Giulietto Chiesa sulle novità nella crisi ucraina: la dialettica fra i protettori USA, il controllo dei gasdotti, le esercitazioni NATO in Ucraina, la nuova Crimea.
Il premier di Kiev, Arseniy Yatsenyuk, ha fatto marcia indietro sulla legge linguistica sul bilinguismo. Ma il capo provvisorio dello Stato, Oleksandr Turchynov ha bloccato la revoca.
Qualche osservazione in merito:
a) Qualcuno degli europei deve avere mandato segnali di prudenza ai "rivoluzionari nazisti" di Kiev.
b) Ma questi sono molto divisi tra di loro.
c) Il "Settore Destro" sta inviando bande armate e cecchini in numerose città dell'Ucraina sudorientale, a maggioranza russa e russofona. Dopo i due morti dell'altro ieri si registrano situazioni di alta tensione. Con i russi che stanno organizzando squadre di difesa.
Operazioni di provocazione, da far ricadere sui russi, sono nell'ordine delle cose. E' chiaro che le componenti ultra-nazionalistiche e naziste non si lasceranno disarmare, né frenare.
La Crimea è russa. Tempo fissato per il trapasso definitivo dei poteri è il 1° gennaio 2015.......
Il resto dell'Ucraina è già diventato un protettorato americano-polacco.
Il dettato del FMI è già legge per l'Ucraina. Prima misura: privatizzare tutto.
Prima privatizzazione: la rete dei gasdotti ex sovietici. Primo pretendente all'acquisto: la Chevron Corporation. Così il rubinetto del gas russo passa nelle mani degli americani.
La Nato avanza, piazzando i suoi missili in Polonia, Romania, Repubbliche baltiche.
A Washington si dividono tra falchi e colombe (con gli artigli, beninteso).
I falchi vogliono subito l'Ucraina nella Nato. Ma c'è l'urgenza di"fermare Putin" (così dicono in Occidente, sebbene Vladimir Putin non abbia la minima intenzione di attaccare l'Ucraina).
Così le "colombe" (con gli artigli) studiano come applicare l'art. 5 del trattato della Nato (che prevede l'aiuto automatico degli alleati a un membro dell'Alleanza sotto minaccia). Sfortunatamente l'Ucraina non è ancora ufficialmente membro della Nato. Poco male, si applicherà il codicillo (che fu introdotto per fare la guerra contro la Yugoslavia, al tempo di Massimo D'Alema capo del governo italiano). Codicillo che permette alla Nato di condurre operazioni militari in risposta a non precisate minacce a opera di non precisati nemici.
Dunque i guai non sono affatto finiti. La crisi ucraina
Oggi Roger Cohen, sul New York Times scrive (ricordando come cominciò la prima guerra mondiale) : "L'impensabile diventa pensabile. Anzi bisogna cominciare a pensarlo".
IL VIDEOEDITORIALE SU PANDORA TV:
http://www.pandoratv.it/?p=195
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Nasce Pandora TV. La prima video community che dà voce al cittadino.
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http://megachip.globalist.it/Detail_News_Display?ID=99998&typeb=0&Ucraina-fra-i-falchi-e-le-colombe-con-gli-artigli
Il premier di Kiev, Arseniy Yatsenyuk, ha fatto marcia indietro sulla legge linguistica sul bilinguismo. Ma il capo provvisorio dello Stato, Oleksandr Turchynov ha bloccato la revoca.
Qualche osservazione in merito:
a) Qualcuno degli europei deve avere mandato segnali di prudenza ai "rivoluzionari nazisti" di Kiev.
b) Ma questi sono molto divisi tra di loro.
c) Il "Settore Destro" sta inviando bande armate e cecchini in numerose città dell'Ucraina sudorientale, a maggioranza russa e russofona. Dopo i due morti dell'altro ieri si registrano situazioni di alta tensione. Con i russi che stanno organizzando squadre di difesa.
Operazioni di provocazione, da far ricadere sui russi, sono nell'ordine delle cose. E' chiaro che le componenti ultra-nazionalistiche e naziste non si lasceranno disarmare, né frenare.
La Crimea è russa. Tempo fissato per il trapasso definitivo dei poteri è il 1° gennaio 2015.......
Il resto dell'Ucraina è già diventato un protettorato americano-polacco.
Il dettato del FMI è già legge per l'Ucraina. Prima misura: privatizzare tutto.
Prima privatizzazione: la rete dei gasdotti ex sovietici. Primo pretendente all'acquisto: la Chevron Corporation. Così il rubinetto del gas russo passa nelle mani degli americani.
La Nato avanza, piazzando i suoi missili in Polonia, Romania, Repubbliche baltiche.
A Washington si dividono tra falchi e colombe (con gli artigli, beninteso).
I falchi vogliono subito l'Ucraina nella Nato. Ma c'è l'urgenza di"fermare Putin" (così dicono in Occidente, sebbene Vladimir Putin non abbia la minima intenzione di attaccare l'Ucraina).
Così le "colombe" (con gli artigli) studiano come applicare l'art. 5 del trattato della Nato (che prevede l'aiuto automatico degli alleati a un membro dell'Alleanza sotto minaccia). Sfortunatamente l'Ucraina non è ancora ufficialmente membro della Nato. Poco male, si applicherà il codicillo (che fu introdotto per fare la guerra contro la Yugoslavia, al tempo di Massimo D'Alema capo del governo italiano). Codicillo che permette alla Nato di condurre operazioni militari in risposta a non precisate minacce a opera di non precisati nemici.
Dunque i guai non sono affatto finiti. La crisi ucraina
Oggi Roger Cohen, sul New York Times scrive (ricordando come cominciò la prima guerra mondiale) : "L'impensabile diventa pensabile. Anzi bisogna cominciare a pensarlo".
IL VIDEOEDITORIALE SU PANDORA TV:
http://www.pandoratv.it/?p=195
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