domenica 1 ottobre 2023

BYOBLU24 - PRIVATIZZAZIONI E DRASTICI TAGLI. L’ANNUNCIO DI GIORGETTI

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In Italia tornano le maxi privatizzazioni. Ad annunciarlo è il ministro dell’economia e finanza Giancarlo Giorgetti, che nella premessa alla nota di aggiornamento al DEF parla di “scelte difficili”. ( PS: Invito fortemente di leggere tale Link dei due..."fruttivendoli"...!

umberto marabese

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I punti fissati dal documento sono due: tagli alle spese dei ministeri da 2 miliardi di euro e privatizzazioni pari all’1% del prodotto interno lordo nell’arco del triennio 2024-2026.

L’obiettivo, quasi impossibile, è mettere insieme dai 20 ai 21 miliardi nelle Casse dello stato. Il ministro dell’economia non fa nomi e cognomi, ma parla di cessione ai privati “delle partecipazioni societarie pubbliche, rispetto alle quali esistono impegni nei confronti della Commissione europea legati alla disciplina degli aiuti di Stato, oppure la cui quota di possesso del settore pubblico eccede quella necessaria a mantenere un’opportuna coerenza e unitarietà di indirizzo strategico”.

Qualcuno fa già delle ipotesi. Vendere il 12.35% di Eni frutterebbe 6.36 miliardi di euro allo Stato, il 3.6% di Enel 2.14 miliardi, un 10.2% di Leonardo 810 milioni, un 44.2% di Poste 5.75 miliardi, il 10,3% di Snam 1.54 miliardi, il 9,8% di Terna 1.38 miliardi, mentre il 64% di Monte dei paschi di Siena vale 1.9 miliardi. Il tutto per un totale di 19.9 miliardi, cifra che va molto vicino all’obiettivo di governo.

“In sintesi – scrive Giorgetti – in una situazione in cui la finanza pubblica è gravata dall’onere degli incentivi edilizi, dal rialzo dei tassi di interesse e dal rallentamento del ciclo economico internazionale, è necessario fare scelte difficili”.

Sembra un ritorno al 2003, quando il governo Berlusconi intascò grazie alla finanziaria di Giulio Tremonti quasi 17 miliardi, proprio dalla svendita delle società statali. Progetto proseguito poi da Mario Monti e Matteo Renzi. Forse però dal governo Meloni ci si aspettava ben altro.

Le politiche che l’esecutivo intende intraprendere hanno quindi il sapore di austerità. La crescita economica non si è ancora palesata, il ritorno del patto di stabilità europeo appare già come una falce sulla testa dell’Italia e il MES continua a bussare alla porta. Soluzione del governo? Vendere.

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