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martedì 30 luglio 2013

A proposito di"dittatori":Napolitano, Prodi, Violante, Bonino, tutti a "casa" di Nazarbayev, il Kazakistan piace a tutti.

Re Giorgio, Mortadella, la radicale, ma anche Massimo D'Alema e Lamberto Dini. Uniti da una sola passione: vacanze kazake. Ecco le foto: il presidente non è solo amico del Cav...

 Amore kazako. La politica italiana lo nega, ma da anni chi di turno si è trovato al Colle o a palazzo Chigi non ha mai detto no ad un viaggetto in Kazakistan per trattare e magari stringersi la mano con il presidente Nazarbayev. Sul caso Shalabyeva, la stampa di sinistra ha puntato il dito contro il Cav definendolo "intimo amico" del presidente kazako. Memoria corta. Non c'è solo Silvio nella lista degli "amici" di Nazarbayev. Le foto qui sopra mostrano come tutta la politica italiana in questi anni si andata ad Astana per omaggiare Nazarbayev. Luciano Violante, Giorgio Napolitano, Emma Bonino e su tutti Romano Prodi. Una sfilza di nomi che testimoniano come l'affaire kazako non riguardi solo il centrodestra, ma tutta la maggioranza. Prodi ad Astana è stato sempre di casa. E con lui anche Lamberto Dini, Massimo D'Alema e Tiziano Treu.

Prodi pagato dai kazaki - Come racconta Der Spigel lo scorso 13 marzo, Prodi addirittura lavora per il governo kazako. "Gusenbauer, Kwaniewski e Prodi sono ufficialmente membri dell’Intenarnational Advisory Board di Nazarbayev. S’incontrano spesso ogni anno  nella più recente occasione due settimane fa nella capitale kazaka Astana – e ciascuno di loro percepisce onorari annuali che raggiungono le sette cifre. "Mortadella" ad esempio incontrò il leader kazako nel 2002 come presidente della Commissione Ue e poi nell'ottobre del 2007 volò ad Astana per stringere proficui accordi commerciali. Ecco cosa diceva Prodi dopo le sue lunghe chiaccherate con Nazarbayev:  "Sono contento dei messaggi rassicuranti arrivati sia dal presidente che dal primo ministro. Mi hanno detto che il Kazakistan non ha intenzione di cambiare la sua politica di apertura alle aziende straniere e che rispetterà pienamente le norme internazionali". Insomma una stretta di mano a Nazarbayev non l'ha negata nessuno. Tra "compagni" è più facile capirsi. (I.S.)

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