come la seguente: “… l’inflazione degli asset è stato il principale motore della crescita nel mondo sviluppato dopo la crisi finanziaria globale di 10 anni fa …”. Guarda che enorme, magnifico cancro economico abbiamo sviluppato mangiando nient’altro che sciroppo di mais finanziario ad alto contenuto di fruttosio!
Ma non c’era bisogno di aspettare che gli speculatori si svenassero per il prezzo stratosfericamente gonfiato degli asset o per il collasso dell’economia di consumo in seguito all’austerità imposta dalla medesima inflazione degli asset, perché ben presto comunque i finanziatori esteri del debito iniziarono gentilmente a chiedere di ottenere qualcosa di più dello 0% per il loro disturbo. I tassi di interesse sul debito federale sono quindi stati aumentati per consentire al mercato di finanziare il nuovo debito senza compromettere il valore del debito USA. I tassi d’interesse sui prestiti governativi degli Stati Uniti sono ora superiori al magico livello del 3%, oltre il quale si pensa che le cose inizino a rivelarsi.
Oltre un certo punto, tassi d’interesse più alti innescheranno una recessione/depressione. Ma anche se così non fosse, i finanziatori stranieri cominceranno a rendersi conto che alti tassi di interesse valgono quanto lo 0% se il tuo creditore non sembra per niente affidabile. Questa strada è già stata percorsa: prima del default del governo russo nel 1998, i tassi di interesse sul suo debito statale sono aumentati al 100%. Fu a quel punto che gli investitori internazionali decisero che non c’era più da divertirsi e se ne andarono. Quindi, non esiste un livello “corretto” dei tassi di interesse da adottare quando si viene trascinati a spiraleggiare nel buco del debito.
Ci sono alternative al precipitare nel pozzo del debito? Alcune possibilità in merito sono state aperte con l’elezione di Donald Trump. Ha niente meno che tutto l’acume intellettuale macroeconomico di un magnate di hotel e casinò, incrociato con un organizzatore di concorsi di bellezza e un presentatore di reality show, ma il suo carattere megalomane lo rende incapace di percepire i suoi limiti intellettuali. Aggiungete a ciò il fatto che è stato privato di quasi tutte le possibili vie d’azione, a parte dare sgravi fiscali alle multinazionali e agli ultra-ricchi, aumentare la spesa per la Difesa, e imporre sanzioni unilaterali a chiunque gli capita di non piacergli. Quest’ultimo aspetto si rivela essere piuttosto letale per quanto riguarda lo status del dollaro USA come valuta di riserva internazionale. Se questa capacità del dollaro USA di essere usato come riserva valutaria per gli scambi o per i pagamenti internazionali può essere compromessa senza preavviso in base ad un capriccio presidenziale, automaticamente il dollaro diventa poco attraente. Questa evoluzione ha dato una forte spinta all’intento, già in corso, di allontanarsi dal dollaro USA nel commercio internazionale.
Ci sono due conseguenze da aspettarsi. Una è che la domanda globale di dollari USA precipiterà quando gli altri paesi troveranno il modo di commerciare gli uni con gli altri nelle proprie valute o usando il baratto, aggirando così il dollaro. L’altra è che aumenterà la disponibilità di dollari USA in quanto i suoi detentori internazionali alleggeriranno le loro riserve. Di conseguenza, gli Stati Uniti non saranno più in grado di continuare a raccogliere prestiti a livello internazionale per continuare a finanziare i loro giganteschi disavanzi commerciali e di bilancio. D’altra parte, loro stessi saranno inondati di dollari provenienti dall’estero, ed inoltre hanno ancora molte risorse da vendere. Quel che dobbiamo aspettarci è che gran parte degli Stati Uniti finiscano sotto una nuova proprietà straniera. Quel che dobbiamo ancora aspettarci è che tutto ciò che non è inamovibile possa essere imballato per essere esportato, e principalmente verso la Cina.
Che cosa possiamo fare noi della scelta fatale di Humpty? Dumpty dovrebbe cadere in avanti o all’indietro? Proseguendo verso tassi di interesse più elevati, Dumpty manterrebbe il flusso di denaro in entrata per il momento, ma contemporaneamente andranno in bancarotta le numerose società che sopravvivono solo grazie ai tassi di interesse ultra-bassi, e si  innescherà una grave recessione/depressione fino al totale collasso finanziario. Ritornando alle vecchie posizioni e mantenendo bassi i tassi d’interesse, il dollaro diminuirebbe di valore, facendo salire l’inflazione e rendendo difficile per gli Stati Uniti continuare a finanziare i propri disavanzi. Impossibilitati a creare dollari per prestarli o prenderli in prestito, sarebbero costretti a ricorrere al Piano C: stampare semplicemente dollari e distribuirli, senza vincoli. Ma questo conduce alla iper-inflazione ed ugualmente ad un crollo finanziario in piena regola.
Forse la scelta di Dumpty è solo una questione di stile, perché il risultato finale sarà lo stesso. Né sarà una scelta razionale: i politici negli Stati Uniti hanno rinunciato da tempo a qualsiasi misura realistica per cose come il tasso di disoccupazione, l’inflazione o la crescita del PIL. I loro modelli potrebbero ugualmente essere basati su foglie di tè o interiora di capra. Ma, da quello che vedremo per primo, dovremmo essere ancora in grado di capire in quale modo Dumpty sarà scaricato. Se avremo un collasso deflazionistico, Dumpty puntava in alto e cadeva all’indietro; se assisteremo a un collasso inflazionario, Dumpty puntava in basso ed è ruzzolato via.
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Articolo di Dmitri Orlov apparso su ClubOrlov il 16 ottobre 2018
Traduzione in italiano di Pier Luigi S. per SakerItalia