"Sosteniamo gli sforzi della Serbia per sostenere la sua sovranità e integrità territoriale e ci opponiamo a qualsiasi tentativo di qualsiasi forza di interferire negli affari interni della Serbia”.
Alla Serbia, minacciata da trame NATO e UE, viene offerta la sicurezza del Grande Amico
In occasione del 25° anniversario del bombardamento di Belgrado, Xi Jinping ha pubblicato un articolo sul quotidiano serbo Politika.
“25 anni fa, oggi, la NATO ha bombardato in modo flagrante l’ambasciata cinese in Jugoslavia, uccidendo 3 giornalisti cinesi… Questo non dovremmo mai dimenticarlo”.
“Il popolo cinese ha a cuore la pace, ma non permetterà mai che una storia così tragica si ripeta. L’amicizia Cina-Serbia, forgiata con il sangue dei nostri compatrioti, rimarrà nella memoria comune dei popoli cinese e serbo, e ci ispirerà a marciare in avanti a grandi passi…In mezzo alle trasformazioni in corso che non si vedevano da un secolo nel mondo, il nostro sostegno reciproco rimane forte come sempre, la nostra cooperazione è più stretta”.
E riguardo al Kossovo: “Sosteniamo gli sforzi della Serbia per sostenere la sua sovranità e integrità territoriale e ci opponiamo a qualsiasi tentativo di qualsiasi forza di interferire negli affari interni della Serbia”.
Da Repubblica neocon:
la Serbia – che non fa parte della Nato e nemmeno ancora dell’Ue – ha visto crescere i legami commerciali e di investimento con la Cina. A gennaio il Paese balcanico ha annunciato un accordo che potrebbe vedere più di 2 miliardi di dollari di investimenti cinesi in impianti eolici e solari e in un impianto di produzione di idrogeno. La Cina ha già investito 5,5 miliardi di dollari, soprattutto nell’estrazione del rame e in un impianto di lavorazione dell’acciaio.
Viktor Orbán si è posizionato come la voce più filo-russa all’interno dell’alleanza occidentale. L’Ungheria, membro della Nato, ha bloccato diverse risoluzioni dell’Ue critiche nei confronti della Cina. Xi e Orbán annunceranno che la casa automobilistica cinese Great Wall Motor aprirà uno stabilimento nel Paese europeo. La Catl, specializzata nelle batterie per i veicoli elettrici, si è già impegnata a costruire in Ungheria uno stabilimento da 7,6 miliardi di dollari, annunciato come il più grande investimento diretto estero mai realizzato in Ungheria, che creerà circa 9mila posti di lavoro. Secondo le stime ufficiali cinesi, gli investimenti diretti esteri accumulati dalle imprese cinesi in Ungheria potrebbero raggiungere i 30 miliardi di euro entro la fine di quest’anno. Xi infine loderà i lavori della ferrovia Belgrado-Budapest, in costruzione da parte dei cinesi, che deve diventare porta di accesso al vecchio.
MA i sostegni economici non sono certo i più importanti.
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