Assemblea Pd, l’epifania di Veltroni: tutti lo incensano, ma il suo ritorno trionfale smaschera il declino dell'attuale dirigenza RenzianaDem.
L'ex segretario ha chiesto agli scissionisti di non andare via. Renzi lo ha ringraziato, Franceschini ha "sottoscritto" le sue parole, Cuperlo gli ha dato ragione. Ma l'ex sindaco di Roma ha sottolineato anche un confine doloroso: quello tra sé e gli esponenti di ciò che rimane del partito, tra chi ha una visione politica e chi non ce l'ha. Cos'è accaduto? Che a furia di far fuori tutti gli avversari interni finisce che la classe dirigente si assottiglia quantitivamente e soprattutto "ha perso" molta qualità.
<< Veltroni appartiene della generazione dei rottamati – la stessa di quel Massimo D’Alema che al Parco dei Principi non si è proprio presentato – così parla di “bandiere” che rischiano di finire “ripiegati in soffitta”, di “destino e futuro della sinistra“, delle “esigenze dei più poveri“, di “partecipazione autentica e riformismo radicale”. Utilizza parole che suonano retoriche, auliche e troppo altisonanti nell’era dei presidenti del Consiglio ultrapop che aspettano il risultato di un’elezione giocando alla playstation, che comunicano a furia di mitragliate di tweet, copertine con la giacca di Fonzie sui settimanali da salone di bellezza, conferenze stampa a Palazzo Chigi infarcite di slide ma prive dei testi di legge annunciati come trionfi.....>>
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