Apprendo dalla mia amica blogger Consuelo Canducci che il sindaco di Torino ed esponente di spicco del Partito Democratico Piero Fassino ha veleggiato negli scorsi giorni nel mar Egeo, in compagnia di Giovanni Bazoli, a bordo di uno yacht molto lussuoso. Electa,
questo il nome del natante battente bandiera britannica e iscritto al
prestigioso Yacht Club del Principato di Monaco, è una barca a vela
lunga poco meno di 40 metri. Che una ristretta cerchia di miliardari può
permettersi.
Inclusa nelle prime 200 imbarcazioni più lunghe del
mondo, Electa è uscita nel 1990 dai cantieri veneziani CCYD, concepita
da designer del calibro di Ron Holland e Paolo Scanu....
Beh, sinceramente fa un certo effetto immaginare Fassino su uno yacht del genere.
Per una questione di de-contestualizzazione fisica ed estetica. Ma ve
lo vedete Fassino, tipo umile, schivo, così affezionato al suo triste
completo grigio, girare sul ponte, impettito, con occhiali a specchio e
fare un po’ da spaccone stile Della Valle o Briatore, vestito con un bel
bermuda firmato ed una camicia con le iniziali ricamate all’altezza
della pancia e sui polsini, collo alto e almeno i primi 5 bottoni aperti
a mostrare generosamente il petto? Certo che no e infatti, a guardare
la foto pubblicata e leggere la narrazione di Canducci, non era questo
il suo abbigliamento e nemmeno il suo atteggiamento mentre scendeva da
Electa.
Però
sulla barca di quasi40 metri Fassino c’era. Evidentemente, al pari del
suo collega di partito Massimo D’Alema e di Roberto Formigoni, non ha
resistito al fascino delle barche importanti.
Non si vede nulla
di particolarmente strano poi, nella scelta dei compagni di viaggio che
il sindaco di Torino ha fatto per il suo tour nelle isole greche.
Peraltro, come noto, Fassino e Bazoli sono da tempo legati da amicizia. E
c’è da immaginare che tra i due non siano mancati gli argomenti di
confronto. Tra un bagno e l’altro nelle limpide, seppur gelide acque
greche, un pranzo e una cena serviti da garbati camerieri o in occasione
di serate galanti come quella nella taverna di Arki descritta nel post
di Canducci, i due avranno discusso del destino del Paese,
del futuro delle larghe intese, di un’Europa in crisi di identità,
della situazione infuocata in Medio Oriente. E, naturalmente, di
economia, ma forse soprattutto di finanza, che accomuna chi come Bazoli
di banche si intende e chi come Fassino di banca avrebbe forse sognato
di averne una ai tempi della scalata Unipol a Bnl. E chissà se parlando
di banche, Bazoli avrà dato qualche chiave di lettura all’amico Fassino
sull’affaire Zaleski (il
giro miliardario di prestiti, erogati anche da Banca Intesa all’amico
polacco di Bazoli, che si ignora se e come rientrerà, nda). O se i due
avranno anche lambito un tema che non fa dormire sonni tranquilli al
Sindaco di Torino, come l’imponente esposizione debitoria, pari a circa 170 milioni di euro,
che Finanziaria Sviluppo Utilities – la holding di controllo di Iren
detenuta al 50% dal Comune di Torino -, ha nei confronti del Gruppo
Intesa San Paolo. Questioni private, si dirà. Certo.
C’è
un però. Per il fatto che Piero Fassino è un uomo pubblico di
particolare peso nella scena politica nazionale. Di conseguenza la sua
sfera privata tende a coincidere con quella pubblica. Ecco perché,
sapendo Fassino a bordo di uno yacht imponente come Electa, forse a
qualcuno sarà tornata alla memoria, con i dovuti distinguo e senza malizia alcuna, la vicenda di Formigoni a bordo della barca di Daccò.
Dunque,
in ossequio al principio di trasparenza a cui Fassino non si è mai
sottratto, sarebbe interessante che i termini della crociera fossero
chiariti.
Cosicché, dopo gli opportuni chiarimenti, tireremo tutti un sospiro di sollievo.
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