giovedì 13 giugno 2024

Vincenzo Fedele X Marco Tosatti - Dedicato a “Non Votate, Tanto non Cambia Nulla”.

 


Marco Tosatti

Cari amici e nemici di StilumCuriae, Vincenzo Fedele, che ringraziamo di cuore, offre alla vostra attenzione queste riflessioni sulle recenti elezioni europee. Buona lettura e diffusione.

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NON VOTATE TANTO NON CAMBIA NULLA

 

Dedico questi commenti a tutti i fan del “non votate, …. tanto non cambia nulla”.

Inutile commentare in dettaglio  risultati delle elezioni europee, visto che tutti hanno vinto, compresi i 5 Stelle che ne escono dimezzati e con le ossa rotte.

Commento solo l’esultanza di quanti gioiscono alla constatazione che oltre il 50% degli aventi diritto non si sia recato a votare.

In Francia e Germania, con l’aumento dei votanti incazzati, è successo il finimondo.

Da noi, con gli incazzati a casa a vedere l’effetto che fa, non cambia nulla e hanno vinto tutti.

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In Germania la sinistra ne esce umiliata. MAI il partito leader al governo ha avuto una percentuale così bassa. All’umiliazione sono associati anche verdi e liberali, a riprova di quanto anche i tedeschi apprezzino crisi climatiche, auto elettriche, energie alternative, aiuti all’Ucraina e asservimento a Biden ed alla NATO.

La differenza con noi è che loro lo dicono nelle urne e noi ci limitiamo a chiacchierarne al bar.

 

In Francia gli è andata, se possibile, anche peggio.

Macron la notte stessa ha convocato il suo consiglio di guerra per cercare di ovviare al terremoto delle urne. Ha sciolto il Parlamento e indetto, furbescamente, nuove elezioni.

Caso unico nella storia, la notte stessa degli scrutini la sinistra francese è scesa in piazza a manifestare contro il voto. E’ la prima volta che si manifesta per contestare gli elettori.

Succedono anche queste assurdità se si partecipa, in bene o in male, alla conta elettorale.

Da noi nulla di tutto questo. Ha vinto la Meloni, il PD, …. Tutti.

Conte ha detto di essere un pò deluso e che si sarebbe potuto fare meglio.

Unico conforto è che almeno Renzi e Bonino sono rimasti fuori insieme a Calenda.

I fan di Ilaria Salis, invece, non sono rimasti a casa e hanno trascinato AVS ad oltre il 6 %, risultato insperato da loro stessi e che mai più ripeteranno, sull’onda di un cuore intenerito per la candidatura di una tizia che, dopo averne fatte di cotte e di crude, ha l’unico merito di essere stata trascinata in catene in un tribunale ungherese.

Non ha altri meriti o altri titoli oltre alle condanne già collezionate in via definitiva e quella in corso in Ungheria dove è accusata di avere, forse, manganellato altri manifestanti di idee opposte alle sue.

Non sarà come per Tortora, che ha usato la propria elezione per dimostrare la propria innocenza NEL processo, Non fuggendo DAL processo.

Lasciamo comunque perdere queste considerazioni, pur importanti, per tornare al dunque.

In Francia e Germania un voto ha rivoltato il mondo, da noi, complice l’astensione dei duri e puri, (duri di comprendonio e puri da contaminazioni con la realtà), possiamo esibire l’unico Governo europeo premiato dal proprio elettorato.

Come prevedibile solo qualche commentatore ha accennato al calo dei votanti, oltre il 50%, ma si è passati subito a pensose considerazioni su campo largo e campo stretto.

Campo extra large o campo cimiteriale sono ancora dietro l’angolo.

Solo i 5 stelle parlano del calo dei votanti perchè imputano a questa scusante il loro crollo sotto al 10%.

Neanche questa è una loro sconfitta e, quindi, neanche si chiedono perché mai gli scontenti, anzichè votare loro come forza anti sistema, siano rimasti a casa premiando lo status quo.

Ho già spiegato che il voto europeo era solo di facciata, ma votando fuori dagli schemi si sarebbe mandato un segnale forte, fortissimo.

Parafrasando qualcuno avremmo potuto dire: guardateci negli occhi – stiamo arrivando.

Invece niente.

Hanno visto arrivare il disinteresse, ne sono entusiasti e gli esiti sono eclatanti:

Tutti dicono che le destre hanno vinto, ma l’unica candidata alla Presidenza rimane la Von der Leyen, che non necessita neanche più del supporto spurio dei 5 stelle.

La nostra classe politica ne esce rafforzata. Quella europea pure. Ottimo risultato.

In Francia e Germania ci sono stati gli stravolgimenti, da noi c’è stata approvazione.

