Se la metà delle balle che ci hanno raccontato Giorgio Napolitano e Mario Monti fossero vere, lo spread sarebbe sotto zero.
La telenovela dello spread
Per lo spread che saliva sempre più si partì con la colpa a Berlusconi.
Napolitan che veglia di lassù lo cacciò e volle l’uom della Bocconi
che in un amen passò da professore a senatore a vita, a presidente
e, infin, dell’Italia a salvatore. Lo spread calò, ma momentaneamente.
“Troppe pensioni, troppi pensionati, la nostra anomalia sta tutta lì!”
Pensionati e pension furon tagliati, lo spread calò, poi rapido salì.
“La colpa è dell’articolo diciotto che fa i lavorator troppo protetti!”
E la Fornero con un gran cazzottto ne corresse in un attimo i difetti.
Lo spread discese fra gli hip hip urrà per risalir, sornione, il giorno dopo.
“Colpa di Squinzi, quel quaraquaquà che disse: “La riforma non è all’uopo!”
“Tagliamo le province, gli ospedali, i tribunali, i giudici di pace,
licenziamo milioni di statali!”Lo spread calò, ma risalì tenace.
“La colpa è della Grecia, della Spagna, delle banche, dei falchi della Ue,
della culona boss dell’Alemagna, di EffeEmmeI e BiCiE!”
Una cazzata al giorno si è sentita dai bocconian che Giorgio mise lì,
ma la discesa ritornò salita e ......
continua...
http://www.ilfattoquotidiano.it/2012/08/12/telenovela-dello-spread/324076/
PS: Mai "satira"fu così reale verità.......
umberto marabese
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