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mercoledì 31 luglio 2013

Giancarlo "Erdogan" Caselli Non c'è nulla di più triste di una persona tormentata dalla coazione a ripetere.

Giancarlo Erdogan Caselli
 Ricevo, copio/incollo.
 umberto marabese
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Non c'è nulla di più triste di un vecchio tormentato dalla coazione a ripetere. Chi in questi giorni frequenta una spiaggia può rendersene conto con facilità. A ogni angolo anziani “conquistadores” in posa, con gli occhiali scuri, lo sguardo malandrino o finto disinteressato, in attesa di una donna – di qualsiasi età, il casanova anziano sa di doversi accontentare. In riva al mare, con la pelle un po' flaccida sotto quelli che una volta erano i pettorali da richiamo e le cosce svuotate dei quadricipiti, esibiscono un rituale consaputo per cui non hanno più il fisico. La concorrenza più giovane li guarda, li salta, inventa altri rituali per l'identica religione. Un filo d'odio scorre dall'angolo dell'occhio dell'anziano assiso, invano proteso a cavar fuori dalla cascata di rughe la postura del “ghepardo di una volta”..........

E sulla cronologia del sito IOR ci sono 48 anni di buco......

E così, in una giornata di luglio, quando l'Istituto per le Opere di Religione (IOR), la banca vaticana, decide di aprire il sito per essere più «pulito e trasparente», scopri che tra il 27 giugno 1942 e l'1 marzo 1990, in realtà lo IOR non c'è stato o che in quegli anni non è successo niente. Erano gli anni dei Marcinkus, dei Calvi, dei Sindona, dei conti cifrati di monsignor De Bonis, della maxi-tangente Enimont. Insomma, di cose ne sono successe, alla faccia della pulizia e della trasparenza, ma deve essere stato un errore di redazione, perché palesemente quarantotto (48) anni di buco per la storia di una istituzione bancaria, sono troppi.


Francesco De Gregori: "Non voto più. La mia sinistra si è persa tra slow food e No tav

Il cantante: "Ringrazio Dio che non governi col M5s. Questo governo non piace a nessuno ma io rispetto il lavoro di Letta e Alfano".

A sei anni dalle critiche all'allora leader della sinistra Walter Veltroni, il cantautore Francesco De Gregori, in una intervista al Corriere della Sera, confessa di aver votato "Monti alla Camera e Bersani al Senato" ma che "oggi so cosa farei. Probabilmente non voterei".
La sinistra oggi - De Gregori resta di sinistra - "sono convinto che vadano tutelate le fasce sociali più deboli, gli immigrati, i giovani che magari oggi nemmeno sanno cos'è il Pd" - il problema è che cosa è oggi la sinistra: "Un arco cangiante che va dall'idolatria per le piste ciclabili a un sindacalismo vecchio stampo, novecentesco, a tratti incompatibile con la modernità". "Che si commuove per lo slow food e poi magari, strizza l'occhio ai No Tav per provare a fare scouting con i grillini".  Una sinistra che ha commesso il "grande errore" di "pensare di eliminare Silvio Berlusconi per via giudiziaria". Che si è accanita "sulla sua vita privata. Forse potevamo farci qualche domanda in meno su Noemi e qualcuna di più sull’Ilva di Taranto".....

F-35, Min. Mauro: "Già spesi 3,5mld€ per la Cavour... per la fascia d'età 15-24 tornano a salire: a giugno è al 39,1%, +4,6 punti rispetto al 2012.

PS: Questa è l'Italia del Pd...continuate a votarli! Ma questi "giovani", probabilmente solo sulla Carta d'Identità, ma che c...o fanno tutto il giorno, ma quando cominceranno andare in piazza a reclamare, quando cominceranno a capire che tra mesi, non anni, ....non ci saranno più i soldi per mangiare....! Ogni tanto, qualche mio anziano amico mi dice, imbufalito, ...non ci sono più i giovani di una volta...., io, fino a poco tempo, fa le rispondevo....guarda che anche noi non abbiamo spostato le montagne.....adesso purtroppo devo dare a loro ragione.
umberto marabese
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Audizione del ministro della Difesa: "Non si può fermare il programma, abbiamo adeguato la portaerei per i velivoli a decollo verticale". Il parlamento aveva stoppato l'acquisto, ma il consiglio di Difesa si è opposto. Accordo tra governo Usa e Lockheed: pur di venderli, prezzo tagliato del 4%...continua...
http://www.repubblica.it/politica/2013/07/31/news/f-35_mauro_3_5_mld_gi_spesi_per_portaerei_cavour-64030885/

...ma nel frattempo....

 La nuova rilevazione Istat. Disoccupazione in leggero calo a giugno, dopo aver toccato il massimo storico a maggio. Ma i dati per la fascia d'età 15-24 tornano a salire: a giugno è al 39,1%, +4,6 punti rispetto al 2012. Occupati al minimo dal 2000
http://www.repubblica.it/economia/2013/07/31/news/disoccupazione_italia_giovani-64031101/

martedì 30 luglio 2013

Damiano fonda il “grande centro” Pd...leggete con chi....!


PS: << A condividere il percorso ha chiamato con sé tre dirigenti che, di riffa o di raffa, hanno forti legami con Torino o da qualche tempo hanno piantato le tende sotto la Mole. A partire da Mimmo Lucà (foto) ex parlamentare con cinque legislature sul groppone, a lungo dirigente delle Acli, capo dei Cristiano-sociali, un sodalizio di matrice catto-comunista di cui è leader e pressoché unico esponente. Inciampato nell’inchiesta Minotauro, nella quale sono emersi contatti cordiali con il boss della 'ndrangheta Salvatore Demasi, a cui ha chiesto di mobilitare truppe a sostegno di Piero Fassino per le primarie a sindaco. Lucà è da tempo un politico in cerca d’autore: senza più lo scranno a Montecitorio né un incarico di partito....>>.......cosa vuol dire....."Inciampato nell’inchiesta Minotauro, nella quale sono emersi contatti cordiali con il boss della 'ndrangheta Salvatore Demasi, a cui ha chiesto di mobilitare truppe a sostegno di Piero Fassino per le primarie a sindaco"....se non "voto di scambio politico-mafioso? Naturalmente essendo lor signori del Pd...."va tutto bene la marchesa"!
umberto marabese

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Si chiama “Costituente delle idee”, l’idea forte è quella di porsi come ago della bilancia tra le varie componenti interne del Pd. L’iniziativa è stata presentata ieri alla Camera da Cesare Damiano, promotore di un “manifesto programmatico” in otto punti in cui si annuncia di voler privilegiare, in vista del congresso, “i contenuti”, affinché il confronto non verta “unicamente sulle regole statutarie, sulle modalità di svolgimento delle primarie e sulle ambizioni, sia pur legittime, di questo o quel candidato ma sulle proposte e sul progetto politico che il Partito Democratico dovrà avere la forza e il coraggio di elaborare nei prossimi anni”. In perfetto stile neodoroteo l’ex ministro ha assicurato che non intende fondare una nuova corrente, e che, tra i candidati alla leadership lui e i suoi compagni d’avventura sosterranno quello che ha un programma più vicino ai nostri contenuti......
http://www.lospiffero.com/buco-della-serratura/damiano-fonda-il-grande-centro-pd-11863.html

A proposito di"dittatori":Napolitano, Prodi, Violante, Bonino, tutti a "casa" di Nazarbayev, il Kazakistan piace a tutti.

Re Giorgio, Mortadella, la radicale, ma anche Massimo D'Alema e Lamberto Dini. Uniti da una sola passione: vacanze kazake. Ecco le foto: il presidente non è solo amico del Cav...

 Amore kazako. La politica italiana lo nega, ma da anni chi di turno si è trovato al Colle o a palazzo Chigi non ha mai detto no ad un viaggetto in Kazakistan per trattare e magari stringersi la mano con il presidente Nazarbayev. Sul caso Shalabyeva, la stampa di sinistra ha puntato il dito contro il Cav definendolo "intimo amico" del presidente kazako. Memoria corta. Non c'è solo Silvio nella lista degli "amici" di Nazarbayev. Le foto qui sopra mostrano come tutta la politica italiana in questi anni si andata ad Astana per omaggiare Nazarbayev. Luciano Violante, Giorgio Napolitano, Emma Bonino e su tutti Romano Prodi. Una sfilza di nomi che testimoniano come l'affaire kazako non riguardi solo il centrodestra, ma tutta la maggioranza. Prodi ad Astana è stato sempre di casa. E con lui anche Lamberto Dini, Massimo D'Alema e Tiziano Treu.

