mercoledì 15 giugno 2016

Pd&Sindacalisti, la loro proposta indecente: L’idea del “prestito” è peggio della penalizzazione!



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PS: Il "...mandante"...e gli ..."esecutori"...dell'ultima idea di affamare chi per 30/40/50 anni ha lavorato, quindi prodotto Pil: "guardategli in faccia...ma come fate a votare questo incestuoso individuo e pagare la tessera al trio..."falsi-dirigenti-Sindacali"...con un paio di "lavori(?)" e poi li aspetta, prima un posto in Parlamento e poi "pensioni" da nababbi!
umberto marabese
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I titoli  dei giornali e i servizi delle televisioni enfatizzano :”in pensione prima con il prestito senza penalizzazioni”.
Il Governo, ed il rubicondo  ministro Poletti, come tutti i truffatori sono maestri nell’enfatizzare ciò  che non esiste e a nascondere la fregatura.
La proposta del prestito è  peggio della penalizzazione.
Perché? Semplice.
Il prestito  è  esattamente la penalizzazione, con l’aggiunta del pagamento degli interessi.  Mazziati e cornuti.
Spiegamolo meglio.
Con la penalizzazione......Calcolando che la tua aspettativa di vita (cioè quando passi a miglior vita)  sia di 20 anni  dopo essere andato in pensione,  e tu vuoi anticipare la pensione mettiamo di 3 anni,  il costo di questo anticipo viene tolto mensilmente dal reddito della pensione in modo tale che la cifra totale spesa dall’INPS  nell’arco dei 23 anni sia identica a quella che avrebbe pagato per i 20. La famosa penalizzazione del 3%  non è  altro che la rata con cui l’INPS si riprende ciò  che ti ha dato in anticipo.
È  esattamente ciò  che ripropone il Governo con il prestito. Ti dò i soldi in anticipo e poi me li restituisci nei prossimi 20 anni.
Guardate, i numeri non sono casuali: 67 età anagrafica  per la pensione meno 3 (l’anticipo previsto ) fa 64, più  20 fa 84 anni che è  l’aspettativa di vita calcolata con abbondanza, dato che la proposta riguarda proprio i nati dal 1951 al 1955, quindi con un età  nel 2017 tra i 62 e 66 anni.
I conti come si vede  tornano, ma i soldi  no.
Perché?
La prima truffa. Il prestito è  elargito dalle banche, con gli interessi  pagati ovviamente dagli neo pensionati.
La seconda: essendo  un prestito,  va pagato anche quando il pensionato è  deceduto,  mentre la penalizzazione no.
Questi signori sono proprio dei mascalzoni.
Non ho parole invece per  Cgil, Cisl, e Uil, che parlano di “apprezzabili novità “…
La cosa più incredibile non è  solo questo giudizio sulla nuova rapina ai danni dei lavoratori,  ma che con la probabile firma  dell’accordo col governo si convalida per la seconda volta, da parte di Camusso e soci,  e si accettano i contenuti della riforma Fornero. Prima con il silenzio, ora addirittura con una firma che “migliora” la controriforma,  lasciando immutato l’impianto: cioè  67 anni ed il sistema contributivo.
E poi si mandano le lettere di solidarietà  ai lavoratori francesi. L’ipocrisia  non ha limiti!
Ora però  spetta a noi un colpo di orgoglio e di dignità.
Facciamo vedere che esistiamo  e non siamo solo bamboccioni di ogni età  da truffare a piacimento.

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