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mercoledì 31 ottobre 2018

(Andrea Cavalleri) - DOTTRINA SOCIALE: UN CASO DELLE ORIGINI

Il fatto.
Il libro degli Atti degli Apostoli fornisce una celebre descrizione della prima comunità cristiana di Gerusalemme.
La moltitudine di coloro che eran venuti alla fede aveva un cuore solo e un’anima sola e nessuno diceva sua proprietà quello che gli apparteneva, ma ogni cosa era fra loro comune. Con grande forza gli apostoli rendevano testimonianza della risurrezione del Signore Gesù e tutti essi godevano di grande simpatia. Nessuno infatti tra loro era bisognoso, perché quanti possedevano campi o case li vendevano, portavano l’importo di ciò che era stato venduto e lo deponevano ai piedi degli apostoli; e poi veniva distribuito a ciascuno secondo il bisogno.
(Atti 4, 32-35)
Non può sfuggire il risvolto economico di questa situazione, al punto che la rinuncia alla proprietà privata dei primi discepoli fece insorgere alcune fantasiose pretese di concordanza tra il cristianesimo e il comunismo.
I motivi di questo atteggiamento vanno ricercati in un tentativo molto letterale di applicazione del comandamento dell’amore, della raccomandazione a non preoccuparsi per le necessità materiali
(Cercate prima il regno di Dio e la sua giustizia, e tutte queste cose vi saranno date in aggiunta. Matteo 6,33) unito al fatto che tra i primi seguaci si era diffusa la credenza di un imminente ritorno di Cristo nella gloria, che avrebbe reso superflua ogni cura terrena.
Anche i precetti che Gesù diede ai settantadue discepoli inviati a predicare (Restate in quella casa, mangiando e bevendo di quello che hanno, perché l’operaio è degno della sua mercede. Luca 10,7)
potevano suggerire il disinteresse per l’autosostentamento, dato che solo più tardi si capì che quelle parole erano riservate ai soli ministri...

Maurizio Blondet - Il golpe è servito: tutti gli uomini italiani del cartello finanziario che ci ha tolto la sovranità

Maurizio Blondet - 31.10.2018
Cosa hanno in comune Andreatta, Amato, Prodi, Ciampi, Draghi, Monti e Letta? Quali sono i legami tra questi esponenti politici con le grandi istituzioni finanziarie? Come è avvenuto il furto della sovranità dell’Italia ? Le risposte di Francesco Amodeo in questo video che conclude la serie de “La Matrix europea”.-----

MAURIZIO BLONDET - GUARDATE COME LA UE CI FRENA. Persino in confronto all’Africa…

Scuola, per essere assunti si torna all’antico: riecco il concorsone, cancellati formazione iniziale e tirocinio



Il percorso triennale creato nell’ultima legislatura viene cancellato ancora prima di nascere: il primo bando avrebbe dovuto esserci nel 2019, ma a questo punto non vedrà mai la luce. Per diventare insegnanti basterà un normale esame, aperto a tutti i laureati. Non è facile tracciare un bilancio di questa nuova rivoluzione. I più scontenti potrebbero essere i vecchi precari.
In cattedra con un semplicissimo, tradizionale concorso. Niente abilitazione, tirocini triennali, corsi e apprendistati: il governo ritorna all’antico. Il cosiddetto Fit (Formazione iniziale e tirocinio), il percorso triennale creato nell’ultima legislatura, viene cancellato ancora prima di nascere: il primo bando avrebbe dovuto esserci nel 2019, ma a questo punto non vedrà mai la luce. Per diventare insegnanti basterà un normale concorso, aperto a tutti i laureati senza requisiti troppo particolari: chi vince, sarà subito assunto.
CANCELLATA LA BUONA SCUOLA  La rivoluzione, l’ennesima per la scuola italiana e per le migliaia di aspirantidocenti, è contenuta nella bozza di manovra che dovrà diventare definitiva nelle prossime settimane ed essere approvata entro la fine dell’anno....
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https://www.ilfattoquotidiano.it/2018/10/31/scuola-per-essere-assunti-si-torna-allantico-riecco-il-concorsone-cancellati-formazione-iniziale-e-tirocinio/4731515/

martedì 30 ottobre 2018

MK Bhadrakumar - In realtà, il vertice Russia-Turchia-Germania-Francia sulla Siria è stato un successo qualificato



Una prospettiva diversa sul vertice di Istanbul.

Stefano Orsi x Sakeritalia - Un vertice sulla Siria?...ma no!...continua a leggere.