Prodi pagato dai kazaki - Come racconta Der Spigel lo scorso 13 marzo, Prodi addirittura lavora per il governo kazako. "Gusenbauer, Kwaniewski e Prodi sono ufficialmente membri dell’Intenarnational Advisory Board di Nazarbayev. S’incontrano spesso ogni anno  nella più recente occasione due settimane fa nella capitale kazaka Astana – e ciascuno di loro percepisce onorari annuali che raggiungono le sette cifre. "Mortadella" ad esempio incontrò il leader kazako nel 2002 come presidente della Commissione Ue e poi nell'ottobre del 2007 volò ad Astana per stringere proficui accordi commerciali. Ecco cosa diceva Prodi dopo le sue lunghe chiaccherate con Nazarbayev:  "Sono contento dei messaggi rassicuranti arrivati sia dal presidente che dal primo ministro. Mi hanno detto che il Kazakistan non ha intenzione di cambiare la sua politica di apertura alle aziende straniere e che rispetterà pienamente le norme internazionali". Insomma una stretta di mano a Nazarbayev non l'ha negata nessuno. Tra "compagni" è più facile capirsi. (I.S.)

Comunicato stampa A.N.P.I. sez. di Bussoleno sulle perquisizioni di ieri ai "terroristi" NOTAV!


 PS: Ricevo/copio/incollo....ringrazio e mi indigno pure io!
umberto marabese
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comunicato Stampa 30.07.2013

Terroristi, eversori? Noi non ci crediamo. Giulia, Martina, Luca, William e Andrea sono compagni e compagne nostri tesserati, che insieme agli altri compagni hanno subito l’accanimento della procura di Torino, Compagni che si spendono nella nostra sezione per portare avanti quei valori di democrazia e libertà che i nostri Partigiani ci hanno insegnato e trasmesso. Sono giovani che credono in ciò che fanno e che lottano contro un’opera inutile e devastante, tanto più in questo momento di crisi generale pesante. Sono giovani che lottano per un futuro migliore ma che sappiamo non capaci di alcuna azione terroristica o eversiva. Chiediamo che la giustizia non sia ancora una volta porta girevole per i veri criminali e trappola per chi ha la sola colpa di lottare per la propria terra e il proprio futuro e per quello degli altri. Questo, nel giorno dei festeggiamenti del compleanno del boia nazista Priebke ed alla vigilia del giorno in cui agli assassini di Aldrovandi sarà permesso di tornare a casa.
Alla luce di ciò che è emerso dalla lettura dei verbali di sequestro in mano ai nostri Compagni, si evidenzia che uno dei reperti “più sequestrati” ai dodici attivisti è un foulard rosso, in cotone con recante il logo della “42 Brigata D’assalto “Walter Fontan” – A.N.P.I. sez. Bussoleno-Foresto-Chianocco”. Dunque il foulard della nostra sezione. Ciò ci inorgoglisce molto ma allo stesso tempo ci fa riflettere su una questione: è allora da ritenersi eversivo solo il foulard rosso garibaldino per il quale i nostri martiri partigiani si sono immolati ed altri hanno rischiato la vita, oppure anche la nostra sezione deve ritenersi eversiva?
È pur vero che di questi tempi, l’antifascismo, la Resistenza, l’A.N.P.I. stesso, sono considerati da molti, da troppi come valori non più attuali, da dismettere in qualche modo, ma noi crediamo che questa volta si sia passato il segno ed il confine della serietà ed in altro modo
della democrazia stessa.
Li hanno chiamati eversivi, terroristi, attentatori, rimbalzati sulle prime pagine di tutte le testate giornalistiche, cartacee, radiofoniche e televisive. Ma loro non sanno, coma sappiamo noi chi sono i nostri Compagni e le nostre Compagne. Han sequestrato maglie, felpe, cappellini, foulard rossi, telefoni, computer, pile frontali, torce (a pila). Alcuni nella data dell’episodio contestato addirittura non c’erano, basta forse questo alla Procura e ai media per definirli in tal modo?
I Compagni della sezione “68 Martiri” dell’A.N.P.I. di Grugliasco, mesi addietro organizzarono un dibattito dal titolo “Emergenza Democratica in Valle di Susa” e furono derisi, ingiuriati ed attaccati poiché secondo alcuni non esisteva nessuna emergenza democratica. E questa allora cos’è?
Repressione è il termine che ci viene in mente.
Sono forse meno eversori gli esponenti politici, deputati, senatori, ministri addirittura che predicavano e predicano la secessione dell’italia? Sono meno eversori quegli esponenti politici, deputati, senatori, ministri addirittura, che si schierano davanti ai tribunali per difendere un loro pari accusato per un infinita di reati? O quelli che tempo fa chiedevano alla marina di aprire il fuoco sui migranti che arrivavano via mare in Italia scappando da un Africa in sangue?
Ribadiamo inoltre la nostra vicinanza e la nostra solidarietà anche ai nostri iscritti, i gestori dell’Osteria “La Credenza” di Bussoleno, da sempre punto di aggregazione e di socialità che tanto ha contribuito per la crescita di tanti di noi.
Per questo motivo e per un infinità d’altri domani sera la nostra sezione parteciperà al presidio solidale previsto in Piazza del Municipio a Bussoleno alle ore 21.00. Perché nessuno è mai da solo, perché si parte e si torna insieme e perché, come i nostri Partigiani, non faremo
mai nessun passo indietro. Ne ora, ne Mai.

Direttivo A.N.P.I. sez. G.Peirolo – F.Ferrario (Bussoleno)


lunedì 29 luglio 2013

Il Papa: «Chi sono io per giudicare un gay?»

 «Chi sono io per giudicare un gay?»

DAL VOLO PAPALE – Gli si chiede della «lobby gay» e il Papa dice che in Vaticano non è che ci sia scritto sulle carte d’identità e comunque, semmai, il problema sono le lobby di qualunque genere, non le tendenze: «Se una persona è gay e cerca il Signore e ha buona volontà, chi sono io per giudicarla?».

LEZIONE DI LIBERTA' LUNGA UN'ORA - Il Papa parla per un'ora e venti e risponde a tutte le domande, libere e non preparate, dei giornalisti che volano con lui da Rio de Janeiro a Roma. Dice che sullo Ior non ha ancora deciso ma «di certo qualsiasi cosa diventerà lo Ior, ci vuole trasparenza e onestà». Parla di monsignor Scarano e sillaba: «Abbiamo questo monsignore che è in galera: non è andato in galera perché assomigliava alla beata Imelda!», espressione spagnola a significare che non é uno stinco di santo. Del suo rapporto con Benedetto XVI sorride: «Adesso abita in Vaticano e c'è chi chiede: ma non ti ingombra? Non ti rema contro? No, per me è come avere il nonno saggio in casa….». Del ruolo delle donne nella Chiesa: «Chiesa senza le donne è come il collegio apostolico senza Maria». E così via, per oltre un’ora. Una lezione di libertà che si conclude con un applauso generale di settanta giornalisti da tutto il mondo. E meno male che aveva detto d’essere “un po’ stanco”. Ecco una prima trascrizione delle risposte del pontefice. Papa Francesco sul volo di ritorno dal Brasile .......

Richiede lo scontrono fiscale per il panino ... un brivido di paura e orrore ha pervaso rapidamente tutti i presenti alla Festa dell’Unità.

NARNIA – D’estate i giardini ed i campi delle città si popolano di bancarelle, pizzaioli e rivenditori di dolciumi vari per rifocillarsi fra un inutile comizio politico e l’altro. Una routine che si ripete tutti gli anni, ma alla Festa dell’Unità di Narnia qualcosa è andato storto. La colpa sarebbe di Guido De Angelis (31 anni tutti dichiarati) che, dopo aver ordinato un hamburger con insalata, melanzane, krauti, ketchup e maionese e una media chiara alla spina, avrebbe pagato gli 8 euro richiesti. Tuttavia, mentre la carne era sulla piastra, il giovane si è visto consegnare solo i 2 euro di resto dovuti (avendo pagato con una banconota da 10), ma non lo scontrino fiscale. L’uomo, dipendente a tempo indeterminato che tutti i mesi si vede portar via un buon 30% in tasse, quella sera aveva i coglioni particolarmente girati, visto che dalla sua quattordicesima le trattenute avevano raggiunto un buon 50%, quindi si è azzardato a chiedere: “Scusi, mi farebbe lo scontrino?”.
Un brivido di paura e orrore ha pervaso rapidamente tutti i presenti alla Festa dell’Unità. L’assessore locale che stava blaterando sul palco ha immediatamente cessato il suo monologo comico, i bomboloni alla crema sono esplosi, i bambini si sono messi a piangere, i gelati si sono sciolti, la macchina dei brigidini è andata in cortocircuito. I paninari Carmelo e Michelangelo La Bionda sono stati completamente presi alla sprovvista. Mentre il povero Carmelo veniva assalito da violente convulsioni, Michelangelo tentava disperatamente di battere numeri a caso sul registratore di cassa cercando di far venire fuori lo scontrino. “Da dove deve uscire questo maledetto foglio??” avrebbe urlato disperato il paninaro al fratello, che nel mentre tentava di strisciare verso l’altro con la bava alla bocca, aggrappandosi al suo grembiule per tirarsi su. Sergio Corbucci, uno dei clienti in attesa del suo hot dog, avrebbe preso in mano la situazione, balzando all’interno del camioncino e battendo i fatidici 8 euro sul registratore.
Fortunatamente, dopo 10 minuti di pura follia, il buon Guido De Angelis è riuscito ad avere lo scontrino fiscale n. 1 dei paninari La Bionda, andando verso la ruota panoramica per gustarsi un hamburger al sapore di vittoria.

