domenica 12 gennaio 2025

BYOBLU24 -- IL WOKE E IL FACT-CHECKING NON TIRANO PIÙ? MARK ZUCKERBERG DICE BASTA AI CACCIATORI DI BUFALE 12 Gennaio 2025

 

Al profitto non si comanda, è la regola del capitalismo. Quella che impone sempre di puntare al cavallo che vince.

Quindi, dopo anni in cui l’obiettivo era silenziare le voci di dissenso, cancellandone la visibilità – come è accaduto a noi di Byoblu – Meta, la creatura di Mark Zuckerberg sembra voler cambiare pelle.

Proprio lui ha annunciato che la società di social media, proprietaria di Facebook e Instagram, avrebbe smesso di collaborare con organizzazioni di fact-checking di terze parti. Zuckerberg ha affermato in un video che l’approccio di moderazione dei contenuti da parte dell’azienda si è tradotto troppo spesso in “censure”.

Interessante notare come questa folgorazione avvenga solo ora, con il cambio di amministrazione alla Casa Bianca. Il capo di Meta vuole rifarsi una verginità e se la prende proprio con le sue truppe cammellate: “i fact checker sono stati semplicemente troppo politicamente parziali e hanno distrutto più fiducia di quanta ne abbiano creata, soprattutto negli Stati Uniti”, ha detto.

Non solo, addossa la colpa anche all’amministrazione Biden. che lo avrebbe costretto a “censurare”alcuni contenuti ritenuti sgraditi se non addirittura a rimuovere quelle che venivano definite “informazioni false” sui vaccini.

E conclude perentorio: “dobbiamo ripristinare la libera espressione sulle nostre piattaforme”. Si può davvero credere a un ripensamento profondo delle convinzioni etico-morali di Zuckerberg? Lasciamo il beneficio del dubbio.

Quello che però sembra più plausibile è che la baracca Meta deve continuare a fare soldi e con un Elon Musk e X pronti a rubargli la scena e il mercato ogni mossa deve essere ben ponderata.

Nei giorni scorsi la società di Facebook e Instagram ha promosso Joel Kaplan, un veterano dirigente aziendale e repubblicano che un tempo ha lavorato alla Casa Bianca di George W. Bush, a capo del Dipartimento politica globale.

E ha inoltre il CEO di Ultimate Fighting Championship Dana White, un sostenitore di lunga data di Trump, nel suo consiglio di amministrazione.

Insomma, con buona pace dei cacciatori di bufale (che ora dovranno cercarsi un altro lavoro), cosa ci si può aspettare da un colosso che si chiama Meta se non una metamorfosi?----

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