Visto che la nostra è l’unica economia che tira e visto che, al momento, abbiamo la presidenza del G7, la nostra ignavia è candidata a oscurare i terremoti tedeschi e francesi.

E’ certificato dal voto che il popolo italiano appoggia l’invio di armi all’Ucraina, sostiene Israele negli attacchi a Gaza, premia il Governo Meloni che obbedisce a Washington, ecc.

Non è assolutamente vero, ma in tanta disinformazione è facile veicolare queste falsità.

Chi non è andato a votare alle europee al grido di “sono tutti uguali”, dovrebbe guardarsi allo specchio.

E vergognarsi. Almeno un po’.

Soprattutto nel mondo cattolico.

Ripetere adesso che le alternative c’erano fa solo aumentare la rabbia dell’evidenza palese ignorata e derisa.

Non parlo solo dei partitini ini ini, che vedremo a parte. Parlo anche dei partitoni oni oni.

In una consultazione dove si poteva esprimere la preferenza personale anche questa era un’arma da utilizzare.

All’interno dello stesso PD, per chi milita da quelle parti, indicare uno o l’altro, che non cito, poteva dare un segnale forte a quel partito sugli indirizzi che il popolo vorrebbe.

Un generale Vannacci, che ha più di mezzo milione di preferenze, vorrà pure dire qualcosa?

Eppure non ha detto o fatto nulla di strano.

Ha solo scritto un libro pieno di luoghi comuni politicamente scorretti, cosa che, ad esempio, Stilum Curiae fa da anni con le uniche medaglie di essere bloccata dal signor Facebook ed essere tacciata di tradizionalismo.

Salvini, comunque, non potrà fare finta che le 500 mila preferenze di Vannacci non esistano e, pur non essendo nulla di rivoluzionario, dovrà prendere atto delle indicazioni degli elettori.

Un segnale, appunto. Un avvertimento se volete.

Analogamente in Forza Italia. Tutti parlano del sorpasso di Forza Italia sulla Lega, ma nessuno ricorda che al risultato ha contribuito anche Lupi con i suoi Moderati e senza il loro contributo la Lega sarebbe davanti a FI per quei decimali di differenza.

Lupi sarebbe da prendere comunque a calci per certe sue posizioni, ma fra un Lupi ed una Renzulli, che sponsorizzava le politiche gender, non ci sono dubbi su chi scegliere.

La stessa elezione della Salis, ed il 6% di AVS, dovrebbero far riflettere sulla bontà dell’astensionismo a prescindere.

Se chi predicava l’astensionismo ad oltranza avesse proposto di votare “ad personam”, come hanno fatto gli amici di Pro Vita & Famiglia, o per uno dei partitini che non ha raggiunto il quorum del 4%, forse AVS non sarebbe arrivato al 6% e neanche al 4, seguendo il tramonto di Renzi, Calenda e Bonino.

Avremmo potuto evitare di leggere le ironie di chi consiglia di esercitarsi con il manganello, invece di studiare all’università, se si vuole fare carriera.

Anche la constatazione che, invece di perdere 20 anni per far tornare a casa Chico Forti, bastava candidarlo alle europee e risolvere prima il caso.

Tornando alle cose serie penso che, da qualunque parti si osservi, il problema sia molto più grande di quello che appaia pur nel desolato e desolante panorama che vediamo.

Se buona parte di coloro che fanno opinione nel nostro settore continuano ad esultare per lo sfondamento, in basso, del 50% nonostante lo sfacelo cui siamo arrivati, vuol dire di certo che il problema è molto più grande di quanto sembri.

Vuol dire che abbiamo perso la strada.

Dovremmo operare e lottare per dire con Chesterton che l’erba in estate è verde, non invitare i nostri amici a tacere perché tanto non ci danno retta.

Dovremmo appoggiare e favorire i partitini alternativi ma, ripeto, ne parleremo a parte, che sono troppo piccoli, troppo emarginati e troppo individualisti.

Dovremmo ritornare a pensare alla Politica con la maiuscola, sporcandoci anche noi le mani, iscrivendoci anche noi ai partiti (partitoni o partitini che siano), sacrificando un po’ del nostro tempo e denaro per esserci e rompere le scatole dall’interno.

Mi si dirà che nei grandi partiti si viene emarginati ed anche nei piccolini ci sono molti esempi di espulsioni ed emarginazioni che non promettono bene.

Certo. Ma io penso di essere cattolico anche per questo.

Chi vuole evangelizzare si pone l’obiettivo di seminare. Poi, forse, raccoglieranno altri.

Non si semina per avere l’applauso, si semina lottando per dissodare terreni, per aprire nuove strade, se non ci sono, o allargare quelle esistenti e renderle meno impervie da percorrere.

