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sabato 31 agosto 2019

di Sissi Bellomo - Nickel col turbo: +70% da gennaio per il metallo di acciaio inox (e batterie)



Non c’è guerra dei dazi né allarme recessione che sia stato in grado di fermarlo. Dall’inizio di luglio il nickel ha letteralmente preso il volo


Sissi Bellomovice caposervizio

Non c’è guerra dei dazi né allarme recessione che sia stato in grado di fermarlo. Dall’inizio di luglio il nickel ha letteralmente preso il volo, fino a spingersi ai massimi dal 2014, sopra 18mila dollari per tonnellata nella seduta di ieri, qando l’Indonesia – primo fornitore mondiale – ha confermato che anticiperà a dicembre il divieto di esportazione di minerali grezzi, che sarebbe dovuto scattare nel 2022.
Il nickel è ora in rialzo di quasi il 70% dall’inizio dell’anno, una performance che surclassa quella di qualsiasi altra materia prima (e non solo). Gli altri metalli industriali in particolare hanno tutti risentito delle tensioni commerciali Usa-Cina e delle previsioni di rallentamento dell’economia.
Al London Metal Exchange il rame è vicino ai minimi da due anni e ha perso circa il 5% da gennaio, una flessione analoga a quella accusata dall’alluminio. Lo stagno, maglia nera del listino londinese, è addirittura in ribasso di quasi il 20% e per la prima volta dal 2010 costa meno del nickel....

C'era una volta Di Maio - By Fulvio Abbate


REUTERS
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Perfino nell’uscire di scena, Luigi Di Maio appare inadeguato. Causa fallimento, o quasi. O magari per conclamata modestia, penuria di idee, se non un semplice “grazie di tutto, ti faremo sapere!” da parte dei suoi amici della piattaforma Rousseau. Sembra davvero messa così la storia, il surplace del governo, comunque volga al termine l’attesa, sì, il countdown per il varo del nuovo esecutivo. “La vita di Cartesio è semplicissima” (“Vita Cartesii est simplicissima”) con queste parole il poeta Paul Valery apre un saggio sull’apparente complessità delle cose. Complesse solo a prima vista. Ovvero sovente tutto è molto più banale di come sembri, d’ogni sensazione e d’ogni timore.
Ed è forse, così temo, anche nel caso che vede Di Maio in primo piano, inclinato. Di più: con la silhouette del “Capo politico” del Movimento 5 Stelle, se non in campo lungo, ormai laggiù di sfondo. Capo politico, titolo che in una organizzazione che almeno sulla carta si pretende “orizzontale” non può che suscitare perplessità, forse addirittura ironia, risate liberatorie. Capo politico, e di cosa ormai?...

Lorenzo Vita - L’Europa ci vuole come la Grecia. Conte sarà il nostro Tsipras?



http://www.ilgiornale.it/redirect/politica/lue-ci-vuole-grecia-conte-sar-nostro-tsipras-1745962.html

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L’Unione europea ha già scelto: vuole un’Italia che sia guidata da Giuseppe Conte, ma soprattutto un’Italia che sia fedele alla linea dettata da Bruxelles. Anche a costo di allentare i cordoni della borsa (leggi del deficit) e sostenere il nostro Paese nelle politiche economiche. Un “voto di scambio” di cui l’Italia è vittima. E a renderlo chiaro sono stati soprattutto due personaggi-chiave della Commissione europea uscente: Jean-Claude Juncker e Gunther Oettinger. Il primo lo ha manifestato in maniera sibillina ma altrettanto chiara. Quella frase su “Conte è come Tsipras” è un segnale chiarissimo, si tratta di un evidente segnale che Bruxelles ha già scelto quale sia la via che il futuro governo dovrebbe intraprendere. E per farlo ha usato un esempio perfetto. La Grecia dell’incendiario Alexis Tsipras che nel tempo si è trasformata nella vittima sacrificale sull’altare dell’austerity e delle politiche tedesche...

31 agosto 2019 - 10:53:00 // "Non proroghiamo quota 100". Colpo di scena Pd a #laPiazza

"Non proroghiamo quota 100". Colpo di scena Pd a #laPiazza

"Non proroghiamo quota 100". Colpo di scena Pd a #laPiazza.L'annuncio del responsabiile economico del Partito Democratico Antonio Misiani. 

