Il suo profilo twitter sommerso dalle critiche.
E' lo stesso senatore che propose al grillino la rinuncia all'opera in
cambio della fiducia a Bersani,.... leggete....
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"Parte da Pisa per andare a fare la guerra allo stato,
prende, giustamente, qualche manganellata e si inventa di essere stata
molestata". A scriverlo su twitter è Stefano Esposito, senatore del Pd da sempre favorevole alla realizzazione della Tav in Val di Susa, dopo gli scontri
di sabato scorso tra manifestanti e polizia, che hanno portato
all'arresto di 7 persone, tra cui il figlio di un magistrato piemontese. Nel mirino del senatore piddìno Marta Camposana, che in seguito agli scontri aveva denunciato managnellate e palpeggiamenti da parte dei poliziotti......
Ricoperto di critiche - Dopo la durissima presa di posizione, il profilo twitter del senatore piddìno è stato letteralmente preso d'assalto. Al suo indirizzo una valanga di critiche: "Lei c'era? Tempi grami questi. Un tempo i senatori erano di ben altra tempra", scrive uno. E un altro: "Non so se si rende conto di quel che sta affermando. Non sta infamando un punto di vista o una lotta, ma una persona". Lui però ribatte: "Io sono orgoglioso di essere amico dei poliziotti, finanzieri e carabinieri. In valsusa stanno operando per tutelare la legge". Alle critiche, però, si aggiungono gli insulti: "Questo sarà pure convinto di essere di sinistra. Servi dei servi", è uno dei più carini.
La provocazione al grillino - Il senatore Esposito non è nuovo ad uscite del genere. Già lo scorso 22 marzo, in occasione di una manifestazione No Tav, trovandosi davanti un parlamenatre grillino, così lo sfidò: "Se diciamo no alla Tav voi la fiducia la votate a Bersani?". Scontata la replica del grillino: "No la fiducia non ve la votiamo". E lui di rimando: "Con voi non si può fare niente, vedremo come finirà. Per ora avete solo un quarto degli italiani".
Via i Civati e le Puppato - Lo stesso Esposito, proprio qualche giorno fa, in occasione del voto per la sfiducia ad Alfano, aveva fatto parlare di se per aver paventato la cacciata di Pippo Civati e Laura Puppato, che si sono astenuti contravvenendo all'ordine di partito: "Se non saranno assunti provvedimenti io uscirò dal gruppo - chiarisce Esposito -, se vogliono fare gli eroi vadano con Grillo", aveva dichiarato. Ora, l'ultima provocazione nei confronti dei No Tav, di cui è rimasto convinto sostenitore. Fatta eccezione per quelle giornate di marzo, quando era disposto a tutto, anche a rinunciare all'opera, pur di ottenere la fiducia del M5s a Pierluigi Bersani.
Ricoperto di critiche - Dopo la durissima presa di posizione, il profilo twitter del senatore piddìno è stato letteralmente preso d'assalto. Al suo indirizzo una valanga di critiche: "Lei c'era? Tempi grami questi. Un tempo i senatori erano di ben altra tempra", scrive uno. E un altro: "Non so se si rende conto di quel che sta affermando. Non sta infamando un punto di vista o una lotta, ma una persona". Lui però ribatte: "Io sono orgoglioso di essere amico dei poliziotti, finanzieri e carabinieri. In valsusa stanno operando per tutelare la legge". Alle critiche, però, si aggiungono gli insulti: "Questo sarà pure convinto di essere di sinistra. Servi dei servi", è uno dei più carini.
La provocazione al grillino - Il senatore Esposito non è nuovo ad uscite del genere. Già lo scorso 22 marzo, in occasione di una manifestazione No Tav, trovandosi davanti un parlamenatre grillino, così lo sfidò: "Se diciamo no alla Tav voi la fiducia la votate a Bersani?". Scontata la replica del grillino: "No la fiducia non ve la votiamo". E lui di rimando: "Con voi non si può fare niente, vedremo come finirà. Per ora avete solo un quarto degli italiani".
Via i Civati e le Puppato - Lo stesso Esposito, proprio qualche giorno fa, in occasione del voto per la sfiducia ad Alfano, aveva fatto parlare di se per aver paventato la cacciata di Pippo Civati e Laura Puppato, che si sono astenuti contravvenendo all'ordine di partito: "Se non saranno assunti provvedimenti io uscirò dal gruppo - chiarisce Esposito -, se vogliono fare gli eroi vadano con Grillo", aveva dichiarato. Ora, l'ultima provocazione nei confronti dei No Tav, di cui è rimasto convinto sostenitore. Fatta eccezione per quelle giornate di marzo, quando era disposto a tutto, anche a rinunciare all'opera, pur di ottenere la fiducia del M5s a Pierluigi Bersani.
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