Covid-19, i ‘pazienti-zero’ che hanno provocato la diffusione della pandemia erano a Wuhan nel 2019 per i Giochi mondiali militari?
Nel capoluogo della provincia di Hubei, in Cina, dal 18 al 27 ottobre del 2019, si è tenuta la rassegna riservata agli sportivi che indossano la divisa. Vi presero parte 10mila atleti provenienti da un centinaio di paesi.
«Ai mondiali militari di Wuhan ci siamo ammalati tutti, 6 su 6 nell'appartamento e moltissimi anche di altre delegazioni. Tanto che al presidio medico avevano quasi finito le scorte di medicine», raccontava al quotidiano ‘Il Messaggero’ nel maggio del 2020 lo spadista Matteo Tagliarol, già olimpionico a Pechino 2008, che ai giochi di Wuhan ha gareggiato nella prova a squadre.
E se il Covid fosse stato portato a Wuhan dagli Atleti statunitensi? A tal proposito nel marzo scorso il giornalista investigativo di Washington George Webb - ricorda Radio Cina Internazionale - ha sottolineato in un video pubblicato su un social media che alcuni sportivi statunitensi partecipanti ai Giochi mondiali militari di Wuhan nel 2019 sarebbero stati i “pazienti zero” che hanno provocato la diffusione dell’epidemia di Covid-19 nella città cinese e successivamente nel mondo intero.
Per questo l’emittente radiofonica di Pechino in lingua italiana, sulla scia di quanto già fatto da altri media cinesi, chiede agli Stati Uniti di fare chiarezza. Soprattutto in questa fase dove Washington è tornata a parlare con forza, ma senza fornire nessuna evidenza, della teoria del complotto secondo cui il nuovo coronavirus sarebbe stato creato artificialmente nel laboratorio di Wuhan.
Sono quattro le domande al governo statunitense.
Domanda 1: che malattia hanno contratto gli atleti dell’esercito nordamericano? Ad ottobre 2019 gli USA hanno inviato oltre 300 atleti alla settima edizione dei Giochi mondiali militari. Durante l’evento sportivo alcuni di loro hanno presentato sintomi di malattie infettive come febbre, tosse e diarrea, e sono stati trasportati urgentemente al Wuhan Jinyintan Hospital, un famoso centro per il trattamento delle malattie infettive. Lì sono stati sottoposti a cure cliniche. I risultati preliminari di allora hanno indicato che avevano preso la malaria, ma ciò non è riuscito ad eliminare i dubbi dell’opinione pubblica: sia negli USA che in Cina la malaria è stata fondamentalmente eradicata. Come hanno fatto i militari statunitensi ad infettarsi?
Domanda 2: come mai gli USA hanno subito mandato un aereo militare per trasportare le cinque persone nel loro territorio? Alcuni hanno messo in dubbio che se queste persone fossero state infettate dalla malaria, avrebbero potuto guarire in Cina dopo le cure mediche e non avrebbero avuto bisogno di tornare negli USA. Se proprio volevano rimpatriare, avrebbero potuto prendere un volo civile. Perché la parte nordamericana ha deciso di mandare un aereo militare, con costi elevati, per farli rientrare nel Paese?
Domanda 3: perché non sono stati resi pubblici i rapporti diagnostici dei 5 militari malati? La cosa più sospetta è che dopo che i 5 militari sono rientrati negli USA, non sono state riportate altre notizie su di loro. La parte statunitense ha bloccato le informazioni all’esterno e non ha pubblicato i loro rapporti diagnostici.
Domanda 4: perché gli USA non hanno ottenuto nessuna medaglia d’oro? Un altro dubbio è: tra gli oltre 300 atleti partecipanti ai Giochi non erano pochi quelli capaci, perché infine gli USA non hanno vinto nessuna medaglia d’oro?
Alle suddette domande, gli USA dovrebbero rispondere pubblicamente con le informazioni relative e dare una riposta precisa alla comunità internazionale.
I trucchi dell'intelligence statunitense per inventare le "origini dei virus"
Invece gli Stati Uniti continuano a giocare sporco riguardo le origini del virus. Con l’intelligence di Washington in prima linea per fabbricare prove false per incastrare la Cina. Una fonte a conoscenza della vicenda ha rivelato al quotidiano cinese Global Times che inoltre stanno pianificando di continuare a fare pressione sull'OMS e colludere con gli alleati per fare pressione sulla Cina nel tentativo di screditare il governo cinese per "aver nascosto la verità sulle origini del virus”.
La fonte ha affermato che i funzionari dell'intelligence statunitense stanno cercando di trovare alcuni testimoni o addetti ai lavori durante la fase iniziale dell'epidemia a Wuhan, la città che per prima ha segnalato l'epidemia in Cina, facendo leva nelle "misure di blocco" e nelle "aree di restrizione”. I loro obiettivi sono persone che lavorano nel sistema medico, gli istituti di ricerca biologica o coloro che vivono a Wuhan.
Secondo la fonte, il prossimo passo per il governo degli Stati Uniti è continuare a fare pressioni sull'OMS e sul direttore generale Tedros Adhanom Ghebreyesus per assicurarsi il sostegno dell’organizzazione nella vicenda.
Il governo degli Stati Uniti poi agirà in combutta con alleati come l’Australia e i media per attaccare la Cina, nel tentativo di accusare il governo cinese di "nascondere la verità sulle origini del virus".
I virologi cinesi, così come gli esperti di affari statunitensi, ritengono che l'indagine sulle origini del virus sia diventata uno strumento importante per gli Stati Uniti per attaccare, screditare e reprimere politicamente la Cina. Le mosse degli Stati Uniti non hanno nulla a che fare con la scienza, evidenzia il Global Times.
I passi compiuti dai funzionari dell'intelligence mostrano che l'intenzione di Biden di rintracciare le origini del virus è interamente politica, non scientifica, ha detto al Global Times Yang Zhanqiu, virologo dell'Università di Wuhan.
Un esperto straniero vicino al team congiunto Oms-Cina aveva precedentemente dichiarato al Global Times che l'indagine di 90 giorni dell'amministrazione Biden sulle origini del virus è una campagna politica coordinata.
"Se l'ex segretario di Stato statunitense Mike Pompeo avesse avuto informazioni reali capaci di convincere le persone, le avrebbe diffuse”, ha detto l’esperto, osservando che Biden deve fronteggiare i repubblicani che sono aggressivi, spingendolo a seguire questa strada.
Gli Stati Uniti stanno cercando di dare al mondo l'impressione che il paese potrebbe trovare le origini del nuovo coronavirus in Cina in virtù delle sue potenti capacità di intelligence e mezzi segreti, in modo da "dimostrare" che il governo cinese dovrebbe assumersi la responsabilità delle sofferenze inflitte agli Stati Uniti dalla pandemia, ha spiegato al Global Times Lü Xiang, ricercatore sugli studi statunitensi presso l'Accademia cinese delle scienze sociali.
Questa è una "guerra politica malata" che gli Stati Uniti hanno intrapreso, affrontando una crisi sanitaria senza precedenti, ha affermato Lü.
L'esperto ha affermato che è tradizione per gli Stati Uniti lanciare una "guerra politica" contro paesi con cui non hanno buoni rapporti. A tal proposito gli Stati Uniti hanno organizzazione, esperienza e capacità di pianificazione.
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