Il video

"C'è stata questa presa di posizione di Di Maio, ultimativa e con toni che non abbiamo condiviso. Lo abbiamo detto molto chiaramente: l'accordo va costruito partendo da una condivisione dei temi, dei programmi e delle cose da fare negli interessi generali del Paese. Il modo di ragionare non può essere 'queste sono le mie proposte, o si prende o si va a votare'". Lo ha affermato isenatore del Pd Antonio Misiani, responsabile economico della segreteria di Nicola Zingaretti - intervenuto a La Piazza, la kermesse organizzata da Affaritaliani.it a Ceglie Messapica - commenta le difficoltà nella trattativa con il M5S per la formazione del governo. "Per noi il voto è sempre stata una delle opzioni possibili, si fa un governo solo se vale la pena fare un governo di legislatura capace di affrontare i problemi del Paese. Speriamo che il Movimento 5 Stelle e il suo capo politico tornino a dialogare con uno spirito costruttivo e positivo. Credo che ci siano le possibilità di trovare un accordo ad esempio sui temi di politica economica e sociale. Non si fa un governo pee rinviare le elezioni, si fa un governo se c'è un accordo sulle cose da fare"... 
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Che fine faranno reddito di cittadinanza e quota 100? Verranno confermate o cancellate? "Per indole non butto mai via niente di quello che è stato realizzato da chi c'era prima", ha sottolineato Misiani. "Bisogna valutare quello che funziona, mantenerlo e correggere eventuali disfunzioni. Vale per il reddito di cittadinanza, che va migliorato. D'altronde c'era bisogno di uno strumento robusto per contrastare la povertà. Vale per quota 100 che è una misura che noi abbiamo osteggiato, scade nel 2021 e non la proroghiamo. Noi siamo per flessibilizzare l'età del pensionamento ma per mandare in pensione prima chi fa lavori gravosi, chi è in difficoltà, chi è disoccupato e chi ha parenti disabili in casa. C'è uno strumento che si chiama anticipo pensionistico sociale che scade nel 2019 e va reso permanente, magari allargandolo. La strada è quella: mandare in pensione prima chi è in condizioni difficili e chi fa lavori particolarmente gravosi. Quota 100 si è dimostrata inefficace, pochissimi di coloro che fanno lavori gravosi hanno aderito. Vanno in pensione molti dipendenti pubblici, molti maschi. E' uno strumento da più parti criticato".

IL DIBATTITO MISIANI-DURIGON: VIDEO

IL DIBATTITO TRA RAFFAELE FITTO (EUROPARLAMENTARE DI FRATELLI D'ITALIA), CLAUDIO DURIGON (SOTTOSEGRETARIO USCENTE AL LAVORO DELLA LEGA) E CARLO FIDANZA (CAPODELEGAZIONE DI FRATELLI D'ITALIA AL PARLAMENTO EUROPEO)

 

Romano Prodi:"Quanti sono a favore del Governo con M5S?". Il gelo della base del Pd alla Festa dell'Unità



Si alzano pochissime mani in platea. Ma Romano Prodi vede il bicchiere 1/4 pieno: "Una buona minoranza..."

La base del Pd riunita alla Festa nazionale dell’Unità a Ravenna “boccia”, per alzata di mano, il Governo con il Movimento 5 Stelle. L’occasione è l’incontro con Romano Prodi, moderato dal direttore di HuffPost Lucia Annunziata. “Quanti di voi sono contenti del premier Conte?”, chiede Annunziata per testare l’umore della sala. Poche braccia si levano al cielo in segno di apprezzamento dell’esecutivo che sta per nascere. Molte rimangono giù in evidente segno di dissenso. E il Professore, dopo aver osservato con attenzione la platea, se la cava con una battuta: “Una buona minoranza...”. “Questo vi dice moltissimo del prodismo e di Prodi” è la replica del direttore....

