di Piergiuseppe Mulas
Recentemente sono comparsi diversi articoli sulla stampa cosiddetta mainstream, anche a firma di autorevoli opinionisti, che hanno preso di mira la decrescita e i suoi sostenitori. La decrescita secondo loro non sarebbe altro che una sorta di moda da ambiente radical-chic, appoggiata da persone che ben al riparo dai contraccolpi della recessione benedicono l'astinenza altrui come soluzione dei problemi economico-ambientali.Prima di procedere ad una critica di questa visione assai angusta e approssimativa, è doveroso fare una premessa: i critici della decrescita hanno buon gioco a portare avanti la loro operazione perché anche tra gli adepti della decrescita la confusione spesso e volentieri regna sovrana. Millenaristi, Savonarola della porta accanto, Verdi appassiti, calvinisti vari e da buon ultimo anche qualche personaggio dello showbiz, si sono scoperti convinti assertori della decrescita senza sapere bene cosa fosse. Molti di coloro che in un modo o nell'altro possono essere collocati in una di queste allegre (si fa per dire) combriccole tendono ad elogiare la recessione perché pensano che porterà con sé dei costumi più morigerati. Questa tendenza è stata efficacemente e brillantemente zimbellata da Alberto Bagnai, oltre che criticata apertamente anche dallo stesso Latouche...continua...
http://www.megachip.info/tematiche/kill-pil/7850-i-tre-moschettieri-della-crescita.htmlPS: Non hanno fatto i conti con il vescovo Armand Jean du Plessis de Richelieu....!
umberto marabese
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