Avete presente Napalm51, il personaggio di Crozza, quello che vede complotti dappertutto e che si intesta battaglie eroiche che, alla prova dei fatti, non ha mai neanche provato a combattere? Ce ne abbiamo uno anche noi, è il sindaco Montà.
Dopo aver distrutto il suo partito, devastato la sua coalizione... dopo essersi dimenticato per cinque anni di pagare le tasse, dopo aver trasformato una società del Comune nel suo personale bancomat, dopo cinque anni di immobilismo, di minacce ai riottosi, di delibere clientelari da far impallidire la prima repubblica... dopo oltre 25 varianti al Piano Regolatore e case che sorgono dovunque, dopo tanta chiacchiera e poco costrutto, si è finalmente concesso un regalo: licenziare il vicesindaco in nome del rinnovamento e della meritocrazia. Coraggioso, solo che:...
1) Montà è il più vecchio fra tutti gli amministratori grugliaschesi degli ultimi trent'anni: siede in Giunta, prima come assessore, poi come sindaco, ininterrottamente dal 2000, dunque da 17 anni. Da far impallidire i 10 anni di Mazzù e i 7 del sottoscritto (Turigliatto). A memoria non si ricorda altro amministratore locale così longevo e presente sulla scena da così tanto tempo. Sarà giovane d'età il ragazzo, ma tutti gli atti di questi ultimi 17 anni l'hanno visto protagonista. Il rinnovamento dovrebbe cominciare da lui, no?
2) Quanto alla meritocrazia, sarebbero da licenziare tutti i suoi assessori. Atti alla mano.
3) Montà non è un buon esempio per i cittadini. Non lo è per quelli onesti e non lo è per i furbacchioni. Le ragioni sono chiare, non serve ripeterle all'infinito. Dunque dovrebbe togliersi di mezzo o dovrebbero farlo i suoi adoratori, se davvero gli vogliono bene.
4) Adesso scrive post deliranti parlando di gente che trama nei bar (sciocchino, quando si trama non ci si fa vedere in giro!) cioè che si incontra sotto gli occhi di tutti, come se fossero dei malfattori animati da chissà quali intenzioni nei confronti di questa città già abbastanza spolpata da lui e dai suoi clienti. Non parla delle frequentazioni nobili del suo ufficio di sindaco, quelle che vedono in pochi perché se tutti vedessero non ci farebbe una bella figura.
5) Nei suoi post deliranti adombra complotti e ritorni al passato, come se il presente grugliaschese il sua compagnia fosse aureo e il futuro radioso. Già che c'è, per il suo futuro si apre un negozio elettorale e produce un manifesto con un simbolo (che spaccia per suo) che altro non è che quello del Piano Regolatore del Comune. Quello del 2002! Neanche un simbolo riesce a fare senza rubacchiare in giro...
6) Al suo post patetico fanno da contraltare i commenti imbarazzati della claque che non riesce ad andare oltre la frasetta titubante, quella che si riserva a un conoscente che sta andando fuori di testa. Neanche un consigliere del suo gruppo, neanche quelli che hanno fin qui difeso l'indifendibile, a manifestare un po' di solidarietà a un soggetto palesemente in difficoltà. Insomma un disastro.
Dato che il nostro ha anche arricchito il suo post/delirio con la locandina del film "Le mani sulla città", vuole proprio dire che siamo messi male. Potrebbe non aver riconosciuto quelle mani come sue, aver immaginato che fossero di un altro Montà o che, somma sintesi di questi anni terribili, esse siano ancora quelle del suo sodale, il grande puffo.
Mariano Turigliatto
PS ecco qua la prova di quanto al punto 5
Logo Comunale Piano Regolatore 2002
Logo Montà
Dopo aver distrutto il suo partito, devastato la sua coalizione... dopo essersi dimenticato per cinque anni di pagare le tasse, dopo aver trasformato una società del Comune nel suo personale bancomat, dopo cinque anni di immobilismo, di minacce ai riottosi, di delibere clientelari da far impallidire la prima repubblica... dopo oltre 25 varianti al Piano Regolatore e case che sorgono dovunque, dopo tanta chiacchiera e poco costrutto, si è finalmente concesso un regalo: licenziare il vicesindaco in nome del rinnovamento e della meritocrazia. Coraggioso, solo che:...
1) Montà è il più vecchio fra tutti gli amministratori grugliaschesi degli ultimi trent'anni: siede in Giunta, prima come assessore, poi come sindaco, ininterrottamente dal 2000, dunque da 17 anni. Da far impallidire i 10 anni di Mazzù e i 7 del sottoscritto (Turigliatto). A memoria non si ricorda altro amministratore locale così longevo e presente sulla scena da così tanto tempo. Sarà giovane d'età il ragazzo, ma tutti gli atti di questi ultimi 17 anni l'hanno visto protagonista. Il rinnovamento dovrebbe cominciare da lui, no?
2) Quanto alla meritocrazia, sarebbero da licenziare tutti i suoi assessori. Atti alla mano.
3) Montà non è un buon esempio per i cittadini. Non lo è per quelli onesti e non lo è per i furbacchioni. Le ragioni sono chiare, non serve ripeterle all'infinito. Dunque dovrebbe togliersi di mezzo o dovrebbero farlo i suoi adoratori, se davvero gli vogliono bene.
4) Adesso scrive post deliranti parlando di gente che trama nei bar (sciocchino, quando si trama non ci si fa vedere in giro!) cioè che si incontra sotto gli occhi di tutti, come se fossero dei malfattori animati da chissà quali intenzioni nei confronti di questa città già abbastanza spolpata da lui e dai suoi clienti. Non parla delle frequentazioni nobili del suo ufficio di sindaco, quelle che vedono in pochi perché se tutti vedessero non ci farebbe una bella figura.
5) Nei suoi post deliranti adombra complotti e ritorni al passato, come se il presente grugliaschese il sua compagnia fosse aureo e il futuro radioso. Già che c'è, per il suo futuro si apre un negozio elettorale e produce un manifesto con un simbolo (che spaccia per suo) che altro non è che quello del Piano Regolatore del Comune. Quello del 2002! Neanche un simbolo riesce a fare senza rubacchiare in giro...
6) Al suo post patetico fanno da contraltare i commenti imbarazzati della claque che non riesce ad andare oltre la frasetta titubante, quella che si riserva a un conoscente che sta andando fuori di testa. Neanche un consigliere del suo gruppo, neanche quelli che hanno fin qui difeso l'indifendibile, a manifestare un po' di solidarietà a un soggetto palesemente in difficoltà. Insomma un disastro.
Dato che il nostro ha anche arricchito il suo post/delirio con la locandina del film "Le mani sulla città", vuole proprio dire che siamo messi male. Potrebbe non aver riconosciuto quelle mani come sue, aver immaginato che fossero di un altro Montà o che, somma sintesi di questi anni terribili, esse siano ancora quelle del suo sodale, il grande puffo.
Mariano Turigliatto
PS ecco qua la prova di quanto al punto 5
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