Zingaretti, i sospetti del segretario dem per le «bizze» del capo 5 Stelle

Nicola Zingaretti, segretario del Pd

È infastidito dalle «frasi» di Di Maio. L’incontro col premier incaricato non risolve il caso. Al Nazareno scatta l’allarme. Andrea Orlando e Paolo Gentiloni rinunciano ad andare alla Festa dell’Unità di Milano: nelle prossime ore potrebbe succedere di tutto.

di Maria Teresa Mieli
Sono le tre meno cinque, Nicola Zingaretti è in auto per andare all’appuntamento fissato il giorno prima con Luigi Di Maio, ma è proprio allora che viene a sapere delle esternazioni del leader 5 Stelle. «Sono frasi sconcertanti e inaccettabili, non può pensare di continuare così», sbotta. Annulla l’incontro e torna al Nazareno.
Il leader del Partito democratico è stufo, anche perché in questo modo, secondo lui, si finisce per «non parlare mai del merito delle cose e dei contenuti». Zingaretti non manca di far trapelare la sua irritazione a Palazzo Chigi. Giuseppe Conte cerca di gettare acqua sul fuoco con un generico «abbassiamo tutti i toni». Ma per il Pd non è sufficiente: «Basta con gli ultimatum sennò non si va da nessuna parte», twitta il segretario. Quindi Zingaretti manda avanti Antonio Misiani a dire: «O si fa un governo serio con un programma condiviso o si va alle elezioni»....

venerdì 30 agosto 2019

L’intervento di Luigi Di Maio dopo le consultazioni con il Presidente Conte


Il Blog delle Stelle



 Luigi Di Maio ( Capo Politico del MoVimento 5 Stelle )
Buon pomeriggio a tutti,
abbiamo rivolto gli auguri di buon lavoro al Presidente Giuseppe Conte, un Presidente che come MoVimento 5 Stelle abbiamo sempre considerato super partes e che abbiamo fortemente voluto per l’eccellente lavoro svolto negli ultimi 14 mesi.
Incontriamo ogni giorno tanti cittadini che ci chiedono di risolvere i propri problemi. In tanti aspettano risposte sul lavoro, sulle tasse, sugli ospedali, sulla scuola, sulla disabilità, sulle infrastrutture. Tanti chiedono risposte dal MoVimento 5 Stelle, lo fanno da sempre, sin da quando non eravamo ancora in parlamento.
Un anno e mezzo fa abbiamo vinto le elezioni politiche, ma abbiamo ottenuto solo il 33% dei voti.
Non il 51% per essere autonomi, Il 33%.
11 milioni di italiani ci hanno chiesto di realizzare un programma con punti che aspettano da decenni. Abbiamo fatto una scelta coraggiosa e abbiamo deciso di non relegare all’opposizione quel programma, abbiamo deciso di portarlo al Governo, unendoci inevitabilmente ad altre forze politiche. Anche a rischio di sacrificare parte del consenso, per provare a realizzare quello che avevano votato gli italiani...

30 AGOSTO 2019 Marcello Veneziani x La Verita - - Pagliacciocrazia...!


Provate a togliere il sonoro alla crisi e a guardare con distacco a quel che sta succedendo: due partiti che fino a ieri si disprezzavano pubblicamente si incontrano sul nulla, cioè sull’avvocato Giuseppe Conte e danno luogo a un rovesciamento totale di alleanze e di indirizzi. Lasciamo da parte i giudizi soliti che si sentono in questi giorni e arriviamo perfino ad accogliere due obiezioni: 1) anche l’alleanza tra grillini e leghisti non scaturì dalle urne e la loro alleanza non fu prima presentata al giudizio degli elettori 2) Siamo in una democrazia parlamentare e finché sussistono i numeri in Parlamento per esprimere un’altra maggioranza, non possono essere i sondaggi o altre votazioni, come quella europea, a decretare l’obbligatorietà di tornare alle urne. Diciamo che dovrebbe essere una scelta di buon senso e di rispetto della sovranità popolare ma formalmente non c’è alcun obbligo a farci votare.
E allora cosa suscita disgusto? Due cose, anzi tre. Innanzitutto, è la quarta volta che la sinistra si accinge ad andare al governo, senza peraltro aver mai lasciato il potere, e ad arrivarci senza passare dal voto, con un’indicazione popolare. La quarta volta dopo Letta, Renzi e Gentiloni. Una volta può accadere, due magari con qualche forzatura si può capire, ma se accade sistematicamente vuol dire che la sinistra in Italia è una cupola che non può essere rimossa dal potere e chiunque cerchi di farlo è per definizione un delinquente, sottoposto a processo mediatico-giudiziario e additato al pubblico disprezzo...

Governo, Di Maio: "Il dl Sicurezza non si cambia, subito il taglio dei parlamentari | Il Pd: "Tagliare le tasse ai salari bassi"




Zingaretti aveva auspicato proprio di modificare il testo del decreto recependo le indicazioni del Colle. 

