Si chiama “Eresia, riflessioni politicamente scorrette sulla pandemia di Covid19” ed è l’ultimo libro del dottor Massimo Citro Della Riva edito da Byoblu edizioni che in una settimana ha già raggiunto quota 500 copie vendute.
Tragedia per alcuni, commedia per altri, farsa per altri ancora la pandemia 2020 è stata una rappresentazione.
Un virus che non vuole saperne di abbandonare le scene, dalla sua prima comparsa sul palcoscenico, il laboratorio di Wuhan, l’OMS e il ritardo nell’annunciare l’emergenza e prendere provvedimenti, e infine la Paura, leva di un apparato messo in atto dai media per mantenere alta la tensione e perpetrare una coreografia del terrore
In questa scenografia sono tanti gli interrogativi che si pone il dottor Massimo Citro, dai quali si originano le riflessioni politicamente scorrette di “Eresia“, che intendono esortare il lettore a ritornare a considerare i fatti in modo obiettivo, non attraverso il clamore mediatico, ed a esaminare le innumerevoli coincidenze. Perché quando le coincidenze sono tante è sempre arduo pensare alla fatalità.
Si chiama “Eresia, riflessioni politicamente scorrette sulla pandemia di Covid19” ed è l’ultimo libro del dottor Massimo Citro Della Riva edito da Byoblu edizioni che in una settimana ha già raggiunto quota 500 copie vendute.
Tragedia per alcuni, commedia per altri, farsa per altri ancora la pandemia 2020 è stata una rappresentazione.
Un virus che non vuole saperne di abbandonare le scene, dalla sua prima comparsa sul palcoscenico, il laboratorio di Wuhan, l’OMS e il ritardo nell’annunciare l’emergenza e prendere provvedimenti, e infine la Paura, leva di un apparato messo in atto dai media per mantenere alta la tensione e perpetrare una coreografia del terrore
In questa scenografia sono tanti gli interrogativi che si pone il dottor Massimo Citro, dai quali si originano le riflessioni politicamente scorrette di “Eresia“, che intendono esortare il lettore a ritornare a considerare i fatti in modo obiettivo, non attraverso il clamore mediatico, ed a esaminare le innumerevoli coincidenze. Perché quando le coincidenze sono tante è sempre arduo pensare alla fatalità.
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