Ieri si è svolto un incontro in Turchia.
Si sono visti a casa di Erdogan 4 leaders di 4 Paesi differenti, il premier turco, come padrone di casa, Due leaders di Francia e Germania, i Paesi che comandano la UE, che sono in netto declino e grave difficoltà sia interna che internazionale, al minimo dei gradimenti che sia dato ricordare per quei paesi.
Infine si è recato ad ascoltare le preghiere dei miseri malconci il leader del mondo libero, Vladimir Vladimirovic Putin, Presidente della Federazione russa.
Cosa sono andati a fare in Turchia le potenze dominanti la UE? Non credo siano andate a discutere della Siria, che era il tema del dibattito sventolato ai 4 venti. Perchè affermo questo? Lo dico alla luce dei futuri sviluppi delle sanzioni volute dagli USA contro la Russia, contro l’Iran, a breve forse contro l’Arabia, in una escalation che tende sempre più a isolare proprio l’Europa e a colpire maggiormente le nazioni che la comandano, ovvero proprio la Francia e la Germania.
Stanno saltando uno dopo l’altro i contratti miliardari che le loro aziende avevano siglato con l’Iran e se ricordate la nota vicenda delle turbine Siemens alla Russia capirete quanto la Germania sia sotto pressione. Diesel gate, ora Bayer gate e via così. Prima la Francia dovette rifondere i miliardi pagati dalla Russia per le due portaelicotteri tutto ponte classe Mistral, svendute malamente poi all’Egitto....

Maurizio Martina si è dimesso da segretario del Partito Democratico



Maurizio Martina non è più il segretario del Partito Democratico. L’ex ministro dell’Agricoltura ha annunciato le sue dimissioni dalla segreteria, in modo da permettere l’avvio vero e proprio della fase congressuale. L’Assemblea Nazionale del partito sarà convocata molto probabilmente il prossimo 11 novembre.
Maurizio Martina ha formalizzato le sue dimissioni dalla carica di segretario del Partito Democratico. Martina, che aveva già ricoperto la carica di ministro dell'Agricoltura, era diventato segretario subito dopo le dimissioni di Matteo Renzi, a seguito della rovinosa sconfitta elettorale del 4 marzo 2018, ricevendo poi un ulteriore mandato dall’Assemblea Nazionale del Partito Democratico il 7 luglio. Ora si apre la fase congressuale vera e propria, con l’organismo di partito che sarà convocato molto probabilmente per il prossimo 11 novembre. Si aprirà così il percorso che porterà alle primarie e all'elezione del nuovo segretario..-.
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https://www.fanpage.it/maurizio-martina-si-e-dimesso-da-segretario-del-partito-democratico/
http://www.fanpage.it/


Maurizio Blondet - MERKEL, OVVERO IL GOVERNO PER OMISSIONE.

MERKEL - OVVERO IL GOVERNO PER OMISSIONE
Copio e incollo un commentino di Alberto Bagnai:
Auf Wiedersehen Frau Kasner, und vielen Dank. Avevo appena detto (a @radioanchio, mi sembra) che sarebbe potuta partire da vincitrice ma è stata costretta dalla sua germanicità a farlo da sconfitta. E attenzione: il problema non è politico, è culturale (quindi irrisolto)…
Per “germanicità”, credo  intenda l’impoliticità radicale dell’essere tedesco. 

Piccola digressione

Mi sembra di avervi già raccontato come, durante la prima guerra mondiale, governo e parlamento tedesco  – civili –   avessero abbandonato ogni supervisione politica sull’Oberste Heeresleitung  (OHL), il comando supremo delle forze terrestri, per il grande rispetto (e sentimento d’inferiorità) che “la politica” aveva per questi tecnici sopraffini della strategia militare: Hindenburg e Ludendorff, nientemeno, a capo della più eletta schiera di generali. E l’OHL condusse la  guerra con impeccabile teutonica perfezione.  La guerra su due fronti era stata l’incubo di Federico il Grande? Ma l’OHL mandò Lenin in Russia col treno piombato ed ottenne la rivoluzione bolscevica e l’armistizio sul fronte orientale. Disciplina, abnegazione, bravura e spirito di sacrificio dei milioni di soldati e delle  decine di milioni di civili....

Marco Travaglio - Consip: era tutto vero..!



