Il premier ospite della trasmissione "Che tempo che fa" parla della riforma del lavoro: "Nessuna battaglia ideologica, vogliamo dare lavoro a chi non ce l'ha". - "In direzione Pd lunedì dirò che cancelliamo i co.co.pro. e tutte quelle forme di collaborazione che hanno fatto il precariato". Così Matteo Renzi a "Che Tempo che fa" parlando della riforma del lavoro. Il premier punge poi i sindacati: "L'unica azienda che non ha l'articolo 18 che poi ci viene a fare la lezione". "Quando hai un disoccupato non devi fare una battaglia ideologica sull'articolo 18 ma devi fare in modo che trovi un lavoro", ha aggiunto. "Imprenditore deve poter licenziare" - "L'imprenditore non è uno cattivo, deve avere diritto di lasciare a casa" un lavoratore "ma lo Stato no", dice ancora Renzi parlando del Jobs act. "La mediazione - dice poi - non si fa tra maggioranza e minoranza del Pd ma con i lavoratori. Devo trovare una risposta che aiuti i lavoratori a uscire dalla crisi. Conservare le regole attuali non e' la soluzione"......
Attacco a D'Alema e alla sinistra - -"Per 20 anni c'è una generazione di persone che ci ha raccontato cos'è la sinistra disinteressandosi della realtà delle persone. Il mio obiettivo non è far contento d'Alema ma la mamma che non ha la maternità. E non la si difende con l'art.18". Renzi replica così alle accuse arrivate dall'ex premier Massimo D'Alema. "Capisco che parte della sinistra è affezionata alla memoria, ma la memoria senza speranza è un museo delle cere", ha aggiunto Renzi.
Ok ad ammortizzatori sociali e 80 euro - Un miliardo e mezzo: è la cifra che fornisce Matteo Renzi da mettere sugli ammortizzatori nella legge di stabilità. "Ne ho parlato con Poletti e Padoan questa mattina" dice. E sul bonus 80 euro è certo: "Sono confermati". Confermata anche l'indiscrezione sul Tfr in busta paga: "Potremmo mettere il Tfr mensilmente in busta paga. E' complicato ma se trovassimo il modo di dare liquidità alle piccole e medie imprese potrebbe essere una soluzione".
Non un centesimo di tasse in più - Parlando della legge di stabilità Renzi allontana qualunque dubbio su possibili nuove tasse: "Un'operazione da circa 20 miliardi di euro e non un centesimo di più tasse". "In Italia - aggiunge il premier - manca la fiducia, è piena di gente che scommette sul fallimento e questo non lo posso accettare".
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