EGITTO – scoperta nella penisola del Sinai il traghetto che usò Mosè per attraversare il Mar Rosso!

EGITTO – Eccezionale scoperta nella penisola del Sinai: un gruppo di archeologi italiani, guidati dal professor Eusebio Ragnatele, ha riportato alla luce l’imbarcazione con la quale Mosè fuggi dall’Egitto attraverso...EGITTO – Eccezionale scoperta nella penisola del Sinai: un gruppo di archeologi italiani, guidati dal professor Eusebio Ragnatele, ha riportato alla luce l’imbarcazione con la quale Mosè fuggi dall’Egitto attraverso il Mar Rosso.
“Sospettavamo da tempo della sua esistenza – spiega il professor Ragnatele – chi mai avrebbe potuto credere a quella fesseria del mare diviso in due? Da anni conduciamo ricerche su queste coste, usando tutti i mezzi che il Ministero dell’Istruzione ci mette a disposizione: due secchielli, tre palette e un setaccio”.
Il traghetto è stato ritrovato in ottime condizioni, sepolto sotto uno strato di detriti fangosi fossili, a loro volta ricoperti da un manto di cadaveri palestinesi.
L’equipe avrebbe anche ricostruito il tragitto dell’imbarcazione, che sarebbe partita dall’antico porto ormai scomparso di Schancamilanca, sulle sponde egiziane del Mar Rosso, per proseguire lunga una rotta a zig zag fino alle coste orientali, dove si sarebbe arenata. La spiegazione di questo strana percorso si trova in una antica iscrizione rinvenuta a bordo: “Il timone è rotto, la nave è in balia delle correnti e nessuno sa dove sia finito il comandante Schettinus”.
La scoperta va ad ingrossare il numero dei reperti che stanno riscrivendo la storia dell’Antico e Nuovo Testamento, come il tablet sul quale lo stesso Mosè ricevette la mail coi dieci comandamenti, lo smartphone con cui Gesù chiamò per ordinare altri pani e pesci e il serbatoio piezometrico per lo stoccaggio della vasellina a Sodoma.


l leghista Buonanno: "Sono incazzato", la Boldrini lo blocca: "Non si dice", e lui: "Ma non fare la schizzinosa"...

PS:  Fanno piu' male i fatti compiuti dalla boldrini come il non taglio dei privilegi della sua casta, che non le parole di gergo comune ,usate quotidianamente. In che mondo vive questa? e lo sa che il partito che la raccomandata per tale carica,rappresenta meno del 3% degli italiani? signora scenda sulla terra nostra che si chiama italia, e si ricordi che non e' piu' alto commissario all'onu......e con che meriti lo ha ottenuto quel posto?
umberto marabese
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Dopo la censura sul nome di "Napolitano", in Aula arriva anche la stretta sulle presunte parolacce. La presidente della Camera non sopporta un linguaggio poco radical-chic.
Botta e risposta tra il deputato leghista Gianluca Buonanno e la presidente della Camera Laura Boldrini nel corso della discussione generale sul dl ecobonus. Il parlamentare del Carroccio è stato infatti ripreso da Boldrini per l'utilizzo reiterato dell’aggettivo ”incazzato”. Per l’interessato, tuttavia, il termine pare non dover essere annoverato tra le volgarità: "E’ una parolaccia?”, ha risposto ironico, "Non lo sapevo". La presidente della Camera, allora, ha invitato il deputato a "studiare" incassando, subito dopo, un "e lei non faccia la schizzinosa" perché "si tratta di una parola che nelle strade, tra la gente, viene utilizzata sempre più spesso".


Insomma dopo Napolitano, l'altra parola da non poter pronunciare in aula è incazzato. L'accademia della Crusca avrà il suo ben da fare per aggiornare il dizionario "boldriniano". Dopo aver censurato la parola "Napolitano", la Boldrini e anche Grasso si sono beccatti una nota del Quirinale che definiva "ridicola la censura del Capo dello Sato in Aula". Ora la Boldrini rischia una smentita dal Tommaseo, che già nell'800, da grande linguista e lessicografo dava l'ok alle "parolacce" affermando che "l'ira infosca la mente, ma fa trasparente il cuore". (I.S.)

Scusate, ma perché nel Pd dovrebbero decidere i "non iscritti" al Pd?

Beppe Lopezdi Beppe Lopez-Giornalista e scrittore

PS: <<......e, allora, perché uno si dovrebbe iscrivere a un partito? Fa l’elettore e basta. Forse, in definitiva, si vuole affermare che iscritti al partito e partito non servono più a niente: tutto aperto, tutto liquido, tutto affidato a organizzazioni elettorali e a leader carismediatici......>>
unberto marabese
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Certo, siamo il paese delle anomalie e delle anormalità. Ma su Renzi e sulle primarie nel Pd stanno circolando cose assai strane, purtroppo ormai diventate luoghi comuni, ma assolutamente folli. Ho letto per caso il blog di un tipo sveglio come Andrea Scanzi. E che dice? Dice che Matteo Renzi “rappresenta lo yuppismo, la frivolezza furbina, il piacionismo bipartisan, la ribellione annacquata”, ha “idee politiche sostanzialmente di destra”, “non c’entra niente con la sinistra”, “in un paese normale, sarebbe l’erede naturale (e assai più accettabile) di Berlusconi. In un paese schizofrenico, viene spacciato per leader di centrosinistra”, e poi schizofrenicamente Scanzi stesso ritiene che tutto questo non autorizzerebbe il “sinedrio Pd” a blindarsi per evitare che Renzi arrivi a dominare nel Pd, ma al contrario dovrebbe indurlo a stendere il tappeto per l’ingresso trionfale del piacione di destra. Perciò “l’ostracismo del sinedrio Pd contro Renzi”, anziché apparire conseguente e comunque comprensibile, “è risibile, squallido, masochistico e ferocemente antidemocratico”.
E perché antidemocratico? Perché, nientepopodimeno, gli anti-Renzi pretenderebbero di far votare, per l’elezione del segretario del Pd, gli iscritti del Pd!......

domenica 28 luglio 2013

Dopo di noi (Pd) il diluvio, l'ultima parola di Epifani ....!



Primarie aperte agli iscritti. Ossia chiuse a tutti gli altri, elettori o  simpatizzanti. Questa la proposta del quadrilatero schierato a difesa dei vecchi equilibri in seno al Pd: Enrico Letta, Guglielmo Epifani, Dario Franceschini, Pierluigi Bersani. Nessuno dei candidati attuali alla segreteria del partito si è detto d'accordo. Sono piovute critiche da tutte le parti.
Non sono solo i renziani [...] ad essere rimasti insoddisfatti dalle proposte di Epifani e Franceschini...

Napolitano: "Ridicolo censurare il mio nome in Parlamento"...e Grasso e Boldrini dopo la crociata pro Giorgio dovranno ammettere di aver sbagliato.

Bacchetta Grasso e Boldrini: "Ridicolo censurare il mio nome in Parlamento"
"L'innominabile" Re Giorgio mette in riga i presidenti di Camera e Senato: "Non è giusto fa ritenere che il Capo dello Stato non aspiri ad essere nominato in Aula". Dopo le polemiche degli scorsi giorni per le censure in aula al Senato e alla Camera sui riferimenti al "Capo dello Stato" o a "Giorgio Napolitano", arriva la risposta secca del Colle ai presidenti Grasso e Boldrini. Secondo quanto riportano tutte le agenzie di stampa fonti vicine al Qurinale hanno affermato: "Ai presidenti delle Camere spetta di garantire, nel dibattito parlamentare, il rispetto di regole di correttezza istituzionale e di moderazione del linguaggio".
Il Colle punge Grasso e Boldrini - Poi arriva la stoccata per Grasso e Boldrini: "Semplicemente ridicolo e' invece il tentativo di far ritenere che il presidente della Repubblica aspiri a non essere nominato o citato in modo appropriato nelle corso delle discussioni in Parlamento", proseguono le fonti del Quirinale. Insomma a quanto pare Re Giorgio non ha preso bene la censura sul suo nome in Parlamento. La presa di posizione di Grasso e Boldrini che avevano bacchettato e tappato la bocca a Nicola Morra, capogruppo del M5S a palazzo Madama e al deputato grillino Coletti, ha fatto discutere...

