Putin Obama
globalist30 dicembre 2016
Dopo l'espulsione dei diplomatici russi da parte di Obama per le presunte interferenze sul voto, la risposta del Cremlino.
Un clima da guerra fredda. Obama ha risposto agli hackeraggi russi che avrebbero inquinato le presidenziali vinte da Donald Trump con un'azione senza precedenti, la più dura mai messa in atto finora: l'espulsione di 35 diplomatici russi. E Mosca risponde a Obama. Le accuse di interferenze da parte della Russia nella campagna elettorale Usa sono infondate e Mosca "non lascerà senza risposta le sanzioni" decise dall'amministrazione americana. Lo dichiara il ministro degli Esteri russo, Serghei Lavrov, come risposta alle esplulsioni di Obama. Mentre trentacinque alti ufficiali russi legati ai servizi segreti avranno dunque solo 72 ore per lasciare insieme alle loro famiglie gli Stati Uniti, la reazione russa non si è fatta attendere.
La scuola. Un portavoce del Cremlino, ribadendo l'estraneità russa agli atti di pirataggio informatico, ha detto che le azioni messe in atto da Obama sono controproducenti e danneggiano il ripristino dei legami bilaterali. La Cnn questa mattina aveva fatto sapere che per ritorsione, le autorità russe avrebbero chiuso la scuola anglo-americana di Mosca (frequentata anche da bambini del personale d'ambasciata britannico e canadese, ma anche da ragazzi di altre nazionalita').
Mosca smentisce poi anche la notizia diffusa dalla Cnn, della chiusura della scuola anglo-americana. "È una menzogna" commenta su Facebook la portavoce del ministero degli Esteri russo Maria Zakharovala. "Evidentemente la Casa Bianca è impazzita completamente e ha iniziato a inventare sanzioni contro i propri bambini". "Cnn e altri media occidentali, citando fondi ufficiali americane, hanno nuovamente diffuso informazioni non attendibili", conclude.....
Lavrov. Il capo della diplomazia russa chiede l'espulsione di 35 diplomatici americani: 31 funzionari della ambasciata americana a Mosca e 4 del consolato generale Usa di San Pietroburgo. "Agiremo secondo il principio di reciprocità" sottolinea Lavrov. Il ministro propone anche di vietare agli Usa l'uso "di due strutture a Mosca".
Putin precisa: Non espelleremo diplomatici americani. Ma a stretto giro arriva la risposta di Putin:
Il presidente russo Vladimir Putin ha deciso di "non espellere" i diplomatici americani in risposta alle azioni di Washington. Lo fa sapere il Cremlino in un comunicato. La Russia si "riserva il diritto" di rispondere agli Stati Uniti ma non intende scendere al livello di una "diplomazia irresponsabile".
Intanto il primo ministro russo Dmitri Medvedev ha espresso rammarico per le sanzioni decretate dal presidente degli Stati Uniti Barack Obama. "E 'un peccato che l'amministrazione Obama, che ha iniziato il suo mandato con il ripristino della cooperazione con la Russia si stia concludendo con un'agonia anti-russa. RIP", ha scritto Medvedev su Twitter.
Intanto il primo ministro russo Dmitri Medvedev ha espresso rammarico per le sanzioni decretate dal presidente degli Stati Uniti Barack Obama. "E 'un peccato che l'amministrazione Obama, che ha iniziato il suo mandato con il ripristino della cooperazione con la Russia si stia concludendo con un'agonia anti-russa. RIP", ha scritto Medvedev su Twitter.
Trump a conoscenza. Il portavoce della Casa Bianca Eric Schultz fa sapere che il team di Donald Trump era stato avvisato delle sanzioni alla Russia. Il presidente eletto fa sapere: "la prossima settimana incontrerò i leader della comunità dell'intelligence per essere aggiornato sui fatti di questa situazione".
Il prossimo presidente degli Usa, Donald Trump, ha dichiarato ieri che gli americani "devono occuparsi della propria vita" in risposta agli appelli di Obama di imporre nuove sanzioni contro Mosca. Sanzioni poi arrivate. Per il Presidente Obama, invece, le sanzioni erano necessarie: "Arrivano dopo ripetuti ammonimenti, pubblici e privati, rivolti al governo russo", ha detto. "E sono una risposta ai tentativi russi di nuocere agli interessi americani". Per sottolineare quanto ritiene grave la questione ha poi aggiunto: "Tutti gli americani dovrebbero essere allarmati dalle azioni compiute dagli hacker russi".
Staff di Trump: sanzioni per intrappolare tycoon. Molti pensano che le sanzioni dell'amministrazione Obama contro la Russia per gli hackeraggi durante le elezioni mirino a "intrappolare" Donald Trump e a ridurre il suo margine di manovra: lo ha detto alla Cnn uno dei consiglieri del tyconn, Kellyanne Conway. "Sarebbe triste se la principale motivazione fosse politica, non è così che funziona una amministrazione pacifica nella nostra grande democrazia", ha aggiunto. "Non penso che al culmine della guerra fredda questo Paese abbia espulso tanti agenti" segreti, ha proseguito.
