Nichi Vendola accelera per prendersi il centrosinistra. Il leader di Sel e governatore della Regione Puglia, in un'intervista a La Stampa, incalza i vertici del Pd e spara: "Le primarie facciamole nel 2011. Io sono pronto". Nono sono parole in libertà. Il pifferaio sa che mai come in questo momento Pierluigi Bersani è debolissimo, infiacchito dallo scandalo Penati che rischia di travolgerlo in pieno e dall'impossibilità di calcare la mano contro il governo per arrivare a elezioni anticipate. Vendola fa leva proprio sulla questione morale quando definisce le primarie "il punto in cui tutti riusciamo a staccare la spina da un quadro torbido, un processo di ri-politicizzazione non passiva della società". La verità è che al di là delle formule filosofiche, Nichi mira al sodo. Quando parlava di primarie in fretta, inascoltato, gli è venuta "la tentazione del monaco, perché la mia richiesta sembrava una civetteria". Invece la sinistra radicale ormai gli sta stretta, proprio come a Matteo Renzi il ruolo di sindaco di Firenze e di rottamatore. Lo stesso Renzi che ha punzecchiato più volte Vendola sul suo sinistrismo. "Sono contento se Renzi si candida - replica a distanza il governatore pugliese -. Gli faccio notare che non è la Fiom ad aver chiuso Termini Imerese". Nichi rifiuta l'etichetta di manicheo, poi però sulla lotta all'evasione e la manovra picchia duro: "Un governo che si è comportato come un Al Capone istituzionale, che credibilità può avere nell'invocare giustizia divina contro gli evasori? La galera per i tre milioni in su è una nuova tremontata". La critica non è solo per il governo, ma pure per il Pd, che sulla costituzionalizzazione del pareggio di bilancio ha aperto a Berlusconi. "La proposta è irricevibile - scosta la questione Vendola -. Non si fa prima a cancellare gli articoli 1 e 3 della Costituzione? Se la politica è l'ombra del mercato, vivrà come un mercatino". Gli slogan per le primarie sono già pronti.
PS: E' tornato alla carica per le primarie, ma forse non ha capito che l'opposizione ha paura di andare alle urne. Preferisce "esterni" e la lista si allunga tutta i giorni: primo fu Monti, poi il "ferrarista" Montezemolo, adesso Profumo, appena pensionato con 40milioni di € di buona uscita da Unicredit. A quando il prossimo?
Buona notte, umberto marabese
Nessun commento:
Posta un commento