Processo Mediaset, Berlusconi: “Non farò l’esule. Se condannato, vado in galera”.

Processo Mediaset, Berlusconi: “Non farò l’esule. Se condannato, vado in galera”
 Il Cavaliere in un colloquio con "Libero": "Non farò come fu costretto a fare Craxi. Non accetterò i servizi sociali come un criminale che va rieducato. Ho quasi 78 anni e avrei diritto ai domiciliari, ma se si assumono questa responsabilità, andrò in carcere".

Non farà l’esule, non accetterà i servizi sociali e anche se ha diritto ai domiciliari per l’età ormai avanzata vorrà andare in carcere. Le parole sono quelle di Silvio Berlusconi alla vigilia della sentenza della Corte di Cassazione sul processo Mediaset, dov’è imputato per frode fiscale e dove si presenterà con una condanna a 4 anni inflitta dal tribunale in primo grado e poi confermata dalla Corte d’appello di Milano. “Non farò l’esule, come fu costretto a fare Bettino Craxi – spiega in un colloquio con Libero – Né accetterò di essere affidato ai servizi sociali, come un criminale che deve essere rieducato. Ho quasi 78 anni e avrei diritto ai domiciliari, ma se mi condannano, se si assumono questa responsabilità, andrò in carcere”....

Oggi, 45° anniversario di matrimonio: a mia moglie "sevina".....umberto gilberto marabese


28 luglio 1968.
 45 anni di matrimonio: una storia d'amore che non finirà mai!
Un candido velo d'organza scivola leggero come onda lungo le linee del Tuo corpo, carezzevole forte emozione delle nostre dita intrecciate incastonate in una promessa d'amore.
Un amore grande che fa venire i brividi,
che lacrima gli occhi nella lucentezza senza pari
di sole e stelle, inquisito dalla viltà
di gente che non sa amare ma vuole per sè l'amore.
Occhi languidi puntati su me tra le rose di quel giardinochiamato gioventù, una rosa tra le rose dicevi accarezzandomi le labbra, un momento eterno che ancor ricordo dietro l'appannare dei miei occhi commossi.....

sabato 27 luglio 2013

Finiremo in balìa di Merkel & C. Dizionario del caos democratico



 Tutti contro tutti. All'indomani della direzione del partito, ognuno ha un'idea diversa dall'altro.
 Lettiani, renziani, giovani turchi, new entry, epifaniani, vecchia guardia: troppo palesi le divergenze di pensiero. Nel Pd, ognuno dice il contrario dell'altro. C'è chi la chiama democrazia interna, ma, pare più “un condominio dove tutti litigano”. Quelle che seguono solo alcune delle dichiarazioni rilasciate ai mezzi di comunicazione da esponenti democratici all'indomani della direzione del partito che avrebbe dovuto decidere la data del congresso e le regole delle prossime primarie.
Invece, si è risolto tutto in un nulla di fatto. Lettiani, renziani, giovani turchi, new entry, epifaniani, vecchia guardia: troppo palesi le divergenze di pensiero. Nel Pd, ognuno dice il contrario dell'altro. C'è chi la chiama democrazia interna, ma, citando ciò che disse Fabrizio Barca in tempi non sospetti, il Pd pare più “un condominio dove tutti litigano”.
IL TAFAZZIANO
Andrea Marcucci: "Con le regole ipotizzate da Epifani, il prossimo segretario del Pd sarà Tafazzi, riservare le primarie ai soli iscritti significa praticare una eutanasia di gruppo”.
IL LAPALISSIANO
Bersani: "Il concetto è semplice: tutte le primarie sono aperte,

Rodotà, Zagrebelsky e altri: No alle forzature contro la Costituzione.

PS: Raccolgo con orgoglio e piacere l'invito e pubblico.
umberto martabese
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Rodotà, Zagrebelsky e altri: uscire dallo stallo, fare un'azione comune per ristabilire la voce della democrazia contro la tirannia della maggioranza.
 di Gaetano Azzariti, Sandra Bonsanti, Luigi Ferrajoli, Raniero La Valle, Stefano Rodotà, Gustavo Zagrebelsky.

Si vuole imporre, con tempi incompatibili con quelli della democrazia, l'approvazione in prima lettura da parte della Camera dei deputati dell'abnorme procedimento di revisione della Costituzione.
La forzatura, già evidente nel disegno di legge che stravolge una essenziale norma di garanzia come l'articolo 138, viene così trasferita anche sul terreno delle procedure parlamentari.
Il taglio dei tempi per l'esame da parte della Camera, già per sé inaccettabile, assume i caratteri di un colpo di mano estivo, con la pretesa di concludere tutto entro il primo agosto.
L'assicurazione secondo la quale la Camera "lavorerà anche di notte" trascura un rilevantissimo dato istituzionale politico.
Quel che accade in parlamento non è questione interna di una istituzione autoreferenziale.
È una vicenda che, incidendo profondamente sulla Costituzione, deve consentire all'opinione pubblica di seguire adeguatamente le discussioni e di far sentire la propria voce. Diventa legittimo, allora, il ricorso da parte delle opposizioni a tutti gli strumenti che possono impedire un esito tanto negativo e che consentono di richiamare l'attenzione dei cittadini. L'ostruzionismo, non dimentichiamolo, nasce come strumento per opporsi alla "tirannia" di una maggioranza.
Quando il sistema democratico è in discussione, alle opposizioni spetta innanzitutto il compito di frenare le derive rischiose, qual è la manipolazione della Costituzione, manipolazione per la quale, da parte degli aspiranti costituenti, si dice che "questa è la buona occasione" (linguaggio e concetto da "colpo grosso").
Ma, alle opposizioni consapevoli delle necessità del momento che viviamo spetta anche proporre e sostenere iniziative virtuose.
Poiché oggi gli equilibri istituzionali e politici sono gravemente insidiati dalla mancata riforma della legge elettorale, sarebbe segno di responsabilità che il Movimento 5 stelle, assieme alle altre opposizioni partitiche e a tutti coloro che sono a disagio entro i loro partiti, dichiarassero la loro piena disponibilità per uscire dalla presente situazione di stallo, stabilendo accordi per un'azione comune.

Gaetano Azzariti (Convenzione per la Democrazia costituzionale)
Sandra Bonsanti (Libertà e Giustizia)
Luigi Ferrajoli (Comitati Dossetti)
Raniero La Valle (Comitati Dossetti)
Stefano Rodotà (Convenzione per la Democrazia costituzionale)
Gustavo Zagrebelsky (Libertà e Giustizia)

venerdì 26 luglio 2013

L'ultimo desiderio del tifoso del Feyenoord: una lezione di sport!

 Guarda il video.
 http://www.youtube.com/watch?v=yksyY5Ij_Q4&feature=player_embedded

Il tifoso da' l'addio sotto la curva


L'ultimo desiderio del tifoso del FeyenoordL'addio sotto la curva, prima di arrendersi al cancro - VIDEO


Il tifoso da' l'addio sotto la curva
ROMA  - Di troppo tifo si puo' morire, ma a volte la passione puo' allungare la vita, magari solo di poche ore. E' quanto avvenuto ad un fan del Feyenoord, il cinquantenne Rooie Marck, che grazie alla sensibilita' dei suoi amici e alla solidarieta' della squadra ha visto realizzato il suo ultimo desiderio: tornare un'altra volta allo stadio, prima di arrendersi al cancro. La sua storia sta facendo il giro del mondo grazie ad un video amatoriale realizzato un mese fa allo stadio De Kuip di Rotterdam durante un allenamento della squadra che si e' trasformato in uno straordinario omaggio ad un uomo morto solo tre giorni dopo. Gli amici, i tifosi, la squadra hanno fatto le cose in grande, dato che lo sfortunato Marck, quando e' entrato sul terreno di gioco su una barella e coperto da una bandiera della squadra, ha trovato la ''sua'' curva stracolma che intonava cori e inneggiava a lui, esponendo poi tra fumogeni e trombette un enorme striscione che lo raffigurava con la la maglia dei suoi beniamini. In un crescendo di emozioni, la squadra gli e' andata incontro per abbracciarlo e lui a quel punto ha trovato le forze per alzarsi e fare un mezzo giro di campo per fermarsi davanti a quella curva che era un po' casa sua, battendosi il pugno sul cuore. L'emozione e' stata troppa e Marck e' scoppiato a piangere, ma forse piu' per la gioia del momento che per il dolore della sua triste sorte. E' difficile rimanere indifferenti guardando quelle immagini, che aiutano a dimenticare almeno per un po' il lato oscuro del calcio. E' un piccolo riscatto a fronte dei tanti tifosi ciechi o violenti, dei giocatori scorretti o superbi, degli ambienti che vorrebbero fare prevalere il lato affaristico del pallone. Marck ha visto realizzato il suo ultimo desiderio, ma ha fatto, di sicuro senza volerlo, un gran favore a tutti.