Duro il leader M5s: "Senza il sì ai nostri punti si torna alle urne".

All'uscita dal colloquio con il premier incaricato Giuseppe Conte, Di Maio replica subito alla richiesta di Zingaretti di modificare il dl Sicurezza e afferma: "Quel testo non si cambia". Promette che il nuovo governo taglierà i parlamentari e professa massima fiducia in Conte che è "sopra le parti". Da parte del M5s, chiarisce, "c'è una netta contrarietà alla patrimoniale". Ed è molto duro sul programma: "Al governo solo se ci sono tutti i punti". Poco prima, Zingaretti aveva auspicato proprio di "recepire i rilievi del Colle sul dl Sicurezza" definendo prioritario il "taglio delle tasse ai salari bassi". Ma non basta...
continua a leggere...

Nuovo Governo? senti Di Maio attacca: "Il Conte bis può nascere o no". Orlando: "Ha cambiato idea? Lo dica". Lega: "Far mancare i voti"

Governo, Di Maio attacca: "Il Conte bis può nascere o no". Orlando: "Ha cambiato idea? Lo dica". Lega: "Far mancare i voti"

da La Repubblica.it 


Il premier ha chiuso le consultazioni. L'ultimo incontro con il leader 5S che pronuncia parole dure: "I nostri punti nel programma o meglio il voto". E poi: "Non ha senso toccare l'impianto dei decreti sicurezza". Lega: "Appello ai parlamentari a non votare questo mercificio". FdI: "Opposizione senza sconti". Berlusconi: "Lega ha consegnato Paese alla sinistra".

ROMA - Torna in salita il percorso per la nascita di un governo giallo-rosso. Sono terminate le consultazioni delle forze politiche da parte del premier incaricato Giuseppe Conte  che stamattina alla Camera ha incontrato il centrodestra, il segretario dem e i 5Stelle. E proprio l'ultimo intervento, quello di Luigi Di Maio, è stato molto duro.

Il capo politico 5Stelle ha detto che Conte è un premier "super partes" (quindi non in quota 5Stelle e questo significa la possibilità di rivendicare il posto di vicepremier). Ha sostenuto di aver rinunciato già due volte alla possibilità di essere presidente del Consiglio. Poi - a proposito dei decreti sicurezza, i provvedimenti nel mirino del Pd - ha detto che non ha senso contestarne la ratio. E ha sostenuto, con tono alquanto minaccioso: "O passano i nostri punti del programma o meglio tornare al voto". Un intervento così tranchant che arriva la replica del vicesegretario dem, Andrea Orlando: "Di Maio ha cambiato idea? Lo dica chiaramente". Prudente Giuseppe Conte: "Di Maio duro? Non ho sentito il discorso", dice al termine delle consultazioni.....

Star Wars – L’ascesa di Giuseppi Conte


Pubblicato su 30 Ago 2019
Video by: Canale YouTube Amarcord Produzioni

Star Wars – L’ascesa di Giuseppi Conte


Guarda ed ascolta il Video:
https://infosannio.wordpress.com/2019/08/30/star-wars-lascesa-di-giuseppi-conte/

(MARCO BRESOLIN – la Stampa) – L’Europa voleva lo scalpo di Salvini e le parole del commissario Ue Oettinger sono lì a dimostrarlo

MARCO BRESOLIN – la Stampa) – 
Con il nuovo incarico a Giuseppe Conte, Jean-Claude Juncker è sempre più convinto di aver vinto la propria scommessa. Parlando con i suoi collaboratori, nei mesi scorsi il presidente della Commissione Ue aveva detto di voler condurre una sorta di «operazione-Tsipras» con il premier. Trasformare il leader di un esecutivo populista in un capo di governo moderato e dialogante. Convertire il “burattino” di Matteo Salvini (copyright Guy Verhofstadt) in fedele alleato di una forza politica tradizionale come il Pd.
Il paragone con il numero uno di Syriza è risuonato più volte nei colloqui privati di Juncker, che ieri si è complimentato con Conte. Il lussemburghese è certo di aver contribuito alla metamorfosi dell’ avvocato del popolo. Con le trattative andate a buon fine per evitare le due procedure sul debito....