I sospetti di Obama. L'annuncio delle misure punitive arriva dopo settimane di dibattito sugli hackeraggi dei mesi scorsi e un rapporto della Cia secondo cui gli attacchi informatici avevano lo scopo di favorire il candidato repubblicano. Coinvolgimento sempre negato da Mosca e minimizzato dal presidente eletto Donald Trump, che aveva perfino insinuato che l'attacco poteva essere partito dagli stessi Stati Uniti: azione di qualche buontempone, "un ciccione di 400 chili che gioca a fare l'hacker dalla sua camera da letto". Il presidente eletto aveva sbuffato perfino dopo che mercoledì i maggiori giornali americani avevano anticipato la volontà di Obama di sanzionare i russi: "Dobbiamo andare avanti con le nostre vite, aveva affermato".
E infatti, nota il New York Times, le ritorsioni decise da Obama sono anche l'ennesima durissima risposta del presidente uscente al suo successore. L'azione decisa di Obama costringerà infatti Trump a prendere una decisione netta. All'indomani del suo insediamento, il 20 gennaio, dovrà infatti decidere se revocare le sanzioni appena introdotte. Atto che potrebbe non piacere ai tanti repubblicani che chiedono un'inchiesta pubblica sul caso. Come se non bastasse, annullare l'azione del suo predecessore vorrebbe dire smentire le conclusioni della sua stessa agenzia d'intelligence, la Cia appunto.
I sospetti di Obama. L'annuncio delle misure punitive arriva dopo settimane di dibattito sugli hackeraggi dei mesi scorsi e un rapporto della Cia secondo cui gli attacchi informatici avevano lo scopo di favorire il candidato repubblicano. Coinvolgimento sempre negato da Mosca e minimizzato dal presidente eletto Donald Trump, che aveva perfino insinuato che l'attacco poteva essere partito dagli stessi Stati Uniti: azione di qualche buontempone, "un ciccione di 400 chili che gioca a fare l'hacker dalla sua camera da letto". Il presidente eletto aveva sbuffato perfino dopo che mercoledì i maggiori giornali americani avevano anticipato la volontà di Obama di sanzionare i russi: "Dobbiamo andare avanti con le nostre vite, aveva affermato".
E infatti, nota il New York Times, le ritorsioni decise da Obama sono anche l'ennesima durissima risposta del presidente uscente al suo successore. L'azione decisa di Obama costringerà infatti Trump a prendere una decisione netta. All'indomani del suo insediamento, il 20 gennaio, dovrà infatti decidere se revocare le sanzioni appena introdotte. Atto che potrebbe non piacere ai tanti repubblicani che chiedono un'inchiesta pubblica sul caso. Come se non bastasse, annullare l'azione del suo predecessore vorrebbe dire smentire le conclusioni della sua stessa agenzia d'intelligence, la Cia appunto.
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"Nell'interesse del nostro Paese e del suo grande popolo, la prossima settimana incontrerò i leader della comunità dell'intelligence per essere aggiornato sui fatti di questa situazione", ha detto Donald Trump commentando le sanzioni decise dall'amministrazione Obama contro gli hackeraggi russi. Ma poi ha anche sostanzialmente sminuito il problema affermando che ''è tempo per il nostro Paese di procedere verso cose migliori e più grandi''.
Intanto le azioni anti russe di Obama proseguiranno anche nei prossimi giorni: il dipatimento di Sicurezza Interna e l'Fbi si starebbero infatti preparando a declassificare "informazioni tecniche sulle attività informatiche dei servizi militari e civili russi" in modo da potersi meglio difendere "dalla campagna globale russa". Facendo poi capire che potranno anche esserci altre azioni segrete: "Continueremo con tempi e modi che non saranno pubblicizzati". ''Abbiamo tutte le indicazioni che (i russi, ndr) continueranno ad interferire nelle elezioni democratiche di altri Paesi, inclusi alcuni del nostri alleati europei'': lo ha detto un alto dirigente della Casa Bianca in una press call sulle sanzioni alla Russia per i suoi presunti hackeraggi nelle elezioni americane.
"Nell'interesse del nostro Paese e del suo grande popolo, la prossima settimana incontrerò i leader della comunità dell'intelligence per essere aggiornato sui fatti di questa situazione", ha detto Donald Trump commentando le sanzioni decise dall'amministrazione Obama contro gli hackeraggi russi. Ma poi ha anche sostanzialmente sminuito il problema affermando che ''è tempo per il nostro Paese di procedere verso cose migliori e più grandi''.
Intanto le azioni anti russe di Obama proseguiranno anche nei prossimi giorni: il dipatimento di Sicurezza Interna e l'Fbi si starebbero infatti preparando a declassificare "informazioni tecniche sulle attività informatiche dei servizi militari e civili russi" in modo da potersi meglio difendere "dalla campagna globale russa". Facendo poi capire che potranno anche esserci altre azioni segrete: "Continueremo con tempi e modi che non saranno pubblicizzati". ''Abbiamo tutte le indicazioni che (i russi, ndr) continueranno ad interferire nelle elezioni democratiche di altri Paesi, inclusi alcuni del nostri alleati europei'': lo ha detto un alto dirigente della Casa Bianca in una press call sulle sanzioni alla Russia per i suoi presunti hackeraggi nelle elezioni americane.
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