Renzi fatto fuori dal Pd: "Primarie per il segretario, votano soltanto gli iscritti" Rivolta tra i democratici


Epifani: "Voto aperto solo per il candidato premier. Congresso entro novembre". Bufera in direzione.

Il Partito democratico definisce i contorni della trappola tesa a Matteo Renzi. La nomenklatura di Largo del Nazareno dichiara guerra al sindaco di Firenze. Lo fa alla direzione nazionale, dove il segretario, Guglielmo Epifani, comunica che il congresso si terrà entro fine novembre, forse il 24, e l'assemblea nazionale il 14 settembre. "Il tempo del congresso è ora - ha detto Epifani -. Sulla data tagliamo la testa al toro. Decidere quando sarà non spetta al segretario, spetta all'Assemblea nazionale. Ma io suggeriò di farlo entro la fine di novembre".
Ira dei renziani - Il segretario, proseguendo nel suo intervento, sottolinea che "il congresso partirà dai congressi di circolo, locali e regionali. Dopo saranno formalizzate le candidature a segretario nazionale". Una decisione che, però, non soddisfa i renziani: manca una data precisa, come manca la precisione su tempi e modi previsti per le candidature. Ma soprattutto mancano le primarie aperte per l'elezione del segretario: i renziani, oltre a spingere per la presentazione delle candidature prima della conclusione dei congressi locali e regionali, chiedono che il segretario venga eletto da una platea più ampia di quella degli iscritti al partito. La richiesta, però, viene bruscamente rispedita al mittente.

Stop al prelievo sulle pensioni d'oro: l'Inps restituisce il contributo di perequazione


PS: Ritengo questo intervento della Corte Costituzionale un vero e proprio esprorio economico a danno dei cittadini-lavoratori. Ridare indietro un miserabile contributo ai ricchi( Amato ne sa qualcosa....) dopo che  è stata bloccata la rivalutazione delle pensioni sopra i 1.200 euro per ben due anni e che 2 italiani su tre prende circa 1.000€ di pensione , è veramente una vergogna. Presidente Napolitano, niente da dire?....come il solito quando sono truffati i cittadini normali!
umberto marabese

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Saranno restituite con i pagamenti di luglio e agosto le trattenute sulle pensioni sopra i 90mila euro lordi annui decise dal governo Berlusconi a decorrere dal 1 agosto 2011 e fino al 31 dicembre 2014.

Come previsto è finito in un nulla di fatto anche il «contributo di solidarietà» chiesto alle pensioni che superano i 90mila euro lordi all'anno e bollato come illegittimo dalla Corte Costituzionale. Saranno infatte restituite con i pagamenti di luglio e agosto le trattenute sulle pensioni d'oro decise dal governo Berlusconi a decorrere dal 1 agosto 2011 e fino al 31 dicembre 2014. A dettagliare il timing del pagamento del cosidetto "contributo di perequazione" che gravava sugli assegni superiori a 90 mila euro l'anno e dichiarato illegittimo dalla sentenza n. 116/2013 è una nota dell'Inps che dopo aver interrotto la trattenuta, ora provvede alla restituzione. ....

Mose, scandalo si allarga Mazzetta da 50mila euro al tesoriere del Pd

Secondo quanto riportato dal Gazzettino, Giampietro Marchese, esponente di spicco del Pd veneto, avrebbe ricevuto tangenti da Pio Savioli

Lo scandalo del Consorzio Venezia Nuova, la società che si occupa del Mose, si allarga. Dopo la maxi operazione della guardia di finanza - che ha portato all'arresto di Giovanni Mazzacurati, l’ex presidente del Consorzio dimessosi lo scorso 28 giugno, e di Pio Savioli, adesso nel mirino finisce un esponente di spicco del Pd veneto: Giampietro Marchese, consigliere regionale, presidente di Ames, la società che raggruppa le farmacie comunali di Venezia, ed ex segretario organizzativo del partito.
Secondo quanto riportato dal Gazzettino, in occasione della campagna elettorale del 2010, Marchese avrebbe incassato da Pio Savioli una mazzetta di 50mila euro in contanti. Ci sarebbero documenti e intercettazioni che lo dimostrano. Così come sarebbero stati trascritti dialoghi tra Marchese e Franco Morbiolo, capo del Coveco in merito ad appalti "pilotati".--------------
Leggi anche....
Fassina: "Si evade per non morire". Epifani sbotta: "L'evasione si combatte"

Il viceministro si è reso conto che "la pressione fiscale è insostenibile". Il centrodestra lo dice da anni. Ma il Pd non ci sta e scoppia il putiferio. Epifani lo corregge

:http://www.ilgiornale.it/news/interni/fassina-si-evade-non-morire-epifani-sbotta-levasione-si-938754.html
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Treviso, Caldato: "Tagliamo le indennità degli assessori per aiutare i poveri", e il Pd vuole espellere la consigliera

La proposta: "Riduciamo del 30 per cento lo stipendio degli assessori per dare una mano alle famiglie". I dem vanno su tutte le furie: "La paga non si tocca, altrimenti sei fuori"
http://www.liberoquotidiano.it/news/italia/1285535/Treviso--Caldato---Tagliamo-le-indennita-degli-

giovedì 25 luglio 2013

La SIAE potrà far pagare i diritti d’autore a chi sia sorpreso a canticchiare un brano depositato, dovunque : in strada, in auto, sotto la doccia.


ROMA – É già operativa la nuova norma varata dal Governo per far quadrare il magro bilancio dello stato: la SIAE potrà far pagare i diritti d’autore a chiunque sia sorpreso a canticchiare un brano precedentemente depositato, dovunque si trovi: in strada, in auto, sotto la doccia. L’On. Fante Lesto, vice-sotto-segretario alle Politiche Agricole e Forestali con delega alla Cultura, spiega la logica del provvedimento: ”Chi canticchia in genere non è particolarmente abbacchiato, quindi è probabile che non abbia gravi problemi economici e possa contribuire alla riduzione del debito pubblico”.
La norma è stata approvata con grande rapidità per sfruttare il previsto imminente arrivo dei tormentoni dell’estate. L’obolo da pagare dipende infatti dalla popolarità del brano canticchiato, oltre che dal numero di ascoltatori e dal fatto se si riproducano o meno con la bocca anche i suoni degli strumenti.
Il Codacons intanto sta raccogliendo le denunce dei primi abusi. Un uomo che cantava sotto la doccia, Rino Cante, si è rotto una gamba perché uscendo dal box si è trovato davanti un ispettore SIAE ed è scivolato per lo spavento. Un altro, Dante Gron, mentre veniva sottoposto all’esame della prostata gemeva dal dolore e si è visto chiedere il pagamento per l’esecuzione di un brano di Marco Mengoni.
Ma il caso più clamoroso è quello di due fratelli cresciuti in un orfanotrofio, Giacomo ed Elvidio Blusi, a cui è stata contestato una multa di 5000 euro per aver canticchiato l’intero repertorio di Zucchero. ”Manco sappiamo chi sia ‘sto Zucchero, conosciamo solo gli immortali blues dei padri fondatori!  E questi sono a disposizione di tutti gratuitamente, come l’aria che respiriamo!! E ci fanno vedere la luce!!!” hanno ribattuto decisi agli ispettori della SIAE,  prima di dileguarsi circondati da un alone luminoso a suon di salti mortali.

Bugiarde e sempre più hard. Tradimenti: le donne in testa




"Le donne italiane non hanno inibizioni nel cercare un partner al di fuori della coppia e non si accontentano: per evadere dalla routine quest'estate cercano altre relazioni". Secondo uno studio il tradimento è l'ultima tendenza per sfuggire alla noia e salvare un rapporto di coppia in crisi. Il 48% delle donne del Centro Italia si dimostrano fantasiose (88%) e con una particolare predilezione per il sesso in luoghi insoliti (65%). I dati rivelano inoltre che le più impetuose e trasgressive sono le donne del Nord...continua...
http://www.affaritaliani.it/costume/l-ultima-tendenza-estiva-in-campo-sentimentale-il-tradimento.html

FERMIAMOLI !Un appello di Alternativa contro la revisione costituzionale golpista. "C'è un Rubicone da varcare"

 PS: Ricevo, copio, incollo e ...ringrazio!.
umberto marabese
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Un appello di Alternativa contro la revisione costituzionale golpista. "C'è un Rubicone da varcare". Questa volta non è un Cesare a doverlo fare, ma chi non vuole il cesarismo.
a cura di Alternativa.

