La
campagna elettorale è al termine, ma per noi l’impegno è cominciato
nel 2016, e ve ne sarete senz’altro accorti.
Abbiamo
fatto un po’ di rumore.
Ma
il nostro augurio è quello di aver fatto un rumore curioso, nel
senso di interessante, e solo per un motivo: far sapere che esistono
persone che vogliono cambiare le sorti di questo paese.
Grugliasco
ne ha bisogno.
Non
possiamo più aspettare sperando che le cose si risolvano da sole...come il termine di un temporale estivo.
Abbiamo
bisogno di agire e di volere il cambiamento, dal profondo del nostro
cuore. Non possiamo aspettarci che arrivi qualcuno a risolvere – da
fuori – i nostri problemi...
Stiamo
vivendo nell’emergenza. Vi sembra una condizione di normalità se
per normalità intendiamo che:
– mi
alzo la mattina...
– vado
a lavorare ogni tanto e a tempo determinato...
– mi
nutro regolarmente, a volte con pasti prendi e vai...
– vivo
una vita sociale a sobbalzi, un po' su e molto in giù...
– il
paese, dal punto di vista architettonico, mi sembra “bello” e
gradevole...
- vedo
le persone passeggiare anche in bicicletta, oltre che frequentare
parchi...
– la
pubblica amministrazione mi pare sufficiente, sorridente, efficiente
con solo alcuni problemi di natura burocratica.
Allora
posso dire che vivo in una normalità normale.
Se
poi aggiungo fattori che aumentano il valore di una cittadina (come
la tecnologia diffusa, le opere artistiche sparse sul territorio, una
biblioteca funzionante e frequentata, la partecipazione dei cittadini
alla vita del proprio territorio, tasse commisurate ai servizi
ricevuti.
Posso
dire di sentirmi soddisfatto...
Così
non è, però. Grugliasco oggi non mi soddisfa.
Grugliasco
oggi giace in una condizione di precarietà lavorativa,
semi-abbandono delle istituzioni e inizio-degrado a macchie di
leopardo.
A
chi imputare la responsabilità?
Ognuno
di noi si sarà fatto un’idea...e io lo lascio libero di farsela.
Quello
che posso fare è pensare a come trovare una soluzione.
I
partiti politici al “governo”sono lontani dai bisogni dei
cittadini di un comune come il nostro medio per “adottare” la
politica di massa. Noi
non siamo massa, siamo persone. Con precise individualità ed
esigenze specifiche.
Per
questo abbiamo voluto questa squadra de “Le tre Liste civiche”
-
72 persone della società civile che hanno trovato unione di intenti
e condivisione di obiettivi, e io mi sento profondamente orgoglioso
di appartenervi .
-
72 individualità meravigliose: onesti lavoratori, uomini e donne di
famiglia e personaggi sociali che non avevano certo bisogno di
notorietà, giovani, meno giovani e qualche “vecchio”come me, che
hanno, insieme, creduto in un progetto rivoluzionario per Grugliasco,
dove la tradizione partitica ha fatto strike lasciando
le briciole a chi restava fuori dalla politica.
Vogliamo
dire che è giunto il tempo che gli uomini e le donne di questo paese
si prendano quello che gli spetta: la soddisfazione di vivere qui. A
Grugliasco.
Questi
uomini e queste donne hanno scelto di abitare in questo luogo
ciascuno per un motivo diverso, chi per origini, chi per lavoro, chi
per caso e chi per scelta.
Ma
non è questo il punto.
Il
punto è vivere in un luogo come Grugliasco alla condizione di
esserne appagati.
“Se
un uomo non è disposto a lottare per le sue idee, o le sue idee non
valgono niente, o non vale niente lui.”
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Seguirà la 2° parte.
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