(pressreader.com) – 
Poco più di 20 mesi fa il Fatto svelava, con una serie di scoop di Marco Lillo, lo scandalo Consip: cioè i traffici di vari uomini dell’entourage renziano per pilotare il più grande appalto d’Europa (roba da 2,7 miliardi) presso la centrale unica d’acquisto del Tesoro; e le fughe di notizie istituzionali di chi aveva avvertito i protagonisti dell’affaire su indagini e intercettazioni in corso, rovinando l’inchiesta della Procura di Napoli e del Noe proprio alla vigilia del probabile pagamento di tangenti. Era il 21 dicembre 2016 e si era appena insediato il governo Gentiloni, dopo la rovinosa caduta di Renzi al referendum costituzionale del 4 dicembre. Ora la Procura di Roma, che in quei giorni aveva ereditato per competenza il fascicolo dai pm napoletani Woodcock e Carrano, ha chiuso le indagini. Per Tiziano Renzi, indagato per traffico d’influenze illecite, ha chiesto l’archiviazione. Invece per gli altri inquisiti eccellenti, cioè per l’ex ministro dello Sport Luca Lotti (favoreggiamento), l’ex comandante dei Carabinieri Tullio Del Sette (rivelazione di segreto d’ufficio), il comandante dell’Arma tosco-emiliana Emanuele Saltalamacchia (favoreggiamento), l’imprenditore Carlo Russo (millantato credito) e l’ad di Publiacqua Filippo Vannoni (favoreggiamento), intende chiedere il rinvio a giudizio. Così come per l’ex maggiore del Noe Giampaolo Scafarto (falso, rivelazione di segreto e depistaggio) e l’ex colonnello Alessandro Sessa (depistaggio), indagati il primo per aver passato notizie segrete a Lillo (che l’ha sempre negato) e all’Aise e per alcuni errori in un’informativa (in buona fede secondo la Cassazione, in mala fade secondo i pm) ed entrambi per aver tentato di sviare le indagini...

lunedì 29 ottobre 2018

Carlo Renda Vice Direttt. HuffPosy - L'Apocalisse può attendere. Dai mercati un credito (non illimitato) all'Italia



Superato anche lo scoglio S&P, Piazza Affari vola, spread in calo sotto quota 300. Concesso tempo per negoziare, ma i rischi restano alti.

"Signo', come va lo spread oggi?". Quando cominciano a chiedertelo il fruttivendolo o il macellaio, la sensazione di incertezza che aleggia nell'aria diventa palpabile. Ed è certamente alimentata dalle dichiarazioni improvvide che arrivano tanto dal Governo italiano quanto da Bruxelles, ma forse anche dalla retorica apodittica degli osservatori. I mercati stanno però a guardare, in questa fase non affondano i loro colpi sull'Italia.
Superato lo scoglio del primo duro scambio di lettere con l'Europa, superato il taglio del rating di Moody's, superato anche il taglio dell'outlook di Standard & Poor's - lo scenario migliore possibile alla vigilia - lo spread segue oscillazioni non eccessive e Piazza Affari tiene. La settimana comincia anzi con Milano in forte rialzo, le banche sugli scudi, lo spread in netto calo appena sotto quota 300.
L'Apocalisse può attendere....

il Video di Claudio Messora - IL FRONTE SOVRANISTA ITALIANO, raccontato da Stefano D’Andrea, presidente FSI

Cos’è il Fronte Sovranista Italiano (FSI)? Da quali premesse parte, cosa vuole ottenere e quale è la sua strategia? È vero che i partiti sono sovrastrutture inutili? Servono formazione e gavetta, in politica? Cos’è il sovranismo in Italia? L’italia è uno stato sovrano? O non è ormai neppure più uno Stato, e forse neppure una regione, ma un semplice mercato governato da un consiglio di amministrazione che ha sede a Bruxelles? Il Governo Lega M5S può definirsi sovranista? È giusto che chi lo ha votato possa e debba ora criticarlo?
Stefano D’Andrea, presidente del Fronte Sovranista Italiano (FSI), racconta il lungo cammino che dall’associazione “Riconquistare la Sovranità” ha portato alla fondazione di un partito che ha intenzione di candidarsi a tutte le elezioni amministrative italiane, e che è sicuro, un giorno, di governare.

Pino Cabras - Sovranità e dominio monetario ai tempi di Draghi

Draghi

Il potere rivendicato dalla BCE, inteso a soverchiare le leve fiscali degli Stati e la loro politica economica, a partire dall’Italia. 
Redazione[Pino Cabras]  29 ottobre 2018megachip.globalist.it
Riporto qui di seguito due articoli, rispettivamente di Giuseppe Masala e Simone Santini, che commentano le dichiarazioni del presidente della BCE Mario Draghi in merito al potere rivendicato dalla Banca Centrale Europea, un potere inteso a soverchiare le leve fiscali degli Stati e la loro politica economica, a partire dall’Italia. Mi riservo alcune annotazioni in coda agli articoli.

1)        Viviamo in un regime di ‘Monetary Dominance’?

di Giuseppe Masala.

Mentre tutti si stracciano le vesti per le accuse di Luigi Di Maio a Mario Draghi ("Avvelena i pozzi") generando panico, nessuno si interroga sulle gravissime parole del professore Draghi espresse ieri a Francoforte. Secondo il Presidente della BCE, osannato da tutte le testate di giornale e da tutte le tv, vivremmo in un regime di “dominanza monetaria”....