giovedì 29 agosto 2019

JOHN WEAR • Perché la Germania ha invaso la Polonia

The Unz Review: una selezione di mezzi alternativi.
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Perché la Germania ha invaso la Polonia
Il 21 marzo 1939, mentre ospitava il primo ministro francese Édouard Daladier, il primo ministro britannico Neville Chamberlain discusse un fronte comune con Francia, Russia e Polonia per agire insieme contro l'aggressione tedesca. La Francia accettò immediatamente e i russi concordarono a condizione che sia Francia che Polonia firmassero per primi. Tuttavia, il ministro degli Esteri polacco Józef Beck ha posto il veto all'accordo il 24 marzo 1939. [1] Gli statisti polacchi temevano la Russia più di quanto la Germania. Il maresciallo polacco Edward Śmigły-Rydz disse all'ambasciatore francese: “Con i tedeschi rischiamo di perdere la nostra libertà; con i russi perdiamo la nostra anima. " [2]
Un'altra complicazione sorse nella diplomazia europea quando un movimento tra i residenti di Memel in Lituania cercò di unirsi alla Germania. I vincitori alleati del trattato di Versailles avevano staccato Memel dalla Prussia orientale e lo avevano collocato in un separato protettorato della Società delle Nazioni. La Lituania ha poi preso il possesso di Memel dalla Società delle Nazioni poco dopo la prima guerra mondiale. Memel era storicamente una città tedesca che nei sette secoli della sua storia non si era mai separata dalla sua patria prussiana orientale. La Germania era così debole dopo la prima guerra mondiale che non poteva impedire alla piccola nazione appena nata della Lituania di impadronirsi di Memel..... [3]

U. M. -- Salvini non si dà pace...?



PS: "Salvini non si da pace...?"...se volete, fatemi sapere come la pensate Voi...Grazie.
umberto marabese
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“Il presidente Conte è il primo iscritto del Partito Democratico. Fino a dieci giorni fa il Pd era il partito di Bibbiano, di mafia capitale, di Banca Etruria, adesso invece è diventato il partito della bontà. E’ bastato tracciare una riga e tutto finito”.

 E’ quanto ha detto il ministro dell’Interno e leader della Lega, Matteo Salvini, nel corso di una diretta Facebook dal Viminale. “E’ in corso un furto di democrazia. Una minoranza della minoranza – aggiunge il Capitano – sta cercando di rientrare dalla finestra dopo che gli italiani li hanno cacciati dalla porta sono le poltrone. Questo governo nasce a Bruxelles per far fuori quel rompipalle di Salvini. E queste parole sono disgustosamente chiare. Oggi guarda caso – ha aggiunto Salvini – parla l’ex commissario tedesco Oettinger e dice che Bruxelles è pronta a fare qualsiasi cosa per far nascere questo governo e ricompensarlo....

Marco Travaglio - HABEMUS ?....forse!



(pressreader.com) – di Marco Travaglio – Il Fatto Quotidiano del 29 agosto 2019) – 
C’è un fatto, di questa pazza crisi, che non era scontato: la standing ovation con cui la Direzione del Pd ha approvato per acclamazione il via libera di Zingaretti al Conte-2 con i 5Stelle. Una scena inimmaginabile non solo negli ultimi 10 anni, ma anche 20 giorni fa. Può darsi che, a spiegarla, basti la paura del voto e della vittoria di Salvini. Ma al voto, fino a 20 giorni fa, Zinga ci voleva andare proprio come Salvini. Poi la mossa di Renzi ha cambiato le cose. Ma se è stato così facile convincerli tutti, vuol dire che gli argomenti dei cacadubbi che ci hanno sempre risposto “è impossibile, non accadrà mai” quando auspicavamo un contratto fra un centrosinistra rinnovato e un M5S maturo erano solidi come un sacco vuoto. Pretesti, scuse puerili, robetta. Che ha fatto perdere all’Italia un sacco di tempo e di occasioni, infliggendole esperienze agghiaccianti come i governi Pd-Berlusconi&Verdini&Alfano e regalando a Salvini 14 mesi di resistibile ascesa. In fondo, quello fra M5S e Pd era un appuntamento fatale: tutti sapevano che prima o poi si sarebbe concretizzato, ma nessuno lo diceva. Eppure i 5Stelle, checché ne dicano i teorici delle “due destre populiste e sovraniste”, nascono da una costola del centrosinistra...