Da noi si spera in un futuro diverso pontificando di rimanere a casa tanto non si può far nulla.

Pensiamo che agire all’interno dei partitoni sia inutile? Allora diamo una mano ai partitini.

Non fare nulla trascinati dallo schifo, dal disinteresse e dalla constatazione che la partita è truccata in partenza serve solo a consegnarci legati mani e piedi ai carnefici.

Le elezioni non sono servite a nulla.

Infatti Von Der leyen è la candidata principe.

L’unico vantaggio è che, al momento, nessuno più cita Draghi, ma questo mi preoccupa molto, visto che si lavora sotto traccia, nel segreto dei conventicoli.

Ma i segnali a cui prestare attenzione dovrebbero essere altri.

Il movimento di popolo c’è stato anche se poteva avere effetto molto più corposo.

Scholtz è in forte crisi in Germania e la sua voce è molto flebile.

Il suo Governo regge ancora ma non potrà fare finta per molto che ADF, gli “estremisti” di Alternative Fuer Deutschland, non siano arrivati al 16% mentre lui è fermo al 14 ed anche Verdi e Liberali siano crollati.

In Francia Macron è corso subito ai ripari. Anche da loro il voto europeo non ha comportato variazioni interne, ma l’onda del malcontento si è concretizzata in qualche modo.

Dopo i gilet gialli, le manifestazioni dei trattori, le rivolte delle periferie, la crisi economica, la perdita dell’ex impero, ha visto lo spettro del disfacimento.

Cerca di mettere in difficoltà l’opposizione convocando a sorpresa le elezioni fra 15 giorni e puntare sulla discrepanza sempre esistente fra primo turno e ballottaggi dove l’estremismo non viene mai premiato.

Invece li non rimangono con le mani in mano.

I Repubblicani hanno già dichiarato di fare un passo indietro proponendo una alleanza con il Raggruppamento Nazionale della Le Pen, a cui si spera si potranno aggregare altre frange dell’elettorato rassicurate da questa inedita alleanza e conquistare il Governo francese.

Non sarà semplice, visto che i repubblicani sono nel caos e si stanno spaccando, visto che non tutti sono d’accordo con questa alleanza spuria, ma è solo un altro sintomo di come sparigliare le carte e bloccare i meccanismi anche solo con dei granelli di sabbia.

Macron è talmente impaurito da aver dichiarato subito che, qualunque sia l’esito delle future elezioni, non sono sul tavolo le sue dimissioni.

Sta cercando di logorare e dividere l’opposizione, tacciando anche di tradimento i repubblicani che litigano tra loro, ma ne sta uscendo lui distrutto e logorato.

Effetti di un voto a cui si è partecipato senza disertare, anche se non contava nulla.

Magari anche li non cambierà nulla neanche mettendo in minoranza Macron e votando poi Le Pen, come da noi non è cambiato molto sostituendo Draghi con la Meloni.

Ma almeno si certifica il proprio disaccordo e non un appoggio in bianco con il disinteresse.

Anche in Spagna il sinistro e variegato governo ha perso, ma nessuno ne parla. Proprio in Spagna c’è stata una sorpresa piacevole e inedita di un nuovo partitino che si è imposto dal nulla e che nessuno cita. Anche di questo parleremo ragionando sui partitini.

Intanto il G7 si inaugura con la stabilità della Meloni che occulta i terremoti europei.

Con lo sbandierato e falso appoggio europeo alle politiche guerrafondaie della NATO che sarebbe stato sbugiardato se la nostra incazzatura fosse arrivata alle urne.

Ursula sta per essere riconfermata, anche se hanno vinto le destre.

Biden può stare tranquillo per qualche mese, in attesa di Novembre.

La Pfizer pure, per altri 5 anni

Vannacci, con 500 mila preferenze, cosa potrà fare a Bruxelles ?

Nulla, perché il Parlamento europeo non conta nulla, ma il fortissimo messaggio politico che è stato inviato alla stanza dei bottoni vale molto.

Rimane inascoltato perché è facile nasconderlo sbandierando finti vincitori che trasformeranno anche le inconcludenti discussioni del G7 in una apoteosi di appoggio all’Ucraina, di furto legalizzato di 50 miliardi di Dollari dei russi per devolverli a Zelensky, di appoggio al genocidio di Netanyahu e dei suoi accoliti.

Il Governo nostro è il migliore tra quelli possibili ed opera nel migliore dei mondi possibili.

Sarebbe stato molto diverso anche solo andando a votare per Pinco Pallo..

Quindi brindiamo ai fan di “non votate, …. tanto non cambia nulla”.

Il futuro è sempre li che ci attende, non demorde e ci sfida.

Vincenzo Fedele

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