Agata Iacono
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I nostri ragazzi, i nostri bambini, sono stati costretti a vivere due anni di esperienza disumana, senza socialità, senza scuola, senza poter giocare neppure all'aperto, trattati come cattivi untori, possibili assassini dei nonni.
I nostri adolescenti sono vissuti per due anni con la mascherina in classe, immobili nei banchi a rotelle, in didattica a distanza per mesi, senza abbracci, senza piccoli amori e fisicità, derubati della crescita nei riti di passaggio attraverso la relazione col gruppo dei pari, dipendenti dai videogiochi, sono i pazienti che affollano i reparti di neuropsichiatria infantile degli ospedali italiani.
Tentativi di suicidio, autolesionismo, paura di vivere, incapacità di sognare e progettare un futuro, anoressia e bulimia: questi sono i segnali che per due anni la "politica" non ha voluto cogliere.
Una generazione distrutta.
I bambini, che non ricordano neppure un mondo senza mascherine e paura, sono divisi tra vaccinati e non vaccinati.
Questi ultimi non possono neppure prendere l'autobus, sono divisi in classe, penalizzati con la quarantena, portati ad odiare i genitori colpevoli di non farli vaccinare negli hub colorati dove ricevono il "certificato di eroe".
Stiamo parlando dei nostri figli.
Senza considerare i figli di chi non ce la fa più, di chi ha perso lavoro e stipendio, di chi non riesce più a pagare l'affitto, ha dovuto rinunciare ad una pizza il sabato e ad andare a mare in vacanza, e che ora sta affrontando con terrore un rincaro insostenibile non solo dell'energia ma anche di tutti i beni di consumo.
Qual è la soluzione della "politica" che ha causato questo disagio con provvedimenti folli e contraddittori?
Il bonus psicologico. Lo psicologo nelle scuole:
Da Adnkronos leggiamo: "A due anni di distanza dall'inizio dell'emergenza Covid non accenna ad attenuarsi l'impatto della pandemia sulla salute mentale. Un crescente disagio confermato dai dati: secondo il Consiglio Nazionale dell'Ordine degli Psicologi in questi anni ben 8 persone su 10 hanno sviluppato problemi di malessere psicologico strutturato e 2 su 10 disturbi mentali in senso stretto e più severi.
Ci auguriamo che nel Decreto Milleproroghe arrivino finalmente le risposte attese, e che il bonus psicologico rappresenti solo una iniziale risposta alla necessità di garantire una reale accessibilità alla tutela della salute mentale". Così in una nota le deputate e i deputati del MoVimento 5 Stelle in commissione Affari sociali. "Il bonus psicologo - continuano - è una soluzione momentanea a un problema che andrebbe affrontato in modo strutturale. Per garantire l'appropriatezza, è necessario che il bonus sia accessibile con la prescrizione, da parte del medico di medicina generale, di una prima visita psicologica all'interno del Servizio sanitario nazionale. Sarà poi lo psicologo clinico a individuare e diagnosticare un disagio di tipo psicologico".
"Come chiediamo con un emendamento a prima firma della collega Celeste D'Arrando - aggiungono -, crediamo sia il momento di puntare sull'assistenza psicologica di base, attivando una collaborazione di tipo sperimentale tra medici di medicina generale e psicologi in modo che all'interno degli studi di medici di medicina generale sia presente la figura dello psicologico che può aiutare a prevenire eventuali esordi di disagio psicologico e di malattie mentali". "Non dobbiamo mai dimenticare che la salute è uno stato di completo benessere fisico, mentale e sociale e non semplice assenza di malattia e la pandemia può essere l'occasione giusta per rimettere al centro dell'agenda la salute mentale, spesso sottofinanziata".
Ve lo dico papale papale. E non da giornalista, ma da sociologa: volete così psichiatrizzare il disagio?
Parliamo di un disagio che è sociale, non individuale. ll bambino è traumatizzato da questi due anni di scellerata gestione della Pandemia.. colpevolizziamo la sua incapacità di "resilienza", di omologazione, di conformizzazione.
Stai male? Mettiamo in terapia tutta la famiglia, magari è colpa del papà, della mamma, del loro matrimonio in crisi....
Nel frattempo, schediamo come "diversi" questi ragazzini che osano soffrire perché vogliono vivere, facciamo in modo che il dissenso sia considerato una patologia psichiatrica, imbottiamolo di psicofarmaci, accompagnamo il bambino che dimostra disagio a sentirsi diverso, recuperiamolo nel gregge, teniamolo d'occhio, se non si omologa potrebbe essere pericoloso..un giorno...
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