venerdì 17 luglio 2015

Di Gaetano Lucio -Grexit: "denunciamo la Troika per bancarotta!"


Economista


Fosse stato tenuto da un creditore e un debitore normalmente soggetti alla legge, il comportamento di EurogruppoFmi e Grecia sarebbe un chiaro caso di bancarotta fraudolenta e preferenziale: al fine di preferire alcuni creditori (Eurogruppo e Fmi) ad altri (dipendenti pubblici, fornitori della Pa, pensionati) lo Stato greco, in concorso con i preferiti, nasconde l’insolvenza mediante artifici contabili e pagamenti irregolari.
Il buonsenso, il raziocinio (e in tutti i Paesi che hanno una normativa fallimentare, anche la legge, appunto) avrebbero invece imposto che il debitore dichiarasse apertamente l’insolvenza, che tutti i creditori venissero trattati secondo par condicio e che si mettessero in atto i tanti strumenti normalmente previsti in questi casi: congelamento e falcidie (o azzeramento) del debito ‘vecchio’, erogazione di nuovi prestiti privilegiati nel rimborso, ristrutturazione dei costi. Ma, evidentemente, Eurogruppo ed Fmi difettano di buonsenso e raziocinio, mentre non possiamo colpevolizzare oltremodo la Grecia, che, pur essendo artefice della propria crisi (intendo di quella del 2010-11, che ha colpevoli con nomi noti: Pasok e Nea Dimokratia), è evidentemente soltanto vittima di questo modo bizzarro di organizzarne il ‘salvataggio’....
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