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sabato 23 febbraio 2019

Maurizio Blondet _ Uno sbaciucchio di troppo. Hanno beffato Bergoglio.



“Voglio portare  la Chiesa cattolica davanti al tribunale internazionale dell’Aja; per questo sto valutando di partecipare alle elezioni europee”: così ha dichiarato ai giornali polacchi Joanna Scheuring-Wielgus.  Se vi domandate chi è costei, è una  politicante polacca,  parlamentare, militante pro-aborto e  pro-sodomiti, che il 20 febbraio scorso  era alla udienza generale ed  ha presentato a Bergoglio un rapporto sugli abusi pedofili nella Chiesa polacca.  Guidava una delegazione di due “vittime”  della pedofilia clericale. Fra queste Marek  Lisiński,  presidente   di una fondazione non altrimenti nota, “Non aver  paura”, che  unisce appunto le “vittime”presunte.
Il Marek  ha raccontato a Bergoglio di essere stato vittima di abusi di un prete, quando a 13 anni faceva il chierichetto e serviva Messa. Sentito ciò, El Papa gli ha baciato la mano col trasporto mediatico   ben noto con cui sbaciucchia piedi  di “immigrati”  e di “vittime della Shoah”,  ha iniziato a pregare con “le vittime”  e ha promesso di leggere il rapporto. Anzi di riferirne al sinodo sui preti pedofili che stava per aprirsi...

Nessuno ha avvertito il pontefice che i due, atei militanti e attivisti pro-aborto  noti nel loro paese, gli stavano giocando un tiro. Che Lisinski sia mai stato chierichetto a tredici anni né dopo, non risulta alla Chiesa polacca.  Lo si conosce invece come  un ex alcolista e, appunto, un attivista anticlericale.  Intervistato dalla tv polacca di Stato, Lisinski ha detto chiaramente cosa si ripromette dalla sua accusa: vuole guadagnarci dei soldi.  Ha citato i precedenti di cause in Usa ed Australia, che hanno reso molto bene alle “vittime”, a  spese degli episcopati.
Quanto  alla signora Scheuring-Wielgus, nota al suo paese per le sue campagne: vuole che non si chiami “essere umano” un feto abortito – ha detto che conta di ottenere “le dimissioni dell’episcopato polacco” tutto quanto. Ed a questo scopo si presenterà alle elezioni europee. Essa milita nel partito “Adesso! “. Anzi sarà la prossima leader di questo partito, superando l’attuale capo Ryszard Petru,  europarlamentare.
Il giurista Tomasz Kwaśniewski, procuratore e  presidente Ordo Iuris, ha risposto alla signora, beffardamente, che il mandato di eurodeputato non ha nulla a che fare con il Tribunale Internazionale dell’Aja, e quindi “può fare a meno di concorrere alle  elezioni”.  E’ chiaro a  tutti che la signroa e il suo Lisinski  si sono beffati del Vaticano per i  farsi un po’ di publicità.
Ciò aggiunge un tocco di farsa  al già tragicomico Sinodo sui preti pedofili, che tace sui preti omosessuali (che sono se mai il  vero problema specie ai vertici). Altri hanno fatto notare che la simpatia di Bergoglio per le “vittime degli abusi”  è selettiva.
Il 4 febbraio un tale Artuto Borrelli, che protestava pacificamente davanti al Vaticano  dicendosi vittima di abusi sessuali preteschi quando era bambino, è stato arrestato e  ammanettato, non baciato e sbaciucchiato.  Bergoglio non ha mai voluto ricevere la   mamma di un bambino che fu abusato da un prete argentino, Ruben Pardo, morto di Aids, che Bergoglio a suo tempo protesse e nascose in Argentina, nella casa di riposo sacerdotale di Condarco 581, anzi la fece cacciare dalle sue guardie.  A Buenos Aires è notorio che lui ignorò  uno scolaro che fu abusato  sessualmente nella scuola del piccoli cavalieri (caballitos) di Maria.  Non possiamo confermare quello che rivelò al Guardian il prete omosessuale Joan Carlos Cruz nel maggio 2018:  il sacerdote, a 87 anni,  si sarebbe sentito dire  in udienza privata dal pontefice: “Il fatto che tu sia gay non importa. Dio ti ha fatto in questo modo e ti ama in questo modo e a me non interessa. Il Papa ti ama come sei. Devi essere felice di chi tu sia”.
Il Vaticano non ha riposto alle richieste di confermare o smentire, quindi non dev’essere vero.
(I precedenti sbaciucchi)
Alle vittime della Shoah
Bacia detenuti islamici “vittime” di Salvini. Pro memoria: la lavanda dei piedi è l’atto liturgico con cui – in ricordo  di quel che fece Gesù agli Apostoli – un vescovo bacia i piedi dei seminaristi  della sua diocesi che stanno per essere ordinati sacerdoti da lui. Gesù non baciò piedi a detenuti e pagani, o a gente comune, ma solo ai discepoli,  prossimi  sacerdoti.  Bergoglio ha distorto e falsato il significato di questa azione. Ma piace ai media.

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