(Pietrangelo Buttafuoco) - La manina yankee...













(Pietrangelo Buttafuoco) – 
L’avrà capito Salvini – mi scrive Fabrizio Falvo – che degli americani non ci si deve fidare mai? È ben chiaro, a questo punto, che il leader della Lega, all’apice del suo successo, abbia abboccato all’amo di una fregatura altrimenti non si spiegherebbe la tagliata di faccia di Donald Trump che, nel bel mezzo della crisi di Governo, gli fa marameo e dà invece la volata a Giuseppe Conte. Chissà, dunque, se l’avrà capito. Di certo la Madonna l’ha aiutato: << S’è comunque evitato un aereo tipo Enrico Mattei, un’Hammamet alla Bettino Craxi o un bacio di Riina all’Andreotti >>. 
Perché è sempre così in Italia: corsi e percossi dagli Usa.

Marcello Veneziani - Se è peccato baciare il rosario...(lo slogan D.C. “...in cabina elettorale Dio ti vede Stalin no”.




Atei dichiarati e preti bergogliani, laicisti e gesuiti del nuovo corso, clericali e anticlericali s’indignano uniti per i richiami di Matteo Salvini alla Madonna, al Rosario e al Crocifisso e lo trattano come un blasfemo indemoniato che si avventa sui simboli religiosi per trarre basso profitto elettorale. Già la composizione del fronte, atei e papisti, vescovi e miscredenti, dovrebbe creare imbarazzo. Abbiamo visto sui giornali battute e vignette contro Salvini che mettevano in bocca alla Madonna frasi così scurrili e dissacranti da far capire che non si tratta affatto di una difesa della fede e della Beata Vergine ma solo di un volgare attacco al Nemico Assoluto, prendendo in giro cristi e madonne.
Vorremmo andare al di là della becera polemica e soffermarci sul tema vero, la presenza di simboli religiosi e di richiami alla fede nella vita politica. Già due mesi fa notavo che per noi italiani non è una novità.
Un partito ha campato al potere per mezzo secolo chiedendo di mettere una croce sulla Croce, ha usato il richiamo cristiano per scopi elettorali: lo slogan “in cabina elettorale Dio ti vede Stalin no”, diventò il biglietto da visita della campagna per il voto democristiano.
 Il Fronte Popolare nel ’48 fu sconfitto per l’uso vincente dei simboli religiosi nei comizi, nei simboli elettorali. Certo, erano sobri i De Gasperi e i Moro nei loro richiami alla fede e nessuno poteva dubitare che fossero credenti. Più evidente era il clericalismo di Andreotti pur allusivo, curvo e curiale...

mercoledì 28 agosto 2019

Alessandro Di Battista : Ecco la piovra del Partito Democratico - PiovraPd

Risultati immagini per foto di Di Battista

Ecco alcuni "amici del PD"  che insieme  governeranno l'Italia....!

Clicca sul Link per sentire il Di Battista....

https://youtu.be/Y1ISJrhTX68

Umberto Marabese - Ecco "amici del PD" con chi andate a governare.....Auguri!!!!

Crisi Governo. Il 18 luglio Di Maio al Pd: “Mai col partito di Bibbiano che toglie bimbi con l’elettroshock allo scopo di venderli… Mai con il PD” a famiglie” ed oggi?


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Luigi Di Maio:

“ Dire che stiamo governando con il partito di Bibbiano è un’accusa ingiusta e falsa. Il PD toglie i bambini alle famiglie con l’elettroshock allo scopo di venderli… Mai con il PD”.

Sono queste le parole pronunciate da Luigi Di Maio il 18 luglio scorso, nel corso del programma Uno Mattina, su Rai1, e poi ribadite in una diretta Facebook, con questo video.
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La presa di distanza del vice premier del M5S dal PD, sono susseguenti alle accuse della
 Lega dopo la decisione dei pentastellati di non aderire nel parlamento europeo al gruppo
 dei cosiddetti sovranisti e poi di avere votato per Ursula Von der Leyen, eleggendola di
 fatto con i propri voti indispensabili, presidente della Commissione europea....

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Zingaretti risponde con la consueta  gentilezza all'amico Di Maio: <<  Caro compagno Di Maio sei uno sciacallo che cerca solo voti...>>...un consiglio...<< sei un incompetente, perchè non torni a vendere le bibite alla stadio del Napoli...>>.