Ciascun primo cittadino ha il suo modo di applicare la normativa nazionale che impone a tutte le amministrazioni di rendere pubbliche le spese per le missioni dei titolari di cariche politiche, sia elettive che non. Qualche esempio: Palazzo Marino per le spese di missione di Giuliano Pisapia dà solo il dato aggregato: nel 2014 18.867 euro. A Palermo Leoluca Orlando fa l'elenco delle uscite ma non riporta destinazione e data dei viaggi...
Trasparenti bisogna essere trasparenti. A ogni sindaco poi la decisione su quanto esserlo, o fare finta di esserlo. I rendiconti delle spese di trasferta pubblicati sui siti dei comuni possono così essere super dettagliati come quelli di Filippo Nogarin, che a Livorno arriva a indicare persino i 90 centesimi spesi per un caffè. Oppure possono riportare solo il totale delle spese sostenute in un anno, come accade per esempio a Milano, Verona e Firenze. Possono essere aggiornati di mese in mese, oppure avere cadenza annuale. Ciascun sindaco, dunque, ha il suo modo di applicare la normativa nazionale che impone a tutte le amministrazioni di renderepubbliche le spese per le missioni dei titolari di cariche politiche, sia elettive che non. Con una costante: le copie degli scontrinionline non li mette nessuno. Eppure è proprio quando si sono controllate una a una le ricevute di Ignazio Marino che è saltata fuori la sua disinvoltura nello strisciare la carta di credito del Campidoglio...
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http://www.ilfattoquotidiano.it/2015/10/10/trasparenza-i-sindaci-mettono-online-le-spese-di-rappresentanza-ma-nessuno-pubblica-le-copie-di-scontrini-e-fatture/2113790/
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