PS: << Mdp, Pisapia attacca D’Alema: «Divide, faccia passo di lato».>>...ecco" amici del Mdp, cosa vuol dire cercare di prendere "cani e porci" nel nuovo movimento, pur di avere un... +0,00 fino a un - 10%... Perdetelo di vista, di udito e andate avanti con chi integra e non chi divide. Ma non avete capito che questo è l'ariete( scuse alla bestiola per il paragone...) del DucettoRenziPd...?
umberto marabese
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Non proprio «un passo indietro», ma, certamente, «un passo di lato» sì. Giuliano Pisapia fa nome e cognome, Massimo D’Alema, e torna sul tema degli equilibri tra Mdp, Campo Progressista e governo mercoledì mattina, il giorno la presa di posizione degli ex dem sul Def.«Se pensasse al bene comune D’Alema dovrebbe fare, non un passo indietro, ma un passo di lato», ribadisce parlando a Radio Capital l’ex sindaco di Milano..
. Che prosegue: «Non lo dico solo a D’Alema, ma lo dico anche a me stesso». «Anche contro la mia volontà mi vedo anche troppo esposto, e questo non mi piace. D’Alema dice che devo essere più coraggioso? Lui ha un’idea di me molto diversa dalla realtà, ho sempre fatto quello in cui credevo dopo aver ascoltato tutti». Inoltre, secondo Pisapia «bisogna uscire dai personalismi, ci sono 3,5 milioni di elettori del Pd e di sinistra che non votano più, Renzi è stato divisivo all’interno e all’esterno del Pd, ma ha vinto le primarie cui hanno partecipato 2 milioni di persone, bisogna trovare un minimo di condivisione»...«Nessuno strappo sul Def»
Quanto alla posizione di Mdp sul Def, Pisapia spiega che non si aspettava «altro di diverso, non c’è uno strappo. Era fondamentale che Mdp non votasse contro lo scostamento di bilancio, c’erano deputati e senatori che volevano votare contro lo scostamento e invece ora inizia un percorso». Con la decisione di martedì insomma «non si chiudono le porte alla trattativa e si salvaguardano» alcune «somme per fare passi avanti» con il governo sulla manovra.
«Per un po’ vado avanti»
L’obiettivo dell’ex primo cittadino di Milano, è quello di «una sinistra di governo». «Vedo posizioni differenti ma per un po’ vado avanti, queste settimane sto girando l’Italia per sentire persone, amministratori e sindaci e poi vedo», prosegue Pisapia rispondendo su se e come continuerà il suo impegno per il centrosinistra nonostante le molte difficoltà. «Sapevo delle difficoltà - premette - è evidente che le divisioni sono emerse ma sono più di ceto politico che tra le persone perché chi è in parlamento ha più problematiche mentre in giro per l’Italia sento le persone che dicono di andare avanti per l’unità. Certo serve una discontinuità con il passat ma bisogna fare di tutto perché non vinca il centrodestra o M5s».
Tabacci: «Centrosinistra va verso il suicidio»
Rincara la dose anche Bruno Tabacci, che sentenzia: «Il Centrosinistra va verso il suicidio. Ricordo che Giuliano Pisapia era stato a Palazzo Chigi con i capogruppo di Mdp e che da Padoan erano arrivate risposte sui temi sociali. È una crisi di natura politica. Abbiamo di fronte uno strascico di veleni che arrivano dalla scissione del Pd». Secondo il presidente di Centro Democratico, adesso il rapporto tra Pisapia e Mdp «è più complicato. Perché Mdp sta diventando una piccola sinistra e questo non ci interessa. Pisapia è amareggiato. Le dimissioni di Bubbico dicono che c’è tensione per una legge elettorale che comunque va rivista e c’è anche la volontà di Mdp di entrare in campagna elettorale con una contrapposizione netta. In questo modo si porta il paese in braccio a Berlusconi e perché Renzi il `rottamatore´ non è in grado di comporre il centro sinistra come invece Berlusconi sta già ricomponendo il suo centro destra e le possibilità del Centrosinistra di competere si annullano».
Speranza: «Votiamo sì solo per evitare l’aumento dell’Iva»
Chiara anche la posizione di Mdp: «Se c’è un voto nell’interesse del Paese noi votiamo sì come la maggioranza per evitare l’aumento dell’Iva. Ma dopo c’è un voto più politico, e su quello non ci sentiamo di mettere la firma», commenta il coordinatore nazionale di Mdp, Roberto Speranza, a «Omnibus» su La7. Gli ex dem sono «totalmente d’accordo con Pisapia: tra Renzi e Gentiloni c’è una discontinuità di metodo ma poi serve una discontinuità di merito. Non basta il tono».
4 ottobre 2017 (modifica il 4 ottobre 2017 | 10:10)
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