RICEVO: COPIO/INCOLLO:La democrazia delle primarie: alcune precisazioni di F. Maletti
Un mio recente articolo sulle Primarie del PD ha portato a confondere una serie di problemi, scritti perché fossero di carattere generale, con la particolare situazione a livello locale di Grugliasco. Portando a delle considerazioni per certi versi fuorvianti e che mi impongono alcune precisazioni nei confronti di chi le ha formulate a vario titolo.
Poiché io credo nella democrazia come al modo più onesto di fare politica, non posso accettare che il sindaco uscente Marcello Mazzù abbia prematuramente imposto, attraverso un documento anche da lui stesso firmato, la candidatura a futuro sindaco di Grugliasco di Roberto Montà. Il tutto, cosa ancor più grave, senza nemmeno consultare i suoi più stretti collaboratori in giunta, oltre che il gruppo dirigente del PD grugliaschese. Questo ha provocato una profonda spaccatura nel Direttivo e prodotto, come reazione, una serie di autocandidature poi concretizzatesi, con relativa raccolta di firme (come previsto statutariamente), nei nomi del vicesindaco Montiglio e del capogruppo del PD Amarù.
Poiché io credo nella democrazia come al modo più onesto di fare politica, non posso accettare che il sindaco uscente Marcello Mazzù abbia prematuramente imposto, attraverso un documento anche da lui stesso firmato, la candidatura a futuro sindaco di Grugliasco di Roberto Montà. Il tutto, cosa ancor più grave, senza nemmeno consultare i suoi più stretti collaboratori in giunta, oltre che il gruppo dirigente del PD grugliaschese. Questo ha provocato una profonda spaccatura nel Direttivo e prodotto, come reazione, una serie di autocandidature poi concretizzatesi, con relativa raccolta di firme (come previsto statutariamente), nei nomi del vicesindaco Montiglio e del capogruppo del PD Amarù.
Ma ancora meno posso accettare che, in una riunione del Direttivo convocata con un ordine del giorno avente prevalentemente per oggetto i saluti natalizi, ma in realtà presieduta dalla segr. provinciale del PD Paola Bragantini con lo scopo di dirimere la questione, alla proposta di Montiglio e di Amarù di ritirare tutte le candidature come atto di buona volontà al fine di aprire all’interno del PD un confronto leale, Roberto Montà, interpretando evidentemente il gesto come un segnale di debolezza degli altri due candidati, ha opposto un netto rifiuto. Facendosi forte anche del fatto che
Di Roberto Montà già non mi era piaciuta la sua maldestra giustificazione secondo la quale, mesi fa, era stato “costretto” a chiedere che il suo rapporto i lavoro venisse formalizzato come co.co.co pur di non perdere la indennità piena percepita come assessore (e che avrebbe avuto dimezzata se il suo fosse risultato un rapporto di lavoro dipendente e non autonomo). Non mi era piaciuta perché indicativa del prevalere nel suo modo di fare politica dell’interesse personale sulla passione per la giustizia e la correttezza.
Per quanto mi riguarda, a questo punto poco importano le promesse elettorali che Montà vorrà o potrà fare per accattivarsi il favore degli elettori. perché credo che in politica la credibilità si raggiunga attraverso i comportamenti prima ancora che attraverso i bei discorsi.
Io, di conseguenza, non lo voterò.
F. Maletti
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