Siamo in pieno colpo di stato strisciante, che si attua modificando la Costituzione e impedendo al popolo italiano di esprimersi.

Alternativa ritiene che occorra fare fronte alla minaccia con la massima urgenza. La nostra proposta, rivolta a tutti, è quella di agire in modo concertato, con unità d'intenti, coinvolgendo tutte le forze democratiche disponibili: unico modo per realizzare una spinta popolare vincente è quello di giungere in tempi rapidi alla creazione di ciò che noi chiamiamo un Comitato Nazionale in Difesa della Costituzione.

Assistiamo invece, purtroppo, ancora una volta, a iniziative scoordinate e improvvisate, dove la cosa che conta sembra quella di voler apparire con le proprie bandiere. Non è la nostra idea.

Alternativa ha una propria proposta, e la mette a disposizione di coloro che sono interessati a muoversi insieme a noi e ad altri, convinta che debba essere costruito un manifesto di tutte le forze democratiche che lanci la sfida al Governo e all'attuale maggioranza parlamentare eversiva.

Alternativa e le sue organizzazioni territoriali si muoveranno promuovendo la nostra proposta e, dove possibile, aderendo a tutte le iniziative che siano con essa in sintonia.


Il Consiglio Nazionale di Alternativa.





FERMIAMOLI!

Appello per l'attuazione e difesa della Costituzione,

per l'unità popolare e democratica






C'è un Rubicone da varcare.
E' in corso un attacco ai principi della Repubblica democratica e della Costituzione, il più grave della nostra storia. Il presidente Giorgio Napolitano, fautore dell'accordo governativo neo-conservatore e anti-popolare Letta-Letta, sta avallando una fantasiosa procedura d'urgenza per la modifica della Costituzione....

Nel gioco d’azzardo l’unico che non ci perde mai è il gestore del gioco. di Franco Maletti.



 Ricevo, copio, incollo e....ringrazio.
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L’IMBROGLIO

In qualunque vero imbroglio i disonesti sono sempre due: quello che cerca di convincerti di un guadagno facile con poca fatica, e tu che accetti consapevole del fatto che una scorciatoia simile non può avvenire senza che un “qualcuno” (cosa che non ti interessa minimamente) finisca con l’essere danneggiato da quello che tu accetti di fare.
Nel gioco d’azzardo l’unico che non ci perde mai è il gestore del gioco. E diventa spesso molto difficile considerare “disonesto” qualunque gioco dove il Gestore è lo Stato stesso: ovvero quella entità il cui unico scopo sarebbe quello di tutelare i suoi cittadini provvedendo a creare le migliori condizioni possibili per il loro benessere morale e materiale.
Oggi lo Stato Italiano, col nobile intento di “fare cassa”, oltre al monopolio del fumo (che uccide i suoi consumatori con il cancro), ha anche il monopolio LEGALE ed il controllo (diretto o indiretto) del gioco d’azzardo (che uccide i suoi consumatori privandoli del denaro).
Nello spendificio del gioco d’azzardo (come si fa a chiamare “gioco” una vera e propria malattia?) le proposte a disposizione del consumatore sono tantissime. E ogni giorno se ne inventano di nuove ed ancor più allettanti. Me il fine ultimo è sempre lo stesso: trasferire il più possibile soldi dalle tasche dei consumatori a quelle sempre più avide dello Stato (magari attraverso l’utilizzo di intermediari con tanto di autorizzazione, al solo scopo di attenuare il giudizio morale da parte dei cittadini nei confronti di uno Stato biscazziere).
Del clamoroso dislivello esistente tra la vittima (il consumatore) ed il carnefice (lo Stato) voglio fare un esempio prendendo come riferimento uno dei giochi più conosciuti e forse il più antico: il Lotto......

Beppe Grillo, i partiti tentano colpo di Stato.....!

Ricevo, copio/incollo e...ringrazio. 25 Luglio 2013 11:35
Il vero obiettivo di questo governo è la distruzione dell'impianto costituzionale per poter cambiare le regole del gioco democratico e assicurare ai partiti il potere e la greppia di Stato. Per cambiare la Costituzione senza impedimenti da parte dell'opposizione in Parlamento e senza il consenso dei cittadini, che ne sono i veri custodi, i partiti vogliono cambiare l'articolo 138, l'architrave. In seguito, sarà istituita una Bicamerale per rivedere la Costituzione con statisti del calibro di Berlusconi (o dei suoi servi, non fa differenza) e di D'Alema e degli altri caporioni del pdmenoelle. Per questo è nato il governo di larghe intese che di tutto si preoccupa tranne che dei problemi del Paese. Cosa dice l'articolo 138?
"Le leggi di revisione della Costituzione e le altre leggi costituzionali sono adottate da ciascuna Camera con due successive deliberazioni ad intervallo non minore di tre mesi, e sono approvate a maggioranza assoluta dei componenti di ciascuna Camera nella seconda votazione.
Le leggi stesse sono sottoposte a referendum popolare quando, entro tre mesi dalla loro pubblicazione, ne facciano domanda un quinto dei membri di una Camera o cinquecentomila elettori o cinque Consigli regionali. La legge sottoposta a referendum non è promulgata, se non è approvata dalla maggioranza dei voti validi. Non si fa luogo a referendum se la legge è stata approvata nella seconda votazione da ciascuna delle Camere a maggioranza di due terzi dei suoi componenti.
"
L'articolo 138 è la barriera tra la Costituzione e i partiti. Impedisce che ne sia fatta carne da porco. Prevede due volte il voto delle Camere e un referendum popolare di conferma. I saggi, prima 10 e poi 40, di stretta osservanza governativa, solo pd, pdmenoelle e scelta civica, nessuno del M5S, stanno operando laboriosamente per spossessare il Parlamento delle sue (poche) prerogative. I colpi di Stato, come scrisse Curzio Malaparte in Tecnica di colpo di Stato, quasi mai ricorrono alla violenza, di solito avvengono in modo apparentemente legale, nel silenzio ovattato delle cosiddette istituzioni. Il cambiamento della Costituzione discusso ieri in Commissione Affari Costituzionali in soli 55 minuti per poter essere votato in aula, in tutta fretta, il primo di agosto, senza neppure la possibilità di emendarlo, con gli italiani in ferie e con la stampa e le televisioni di Stato asservite e mute, è un colpo di Stato annunciato. E i colpi di Stato vanno combattuti, in nome della democrazia.
http://www.beppegrillo.it/2013/07/colpo_di_stato_dagosto.html
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Expo 2015, il "modello Milano" : stimati in 18.500 i lavoratori per cui è previsto solo ed eventualmente il rimborso spese.

 PS: I sindacati, ormai ridotti ad un eufemismo, si incavolano per il modello Marchionni solo perchè non invitati ai famosi...tavoli imbanditi....., ma basta invitarli e calano le braghe, le mutante e si inchinano a 90° davanti ai padroni. 
umberto marabese

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Dal "modello Marchionne" al "modello Milano": il lavoro sotto attacco.
di Anna Lami
Dopo il "modello Marchionne" arriva il "modello Milano". Nello stesso giorno in cui vengono rese note le motivazioni per cui lo scorso 3 luglio la Corte Costituzionale dichiarò l'illegittimità dell'art. 19 dello Statuto dei Lavoratori, questione sollevata dalla contrapposizione giudiziaria Fiat-Fiom, è stato siglato l'accordo tra la società Expo spa e sindacati confederali che disciplinerà le modalità di assunzione e di impiego del personale durante l'esposizione universale. C'è dunque poco da festeggiare per i lavoratori di tutto il paese. Salutata come "primo passo" che contiene "buone idee" dal ministro del lavoro Giovannini, addirittura proposta come modello da adottare su scala nazionale dal premier Letta, presentata come "passo positivo" dalla segreteria Cgil, l'intesa raggiunta rappresenta un nuovo cavallo di Troia nella direzione della completa precarizzazione dei rapporti lavorativi in Italia. Guardiamola brevemente:.....

mercoledì 24 luglio 2013

Il Presidente e la crisi che “incombe”. Lo scoop “retroattivo” di De Bortoli e i governissimi. di Luca Telese

De Bortoli: “Nel 2011 un decreto di chiusura dei mercati finanziari era già pronto”. E Napolitano?
La distanza che sulla prima pagina del Corriere della Sera di oggi divide le due vere notizie del giorno, è in realtà molto inferiore alle sei colonne di carta che separano la lettera del presidente della Repubblica Giorgio Napolitano e l’editoriale di Ferruccio De Bortoli. Così come i due anni di distanza che separano le poche righe con cui il direttore del Corriere regala ai suoi lettori uno scoop retroattivo non sono davvero lontani 24 mesi dallo scenario che Napolitano prospetta, ma molto più vicini di quanto non immaginiamo. C’è insomma un cortocircuito curioso tra il dramma possibile del futuro che il presidente della Repubblica evoca (apparentemente) per difendersi dall’accusa di Fausto Bertinotti di aver introdotto il presidenzialismo attraverso una modifica “materiale” della Costituzione, e il dramma possibile del passato che De Bortoli rievoca per difendere insieme l’idea di ineluttabilità del governo di Enrico Letta (oggi) e di quello Monti (ieri). Anzi, si potrebbe dir così: de Bortoli spiega che il governo Letta «è tanto fragile quanto necessario» usando come motivazione giustificatoria il pericolo scampato.
Napolitano dice la stessa cosa usando come motivazione giustificatoria il pericolo futuro. É un bel dilemma, dunque, l’incrocio tra anniversari e calendari, con tutto il corollario di dettagli e di interrogativi che si porta dietro. Lo scoop “retroattivo” di De Bortoli è riassunto in queste dieci righe:.....

