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http://www.ilfattoquotidiano.it/2014/09/28/primarie-pd-emilia-romagna-bonaccini-in-testa-affluenza-votanti-meno-degli-iscritti/1136166/
Alle 12 hanno votato in 24mila. Solo il 15% dei cittadini è tornato al voto rispetto all'8 dicembre 2013, quando si sceglieva il segretario nazionale. "Mai vista partecipazione così bassa", dicono i volontari-scrutatori. Chiunque vincerà tra Stefano Bonaccini e Roberto Balzani dunque rischia di essere un candidato dimezzato. Che ci sarebbe stato un calo nel numero dei votanti era nell’aria. Ma che il tracollo sarebbe stato di oltre l’80%, questo davvero era difficile immaginarselo. Alle ore 12 di questa domenica di voto, le primarie del Partito democratico per la scelta del candidato alla presidenza della Regione hanno infatti registrato una affluenza al voto negli 800 seggi di 24.560 votanti contro i 160 mila delle primarie dell’8 dicembre 2013. In pratica solo il 15 % è tornato al voto......
Chiunque vincerà tra Stefano Bonaccini e Roberto Balzani dunque rischia di essere un candidato dimezzato. In alcuni circoli storici di Bologna, per esempio, l’affluenza all’ora di pranzo era pari a un decimo rispetto alla tornata che un anno fa diede la segreteria a Matteo Renzi. Così alla Casa del Popolo di via Mario Bastia, come al grande circolo Arci Benassi. “Speriamo di recuperare nel pomeriggio, ma questa volta la cedo dura”, spiegano a ilfattoquotidiano.it gli anziani scrutatori al circolo di via Bastia. “Un numero di persone così basso non lo avevamo mai visto. Lo scorso anno avevamo la fila sulla strada”. Una vicenda tormentata quella di queste primarie. Subito dopo le dimissioni di Vasco Errani a luglio, il nome più quotato per la successione a governatore sembrava essere quello del sindaco Pd di Imola Daniele Manca. Poi si era fatto avanti il parlamentare Matteo Richetti e l’ex sindaco di Forlì Roberto Balzani. Stefano Bonaccini, allora segretario regionale e braccio destro di Matteo Renzi a Roma era rimasto indeciso sino alla fine di agosto, quando era finalmente sceso in campo. A quel punto, ritiratosi Daniele Manca, in corsa erano rimasti solo Richetti, Bonaccini e Balzani. Il 9 settembre però il colpo di scena, Richetti si ritira: la procura della Repubblica di Bologna lo ha indagato per peculato per la vicenda dei rimborsi in Regione. Bonaccini, indagato per lo stesso motivo (anche se ora i pm hanno chiesto l’archiviazione della sua posizione) rimane invece in corsa in una sfida a due da superfavorito (ha l’appoggio di quasi tutte le anime del partito) contro l’outsider Balzani.
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