giovedì 20 febbraio 2014

Matteo Renzi vuole Angelino Alfano fuori dal governo

La condizione più pesante di Matteo Renzi è stata già recapitata al quartier generale di Ncd. Accompagnata dal rumore proprio di un sisma: “Via Alfano dal governo”. Non solo il premier in pectore non ha alcuna intenzione di accettare la resistenza a oltranza al Viminale dell’attuale ministro dell’Interno, ma ha chiesto un cambio radicale: “Accetto tre ministri in quota Ncd, ma devono essere facce nuove. Angelino non può esserci”. In nome del rinnovamento Renzi ha fatto sapere che non porrà nessun veto su una figura di Ncd al Viminale.

A meno di 48 ore dal giuramento Matteo Renzi rilancia: “Non farò mai – ha ripetuto ai suoi - una specie di governo Letta senza Letta”. E quella di Alfano è la testa principale da sacrificare sull'altare del rinnovamento. Per tutta una serie di ragioni, a partire dalla vicenda kazaka: “Che succede – trapela dall’inner circle del premier in pectore - se tra un mese esce un’altra intervista di Procaccini sul casino che ha combinato Angelino coi kazaki?”. Ma le perplessità di Renzi vanno oltre, e riguardano il ruolo agito da Angelino in questi mesi, praticamente l’ombra di Letta. Il “complice” di un disegno “neocentrista”........


E adesso il gioco si fa duro davvero. E dalla cerchia ristretta di Alfano trapela paura, scetticismo. Perché le condizioni poste da Renzi assomigliano alle Forche caudine. Ma le elezioni equivarrebbero all’estinzione. Ecco la febbre delle ultime ore di trattativa. Sui ministri, ma non solo. Il vertice di maggioranza sul programma si conclude con un nulla di fatto. Si materializzano invece gli spettri. A partire da quello del Cavaliere: "Berlusconi e Renzi - è il ragionamento di Alfano - hanno un accordo solido non solo sulla legge elettorale". Non è sembrato affatto casuale che il rilancio sulla squadra con il veto esplicito sull'ex vicepremier sia arrivato dopo l'incontro con Berlusconi durante le consultazioni.
Al Colle, dove tutto viene monitorato, si parla di "accordo in alto mare" sia sui nomi sia sul programma. Alfano riunirà i suoi stasera per fare un punto sull'operazione. Non è affatto escluso, anzi, che alla fine Angelino possa cedere alle richieste di Renzi perché alternative alla nascita del governo non ci sono. Purché venga messo nero su bianco nel programma di governo che l’Italicum sarà approvato solo dopo l’abolizione del Senato. Altrimenti, spiega Quagliariello, “potremmo non entrare al governo”. Dice l’ex ministro: “'Non ci deve essere neppure il dubbio che si stia facendo la nuova legge elettorale per poi non fare le altre riforme e andare alle elezioni”. Più che una minaccia, l’ostentazione della grande paura.

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