Presidente Napolitano, niente alibi per sospendere la democrazia ! di Fausto Bertinotti.,


Fausto Bertinotti Fausto bertinotti. Presidente Fondazione Cercare Ancora, ex Presidente della Camera dei deputati.
PS: <<Condivido punto per punto. Rido leggendo i commenti degli ultras di tutte le sponde. Sicuramente Bertinotti ha commesso degli errori in passato ma ciò non toglie che stiamo assistendo ad un vero e proprio commissariamento della democrazia anche se non si riesce a capire in maniera chiara chi siano i mandanti, gli esecutori e i complici. Per non capirlo e scagliarsi contro con ingiurie e illazioni stupide e prive di fondamento bisogna solo essere stolti o conniventi!>> umberto marabese
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Signor Presidente,
Lei non può. Lei non può congelare d'autorità una delle possibili soluzioni al problema del governo del Paese, quella in atto, come se fosse l'unica possibile, come se fosse prescritta da una volontà superiore o come se fosse oggettivata dalla realtà storica. Lei non può, perché altrimenti la democrazia verrebbe sospesa.
Lei non può trasformare una Sua, e di altri, previsione sui processi economici in un impedimento alla libera dialettica democratica. I processi economici, in democrazia, dovrebbero poter essere influenzati dalla politica, dunque dovrebbero essere variabili dipendenti, non indipendenti. Lei non può, perché altrimenti la democrazia sarebbe sospesa. Sia che si sostenga che viviamo in regimi pienamente democratici, sia che si sostenga, come fa ormai tanta parte della letteratura politica, che siamo entrati, in Europa, in un tempo post-democratico, quello della rivincita delle élites, Lei non può.
Nel primo caso, perché l'impedimento sarebbe lesivo di uno dei cardini della democrazia rappresentativa cioè della possibilità, in ogni momento, di dare vita ad un'alternativa di governo, in caso di crisi, anche con il ricorso al voto popolare. Nel secondo caso, che a me pare quello dell'attuale realtà europea, perché rappresenterebbe un potente consolidamento del regime a-democratico in corso di costruzione.
C'è nella realtà politico-istituzionale del Paese una schizofrenia pericolosa; da un lato, si cantano le lodi della Costituzione repubblicana, dall'altro, essa viene divorata ogni giorno dalla costituzione materiale. La prima, come Lei mi insegna, innalza il Parlamento ad un ruolo centrale nella nostra democrazia rappresentativa, la seconda assolutizza la governabilità fino a renderlo da essa dipendente. Quando gli chiede di sostenere il governo perché la sua caduta porterebbe a danni irreparabili, Ella contribuisce alla costruzione dell'edificio oligarchico promosso da questa costituzione materiale.
Nel regime democratico ogni previsione politica è opinabile perché parte essa stessa di un progetto e di un programma che sono necessariamente di parte; lo stesso presunto interesse generale non si sottrae alla diversità delle sue possibili interpretazioni. Ma, se mi permette, Signor Presidente, c'è una ragione assai più grande per cui Lei non può.
La nostra Costituzione è, come sappiamo, una costituzione programmatica. Norberto Bobbio diceva che in essa la democrazia è inseparabile dall'eguaglianza, come testimonia il suo articolo 3. Ma essa, rifiutando un'opzione finalistica nella definizione della società futura, risulta aperta a modelli economico-sociali diversi e a quelli dove sarà condotta da quella che Dossetti chiamava la democrazia integrale e Togliatti la democrazia progressiva. Quando Lei allude ai possibili danni irreparabili per il Paese, lo può fare solo perché considera ineluttabili le politiche economiche e sociali imperanti nell'Europa reale, le politiche di austerità. Ha poca importanza, nell'economia di questo ragionamento, la mia radicale avversione a queste politiche che considero concausa del massacro sociale in atto.
Quel che vorrei proporLe è che nella politica e in democrazia si possa manifestare un'altra e diversa idea di società rispetto a quella in atto e che la Costituzione repubblicana garantisce che essa possa essere praticata e perseguita. Il capitalismo finanziario globale non può essere imposto come naturale, né la messa in discussione del suo paradigma può essere impedito in democrazia, quali che siano i passaggi di crisi e di instabilità a cui essa possa dar luogo. O le rivoluzioni democratiche possono essere possibili solo altrove? No, la Carta fondamentale garantisce che, nel rispetto della democrazia e nel rifiuto della violenza, possa essere intrapresa anche da noi.
C'è già un vincolo esterno, quello dell'Europa reale, che limita la nostra sovranità, non può esserci anche un vincolo esterno alla dialettica politica costituita dall'autorità del Presidente della Repubblica. Lei non può, Signor Presidente.
Mi sono permesso di indirizzarLe questa lettera aperta perché so che la lunga consuetudine e l'affettuoso rispetto che ho sempre nutrito per la Sua persona mi mettono al riparo da qualsiasi malevola interpretazione e la mia attuale lontananza dai luoghi della decisione politica non consentono di pensare ad una qualche strumentalità. È, la mia, soltanto, l'invocazione di un cittadino, anche se ho ragione di ritenere che essa non sia unica. Mi creda, con tutta cordialità.
Pubblicato anche sul Corriere della Sera del 23/07/2013

martedì 23 luglio 2013

Il "Diavolo veste Merkel". di Beppe grillo.

 SME). Ventuno anni dopo l’Italia ha ancora le mani legate, allora c'era lo SME, adesso l'Euro. L'Italia ha interessi sul debito pubblico, che ha raggiunto 2047 miliardi, sempre più alti. Nel solo mese di maggio con 32 miliardi di nuovo debito pubblico pagheremo circa 1,5 miliardi di euro in più di interessi annui.
L’esperienza del passato ci serve per capire cosa avverrà del nostro Paese. Nel decennio 1982 – 1992 il rapporto debito/PIL quasi raddoppiò: dal 60% al 110%, questo perché nel 1981 Tesoro e Banca d’Italia divorziarono. Da allora lo Stato non ha più potuto contare su un prestatore interno con cui indebitarsi e ha dovuto offrire rendimenti sempre più elevati per vendere il debito. Se nel 1982 l’Italia pagava un interesse reale vicino a 0 per indebitarsi, nel decennio successivo raggiunse una media del 5.5% con picchi dell’8%. E’ quindi l’esplosione degli interessi sul debito cumulato ad aver portato il debito a livelli insostenibili. Un immenso schema Ponzi in cui gli interessi in assenza di crescita sono pagati emettendo nuovo debito. In sostanza, come analizza Alberto Bagnai nel suo "Tramonto dell’Euro", il risultato è stato un trasferimento netto di reddito nazionale dai servizi primari ai contribuenti, sanità, scuola, sicurezza, ai detentori del debito, soprattutto alle banche italiane e estere. Ma perché questo divorzio assurdo? Perché ce lo chiedeva l’Europa dello SME nel quale eravamo entrati nel 1978 legandoci mani e piedi ad un cambio rigido penalizzante che ci fece rinunciare alla leva della svalutazione. Nulla di diverso rispetto a oggi......

