Non diventeranno vecchi, come noi che siamo rimasti a invecchiare:
L’età non li logorerà, né gli anni li condanneranno;
Al calare del sole, e al mattino,
Li ricorderemo.– Laurence Binyon, Prima Guerra Mondiale
Quando ero a scuola in Scozia, moltissimi anni fa, imparammo a conoscere la Prima Guerra Mondiale da un illustre storico che amava animare le sue lezioni con piccoli aneddoti. E un giorno ci disse che durante quella guerra c’era una storia su dei soldati russi che sarebbero stati visti sulla strada per il Fronte Occidentale in Francia. Presumibilmente erano sbarcati dalle navi per il trasporto truppe nel nord della Scozia, e vennero trasportati a sud in treno, e la gente sapeva che erano russi “perché avevano la neve sugli stivali”.
Abbiamo riso, come dovevamo fare, perché era impossibile. Nonostante la tenera età, sapevamo che anche nella gelida Scozia la neve si sarebbe sciolta, e non avrebbero potuto avere neve sugli stivali. Sì, disse il nostro insegnante, è così – ma c’erano anche soldati russi in Francia, e questo era quello che voleva spiegare: che si trattava di una vera guerra mondiale, con la rappresentanza di un gran numero di paesi. Infatti gli effetti della guerra furono globali, in quanto alterarono i governi e i confini di tutto il mondo.
Così registrammo tutto questo e passammo ad altri studi storici, ma è deplorevole che noi e la maggior parte del mondo ci siamo dimenticati dell’impegno delle truppe russe nelle battaglie sul fronte occidentale, perché questo impegno fu un importante cameo negli affari internazionali. Non solo – e in modo più significativo – la sofferenza e il sacrificio dei soldati russi meritano di essere ricordati nello stesso modo della miseria, della mutilazione e della morte dei milioni delle numerose altre nazioni coinvolte....
Come osservato dall’Imperial War Museum [in inglese] britannico, “la politica della Gran Bretagna era di mantenere un equilibrio di potere in Europa. La crescente forza della Germania e la ricerca manifesta dello status di “potenza mondiale” convinsero la Gran Bretagna ad allinearsi con i suoi rivali tradizionali: la Francia nel 1904 e la Russia nel 1907. Ciò collegò la Gran Bretagna, la Francia e la Russia nella ‘Triplice Intesa’…” e portò nel 1915 ad un richiesta dalla Francia affinché la Russia inviasse truppe che combattessero a fianco dei francesi sul fronte occidentale.
A quel tempo, la Russia aveva subito diversi seri rovesci sui propri confini e, come riportato dal Professor Paul Dukes [in inglese] dell’Università di Aberdeen, “Il Fronte Orientale della Prima Guerra Mondiale riceve molta meno attenzione di quello occidentale, anche se era più esteso, vide più soldati impegnati e probabilmente provocò più perdite. Vide la distruzione di quattro imperi: Russia, Austria-Ungheria, Germania e Turchia. La Russia perse almeno altrettanti uomini di qualsiasi altro combattente, tuttavia il suo contributo è stato spesso trascurato, senza dubbio perché la Russia è stata spesso considerata separata dall’Europa, specialmente dopo la Rivoluzione del 1917”.
Nel 1916 la Russia creò quattro brigate speciali, le numero 2 e 4 furono inviate in Macedonia, e la 1 e la 3 in Francia. La 1a Brigata fu formata nel gennaio 2016 con una forza di 8.942 uomini e, comandata dal generale Nikolaj Aleksandrovič Lochvickij, lasciò la Russia il 3 febbraio e arrivò a Marsiglia il 16 aprile. La 3a Brigata fu formata a Ekaterinburg sotto il comando del generale Fëdor Fëdorovič Palitzin e arrivò in Francia nel settembre 1916 per completare la forza di spedizione russa di circa 20.000 uomini, di cui oltre 5.000 vennero uccisi in azione.
Entrambe le formazioni combatterono bene, ma essendo sotto il comando diretto dell’esercito francese furono impegnate nell’Offensiva di Nivelle dell’aprile-maggio 1917, che fu un disastro. Come sintetizzato [in inglese] da un analista, “L’enorme offensiva, che coinvolse 1,2 milioni di uomini, era un piano di Robert Nivelle, comandante in capo dell’esercito francese. Quando l’offensiva finì, decine di migliaia di truppe alleate erano state uccise o ferite; l’esercito francese venne spinto all’ammutinamento in oltre metà delle sue divisioni, e Nivelle venne esautorato. “Le brigate russe catturarono la città di Courcy, e la difesero con successo contro i contrattacchi tedeschi per tre giorni, ma ebbero 700 soldati morti e 3.000 feriti in quella che fu l’ultima operazione condotta dalla Forza di Spedizione come corpo di truppe organizzato.
Il rovesciamento dello Zar e la Rivoluzione complicarono le cose, e comprensibilmente ci furono violenti disaccordi tra i soldati del Corpo di Spedizione riguardo alla loro lealtà. Il Corpo in quanto tale dovette essere sciolto, ma il governo francese successivamente organizzò la creazione di una Legione Russa di volontari dai contingenti originari, e servì con grande distinzione come brigata della Divisione Marocchina, in particolare nella difesa dell’Aisne nel maggio del 1918, contro l’Offensiva di Primavera tedesca e nella Battaglia di Soissons a luglio.
Alcuni russi tornarono a casa dopo la guerra, ma molti rimasero in Francia, che ora ha diversi memoriali per coloro che servirono e morirono.
Per non dimenticare…
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Articolo di Brian Cloughley pubblicato l’11 novembre 2018 su Strategic CultureTraduzione in italiano a cura di Raffaele Ucci per SakerItalia.
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