Democratici in panne bussano alla porta di Chiamparino. Probabile ticket Dealessandri-Curti. Fassino freddo sulla lista di Castellani-
A rapporto ieri dal sindaco Sergio Chiamparino, la segretaria provinciale del Partito democratico Paola Bragantini e il capogruppo in Sala Rossa Andrea Giorgis.Al centro del rendez-vous serotino è il busillis ricorrente da settimane: chi sarà il capolista del Pd? La società civile, vera o presunta, non ha ceduto alle lusinghe di Giorgis, che pure si è prodigato non poco per garantire alla lista una testa di alto profilo. Così prende piede l’ipotesi di una capolistatura politica: si vocifera dell’attuale assessore Ilda Curti (donna, giovane e chic) magari in tandem con il vice sindaco Tom Dealessandri, uomo capace di garantire con la riconosciuta autorevolezza il funzionamento della macchina comunale. Sempre che gli assessori uscenti, in odore di riconferma, siano costretti a passare dalle urne, ma anche questo è un nodo non ancora sciolto definitivamente. Proprio per questo è stata convocata una segreteria provinciale per giovedì nella quale si discuterà di tutti i temi sul tappeto.
A proposito di società civile, l’ex sindaco Valentino Castellani continua a premere su via San Francesco d'Assisi per poter presentare la sua formazione, Idee Per Torino, promossa assieme ai Radicali, ma riscontrando ancora una volta grande ffreddezza da parte dell’ex ministro che prima di concedere il suo lasciapassare vuole conoscerne i nomi. Chiaro il discorso di Fassino: “O si tratta di uomini e donne capaci di intercettare una parte dell’elettorato di centrodestra, oppure non se ne fa nulla”. Inutile, secondo il ragionamento del candidato sindaco di centrosinistra, indispettire un alleato fedele come i Moderati e gli stessi dirigenti del Pd, che peraltro già sarebbero sul piede di guerra dopo aver saputo che l’intero establishment democratico si mobiliterà venerdì 15 aprile per l’apertura della campagna elettorale del popolar-morgandiano Stefano Lo Russo (nel parterre de roi la segretaria provinciale Bragantini, quello regionale Gianfranco Morgando, il presidente della Provincia Antonio Saitta, Fassino). "Se vanno da lui andranno anche dagli altri" taglia corto un candidato.
Nella giornata di ieri si registra, inoltre, l'appello dei parlamentari Stefano Esposito e Mauro Marino nei confronti dell'assessore al bilancio Gianguido Passoni, il principale candidato della sinistra torinese alle primarie. «Riteniamo opportuno che si candidi nella lista del Partito Democratico alle prossime amministrative» hanno annunciato i due. Invito declinato a strettissimo giro: «Non mi candido nelle liste del Pd - spiega Passoni - Il 3 aprile Torino Bene Comune incontra Piero Fassino per proporre il contributo di idee della Sinistra torinese al programma del candidato Sindaco». Un altro segnale dello scarsissimo appeal di un partito che quando tenta di aprirsi a nuove esperienze appare maldestro e impacciato.
PS: Tempi duri per il Pd, è riuscito a scontentare tutti, sinistra, centro-sinistra e società civile: non sarà per caso che ha sbagliato "qualcosina"? Sbagliare è umano....comtiniuare......!
Un saluto da Umberto Marabese.
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