Dopo la conquista di Ramadi da parte dell'Isis, l'Iraq ha chiesto agli Usa di cambiare strategia. Intanto riceverà altre armi da Mosca. I quotidiani russi hanno salutato l'incontro tra Putin e il premier iracheno Haider al Abadi avvenuto ieri a Mosca come "una perdita di influenza Usa nell'area".
In effetti la conquista di Ramadi da parte dell'Isis, e l'avanzata delle truppe di Al-Bahgdadi verso Baghdad, hanno incrinato le relazioni tra l'Iraq e Obama. Il motivo è semplice: quello che stanno facendo gli americani non è sufficiente. L'Isis continua a conquistare territorio e le truppe irachene non sono preparate ad affrontare i tagliagole. Anzi, nella battaglia di Ramadi lo spettacolo è stato desolante, con l'esercito regolare che si è ritirato senza opporre resistenza. "E' impensabile che le forze con più di 10 anni di formazione si ritirino in un modo così vergognoso", ha detto il vice primo ministro Saleh Mutlaq. Ma la colpa non sarebbe solo dei militari. Anche la strategia di Obama, secondo le autorità irachene, fa acqua da tutte le parti. "Gli attacchi aerei della coalizione non sono sufficienti per eliminare l'Is", ha aggiunto Mutlaq, sottolineando che la scelta di reclutare le tribù sciite è una mossa importante ma non potrà bastare: "Gli Usa cambino strategia".....
Obama continua a dire che l'America non sta perdendo la guerra contro l'Isis, ma l'irritazione delle autorità irachene si fa sempre più evidente. Non solo perché il presidente americano li ha bacchettati dicendo che "se gli iracheni non vogliono combattere per il loro paese non possiamo farlo noi per loro", ma anche e soprattutto perché si sentono abbandonati da un alleato che al momento ha impegnato solo raid aerei rivelatisi inefficaci.
Per questo l'incontro di Mosca tra i capi politici di Iraq e Russia ha ora un sapore tutto nuovo. L'Iraq, infatti, è uno dei principali importatori di armi russe e i due paesi hannorelazioni commerciali e militari consolidate. Ma la situazione bellica attuale richiede maggiori sforzi che la Russia è pronta a sostenere. E' questo il messaggio passato ieri per voce del ministro degli Esteri Sergeij Lavrov: la Federazione Russa è pronta a consegnare all'Iraq e alla Siria le armi necessarie a far fronte all'Isis "senza porre alcuna riserva o precondizione".
La nuova "guerra fredda" tra Russia e Usa non passa solo dal caso ucraino. La lotta all'Isis che sta conducendo Obama sta dimostrando delle lacune nell'influenza Usa in Medio Oriente che la Russia è pronta a riempire. Per questo l'incontro tra Putin e Al Abadi sembra davvero un avvertimento: l'Iraq potrebbe guardare sempre più verso Mosca.
http://www.ilgiornale.it/news/mondo/liraq-chiede-armi-putin-e-critica-obama-1132192.html
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