PS: "Ci si domanda: dove sono gli strenui difensori della democrazia, dei diritti e delle libertà di questo Paese"?
umberto marabese
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Sembra non bastare più la censura preventiva dei social e delle piattaforme di comunicazione che mette il bavaglio all’informazione indipendente.
Adesso arrivano proposte di oscuramento direttamente da chi fa parte del Parlamento, e quindi rappresenta i cittadini di una nazione.
In particolare sono le dichiarazioni del senatore a vita Mario Monti, già presidente del Consiglio dal 2011 al 2013, che fanno riflettere sul fatto che quando oggi si parla di “dittatura sanitaria” in Italia, forse, non si sbaglia.
Parole che si possono riassumere così: siamo in guerra e in un tale contesto sarebbe più che giustificata una limitazione alla libertà di espressione, specialmente a quella dell’informazione.
Intervenuto al programma ‘In Onda’ su La7 Monti ha detto: “Si tratta di una guerra ma in nessun Paese abbiamo utilizzato un tipo di comunicazione adatta alla guerra”.
Alla domanda su che cosa intendesse esattamente con “comunicazione di guerra” il senatore risponde: “Nella comunicazione di guerra c’è un dosaggio dell’informazione e quando si ha a che fare con un morbo io credo che bisogna trovare delle modalità meno democratiche nella somministrazione dell’informazione. Tra l’altro abbiamo già accettato delle limitazioni molto forti alle nostre libertà ed è un bene che siano venute da parte dei governi”.
Per Monti quindi è assodato che: ci sia una situazione di guerra in Italia; che la gente abbia di buon grado accettato le limitazioni alle proprie libertà; che sia scontato mettere un ulteriore bavaglio all’informazione.
Ma chi si arrogherà il diritto, nello Stato autoritario paventato da Monti, di decidere quali informazioni la popolazione potrà ricevere e quali invece dovranno essere taciute? Non è difficile immaginarlo, vista la propaganda martellante degli ultimi due anni a reti e stampa unificate, sempre pronte a dare voce alle verità ufficiali del governo e degli scienziati membri del Cts o la cui fama è cresciuta proprio in quei salotti tv legati da un cordone ombelicale invisibile all’esecutivo che a colpi di dpc scandisce la vita degli italiani. Silenziando tutte le voci critiche, alternative.
Che le persone non abbiano diritto ad essere informate in maniera trasparente, Mario Monti sembra lo pensi da tempo, non avendo mai avuto una grande considerazione per le ‘masse’.
In un articolo di Claudio Messora, pubblicato su Byoblu nel 2015, si riportava un’altra dichiarazione del senatore a vita, sibillina ma non troppo: “È possibile che le pecore prendano a guidare il pastore nella buona direzione, assumendo anche il controllo del cane da pastore?”
“E’ la restaurazione del concetto di oligarchia aristocratica, dove il potere è in mano a pochi ritenuti i migliori, che tuttavia si guadagnano questo diritto attraverso investiture reciproche e autoreferenziali” – commentava Messora.
Per comprendere il punto di vista di Monti è bene ricordare la sua folgorante carriera. Nel novembre 2011, all’inizio del suo governo, era già da qualche anno alla guida della Commissione Trilaterale, think thank fondato da David Rockefeller, presidente della Chase Manhattan Bank, e di altri volti noti del Potere americano, tra cui Henry Kissinger e Zbigniew Brzezinski.
Tra le prime pubblicazioni della Commissione, il documento “Crisis of Democracy”, Crisi della democrazia, in cui si sostiene che le uniche democrazie funzionanti sono quelle dove il popolo resta ai margini del dibattito pubblico.
A questo punto sorge la domanda: perché chiamarle ancora democrazie? Forse sarebbe più giusto riconoscerle come dittature tecnocratiche!?
Byoblu ha condotto una lunga battaglia sul fatto che un esponente così in alto della Commissione e del Gruppo Bilderberg diventasse anche presidente del Consiglio di uno Stato sovrano. Alla fine si arrivò alle dimissioni di Mario Monti dalla Trilaterale, ma comunque rimase all’interno dell’organizzazione Bilderberg come unico italiano nel direttivo insieme a Franco Bernabè.
Ma le parole di Monti oggi sono tanto più gravi quanto è stato scelto dall’OMS per la presidenza della Commissione Paneuropea della Salute (in questo documento si possono leggere la raccomandazioni plasmate dalla sua visione), e dunque le sue raccomandazioni potrebbero essere prese alla lettera. Troppo, alla lettera, con ripercussioni liberticide su quel che resta della libertà d’informazione, già messa a dura prova dalla feroce censura online, motivo che ha spinto centinaia di migliaia di persone a sostenere, con una colletta mensile, la TV dei Cittadini, sul canale 262 del digitale terrestre.
PS: <<Ci si domanda: dove sono gli strenui difensori della democrazia, dei diritti e delle libertà di questo Paese?
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