di Paolo Cacciari - democraziakmzero.org.
Tutti, da Monti a Berlusconi a Prodi, dalla Confindustria ai sindacati, dai neoliberisti ai neokeynesisti, invocano la crescita. Un mantra, un dogma ossessionate, “il mito fondativo – scrive Franco Cassano in La mitezza del male, Laterza, 2011 – dell’ordine simbolico e dell’immaginario della modernità”. Il rimedio universale alle crisi (finanziaria, produttiva, occupazionale, ambientale, climatica, energetica, alimentare, idrica… sistemica) è la crescita economica. Le differenze tra i diversi attori politici è sul come ottenerla, non sulla sua necessità. Ma domandiamoci cosa significa crescita oggi, nel contesto del market system, dei modi di produzione...continua...
http://www.megachip.info/tematiche/kill-pil/7332-riflessioni-di-un-antieconomico.
PS: << Non è vero che non esistono alternative. Serve un benessere senza crescita, un’economia del bastevole che sappia soddisfare i bisogni e i desideri di ciascuno con ciò che si ha a disposizione, senza l’assillo dell’accumulazione, dell’accaparramento delle risorse, senza cadere nelle fauci dei detentori dei titoli di credito>>.
Buona notte, umberto marabese
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