Torino, in consiglio comunale torna Giusi La Ganga, simbolo di Tangentopoli

PS: Il Pd-Fassino non sà cosa sia la "vergogna politica": <<dopo la sfilza di patteggiamenti per tangenti e ricettazione negli anni Novanta, l'ex socialista craxiano subentra nei banchi del Pd per l'abbandono di due colleghi. "E' tempo di pacificazione", dice. Imbarazzo nei democratici, il Pdl lo difende. M5s: "Nessuna pacificazione con chi ha spolpato il paese".>>.....Vendola-SEL, non dici niente?
umberto marabese
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Ha dovuto aspettare a lungo, ma alla fine Giusi La Ganga, referente piemontese del Psi craxiano e uno dei nomi simbolo di Tangentopoli, ce l’ha fatta. È tornato alla politica entrando nel Consiglio comunale di Torino, tra i banchi del Pd. Ci è riuscito per il rotto della cuffia: un consigliere, Roberto Tricarico, ha raggiunto Ignazio Marino a Roma e un altro, Stefano Lorusso, è diventato assessore. Si sono così liberati due posti, uno dei quali assegnato al primo non eletto La Ganga che dopo quasi venti anni di lontananza dalle aule ricomincia da semplice consigliere comunale dell’era Fassino. E come all’epoca della sua candidatura nel 2011 non mancano le polemiche.....

lunedì 22 luglio 2013

I "grillini" di Pd e Pdl che parlano di apocalisse: "Presto la rivolta e i fucili"

 PS: Sono della stessa idea.
umberto marabese
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Casaleggio ha parlato di "choc economico" e "rivolte". Il renziano Delrio e Sandro Bondi gli danno ragione: "Appello drammatico, ma veritiero"


"Casaleggio ha detto una cosa molto vera: siamo in una situazione al limite della rabbia". Parola di Graziano Del Rio, fedelissimo di Matteo Renzi e ministro per gli Affari regionali nel governo Letta. Il riferimento è all'intervista rilasciata dal guru dei 5 stelle a Gianluigi Nuzzi, dove improvvisandosi veggente si disse convinto che presto "il Paese avrà uno shock economico", paventando poi il rischio di "rivolte e disordini" in giro per l'Italia. Lo stesso "spettro della rivolta" agitato diverse volte anche da Beppe Grillo, insomma, che si fregia del titolo di salvatore della patria: "Senza di me avremmo Alba Dorata", ha ribadito più volte il comico, che dopo il recente incontro con Napolitano ha detto anche che gli italiani "vogliono prendere i fucili".......

Il piddino On. Esposito contro la No Tav: "Le manganellate? Giuste. E inventa pure le molestie"


Il suo profilo twitter sommerso dalle critiche. E' lo stesso senatore che propose al grillino la rinuncia all'opera in cambio della fiducia a Bersani,.... leggete....
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"Parte da Pisa per andare a fare la guerra allo stato, prende, giustamente, qualche manganellata e si inventa di essere stata molestata". A scriverlo su twitter è Stefano Esposito, senatore del Pd da sempre favorevole alla realizzazione della Tav in Val di Susa, dopo gli scontri di sabato scorso tra manifestanti e polizia, che hanno portato all'arresto di 7 persone, tra cui il figlio di un magistrato piemontese. Nel mirino del senatore piddìno Marta Camposana, che in seguito agli scontri aveva denunciato managnellate e palpeggiamenti da parte dei poliziotti......

Crocetta: il Pd mi mette al rogo mentre è travolto dagli scandali

Crocetta: il Pd mi mette al rogo mentre è travolto dagli scandali PS: Mentre Franceschini (Pd)pretende una legge contro l'omofobia(giustissssssimo!) , a Crocetta...."Sarò processato in contumacia, e visto che non ci sarò metteranno al rogo un pupo con le mie sembianze. Siamo tornati ai tempi dell'inquisizione".
umberto marabese
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Domani la commissione di garanzia del partito decide sulla richiesta di espulsione del presidente della Regione. Il governatore attacca: "Ho fatto scoppiare la questione morale e sono sotto processo". L'assessore Scilabra conferma: "Rosario in corsa per la segreteria nazionale, io per quella regionale".


PALERMO - Lo chiama, ironicamente, il giorno del giudizio. "Sarò processato in contumacia, e visto che non ci sarò metteranno al rogo un pupo con le mie sembianze. Siamo tornati ai tempi dell'inquisizione": così Rosario Crocetta anticipa la riunione della commissione di garanzia del Pd che domani deciderà sulla sua permanenza nel partito. Un gruppo di militanti e dirigenti chiedono l'espulsione del governatore siciliano, additando l'incompatibilità con il suo ruolo di leader di un altro movimento, il Megafono, che alle ultime amministrative in alcuni comuni siciliani ha presentato liste contrapposte a quelle del Pd. Sabato anche la direzione regionale del Pd ha approvato un documento in cui si sanziona la doppia militanza. Crocetta continua a dire che il Megafono non è un "partito strutturato" ma "un'idea",  un semplice movimento che vuole essere federato con il Pd.....

Gb, nato il figlio di William e Kate.....era ora!

Presi tutti di sorpresa, è un maschio. L'evento annunciato con una email



21:48 - E' finalmente arrivato l'annuncio di Buckingham Palace: l'erede di William e Kate è nato ed è un maschio. La regina Elisabetta e il duca di Edimburgo Filippo hanno dichiarato di essere felicissimi per la nascita del pronipote. Il principe William era presente alla nascita del suo bebè durante il parto della moglie.
Un boato della folla e gente che gridava "viva il royal baby". Così la gente assiepata al di fuori della Lindo Wing di Londra ha accolto la nascita del figlio di Will e Kate. A migliaia di persone ora aspettano che la notizia sia portata a Palazzo.

Nato alle 17.24 e pesa 4 kg - Il bimbo, il cui nome non è stato ancora reso noto, è nato alle 16.24 ora di Londra, le 17.24 in Italia. Il bambino pesa otto libbre e 6 once, poco meno di 4 kg. La duchessa di Cambridge, Kate Middleton, sta bene ma resterà comunque in clinica almeno fino a domani, secondo quanto riferiscono fonti di palazzo

Perché l'umanitarismo rovina l'immigrazione

PS: <<Per integrare i lavoratori stranieri occorre premiare i regolari, espellere i clandestini e investire nei Paesi d'origine>>
 Se volete darmi del "razzista" fatelo pure, ma io non lo sono , anzi....ma le parole scritte nelle due prime righe sono l'unica via d'uscita per noi ma sopratutto per gli immigrati.
umberto marabese
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Strano Paese il nostro, tutto intento a ponderare le parole e gli aggettivi utilizzati con riferimento alla realtà degli immigrati, e al contempo totalmente incapace di vedere e capire, prima che sia troppo tardi, fenomeni macroscopici e dalla grande potenzialità eversiva. E quand'anche vede, lo fa con gli occhi del bambino, ripercorrendo fino alla noia luoghi comuni, emozioni, sentimentalismi, sempre comunque guardando indietro e quasi mai progettando seriamente per il futuro........

domenica 21 luglio 2013

Il Brasile fa proprio il sogno di Simon Bolívar: affrancarsi dalla tutela statunitense!

Verso la costituzione di un blocco sudamericano per affrancarsi dalla tutela statunitense.
di Renaud Lambert
In linea di principio sono agli antipodi. Joao Paulo Rodrigues milita nel Movimento dei senzaterra brasiliano (Mst) fin dall'infanzia. Rubens Barbosa, ambasciatore del suo paese a Londra e poi a Washington fra il 1994 e il 2004, mette i suoi contatti al servizio delle imprese. Il primo ci riceve in un piccolo appartamento discreto, in un quartiere residenziale di São Paulo. Niente targhe, niente bandiere rosse, solo un anonimo campanello. Il secondo ha scelto di aprire il suo studio sul viale Brigadeiro Faria Lima, molto chic, il cielo affollato di elicotteri che portano da un grattacielo all'altro uomini d'affari con i minuti contati. Quando lo incontriamo, il dirigente del Mst ha appena finito una sessione di formazione per i militanti. L'ex diplomatico, invece, è «riuscito a ritagliarsi qualche momento» fra una richiesta e l'altra dei suoi clienti i quali, a noi testimoni indiscreti, paiono ansiosi di conoscere - un po' prima degli altri? - le modalità di una gara d'appalto governativa.
Non c'è dubbio, i due uomini hanno ben poco in comune. Eppure succede che le loro proposte si assomiglino. Quando richiama il progetto politico della sua organizzazione, ovvero il «rovesciamento del neoliberismo a vantaggio di un sistema economico più solidale», Rodrigues individua un'urgenza: l'integrazione regionale. Dal canto proprio l'ambasciatore Barbosa sogna che il suo paese «trasformi la propria geografia in realtà politica». E l'America latina, per lui, rappresenta «il cortile di casa del Brasile, lo spazio naturale per l'espansione delle sue imprese (1)».
Giocherellando con una scatolina che rappresenta una muta di cani da tiro sormontata dallo slogan «quando non sei al primo posto il panorama è monotono», anche l'ex ambasciatore indica una priorità: «Difendere i nostri interessi», dice, e rafforzare il processo di integrazione regionale.
Sedizione padronale contro il libero-scambio.....