Tommaso Merlo - TAP, Trappola Architettata Politicamente...de La Repubblica-Pd



(Tommaso Merlo) –

 Disinnescata la trappola dell’Ilva, è scatta quella della TAP. Dietro ci sono i soliti rosiconi falliti de La Repubblica del Pd. Ormai è il giornale a comandare e dettare la linea politica, i resti malconci del Partito democratico ubbidiscono a testa bassa. Che brutta fine poveracci. L’obiettivo de La Repubblica del Pd è sempre lo stesso, colpire il Movimento 5 Stelle colpevole di averli ridotti a superflui soprammobili della politica italiana. Il gasdotto non c’entra nulla, la comunità di Melendugno ancora meno. Come sempre è la sete di vendetta e la fame di potere che muove gli apostoli de La Repubblica del Pd. È l’incapacità di accettare il proprio fallimento politico ma anche culturale la loro leva. Uno spessore morale davvero misero, il loro, ma che non è certo una novità. La Repubblica del Pd è quella che pur di trivellare il mare ridicolizzò perfino un referendum e si abbandonò a bollenti orge con le lobby del petrolio pur di soddisfarle. Un rispetto delle comunità locali, dell’ambiente e della democrazia davvero agghiacciante. Quasi come l’ipocrisia che sfoderano oggi facendo la morale al Movimento 5 Stelle che rispetto alla TAP è sempre stato contro, l’ha sempre combattuta dai banchi dell’opposizione fin dalle sue origini. È stata La Repubblica del Pd a volere la TAP e a firmare tutte le carte blindandola in un verminaio di trattati e contratti anche internazionali. È stata La Repubblica del Pd a fregarsene per anni della comunità locale di Melendugno che non voleva quell’opera. Sono stati loro. Ma oggi La Repubblica del Pd sbatte in prima pagina i due scalmanati che bruciano una bandiera del Movimento paventando fratture e rivolte interne e chissà quale disfatta. Davvero ipocriti.  Davvero una brutta fine poveracci. Menomale che i cittadini sono molto – ma molto – meno idioti di quanto pensa la Repubblica del Pd e non saranno certo mezzucci del genere a farli rinascere da superflui soprammobili della politica italiana che son diventati....

Tap, il Primo Ministro Conte ai cittadini di Melendugno: “RIsarcimenti fino a 35 miliardi, chi lo nega non conosce legge. Date la colpa a me”

Tap, Conte ai cittadini di Melendugno: “RIsarcimenti fino a 35 miliardi, chi lo nega non conosce legge. Date la colpa a me”

Il presidente del Consiglio firma una lettera aperta: "Ho detto l’altro giorno che adesso è arrivato il momento di “metterci la faccia” e lo sto facendo io personalmente, a nome del Governo. Mi dispiace, peraltro, che i Parlamentari pugliesi siano stati criticati e contestati". “Abbiamo dovuto prendere atto che non ci sono profili di illegittimità”. 
Inizia così la lettera aperta che il presidente del Consiglio Giuseppe Conte ha scritto ai cittadini di Melendugno dopo le proteste dei comitati iniziate ieri e culminate oggi con il rogo delle immagini dei parlamentari 5 stelle e della bandiera del movimento. Il premier ha rivendicato l’azione di governo e dettagliato il rischio di arrivare a pagare risarcimenti nell’ordine dei 20 miliardi, fino addirittura ai 35. Per quanto lo riguarda personalmente, Conte ha insistito sulla trasparenza, ad iniziare dal primo incontro con il sindaco del comune pugliese avvenuto questa estate.
“In tale occasione – scrive Conte – sono stato molto franco e trasparente: ho rappresentato che si tratta di un’opera infrastrutturale deliberata dai governi precedenti, che ormai risultava in fase avanzata di realizzazione. Avendo studiato nei dettagli il progetto – dice ancora – ho compreso da subito che questa era l’unica strada percorribile per impedire la realizzazione del progetto. Diversamente, lo Stato italiano si sarebbe ritrovato nella impossibilità di porre in discussione la realizzazione di una infrastruttura che lo avrebbe esposto a pretese risarcitorie insostenibili per il pubblico erario”. Il risultato è quello noto che ha scatenato la protesta: “Il complesso delle verifiche effettuate non ci offre alcuna possibilità di impedire la realizzazione del progetto Tap: allo statonon sono emerse illegittimità o irregolarità dell’iter procedurale”....

domenica 28 ottobre 2018

Alberto Bagnai - La guerra dei 7 anni ai nostri risparmi. Vi spiego la vera carneficina per il sistema bancario italiano

fintech

La guerra dei 7 anni ai nostri risparmi. Vi spiego la vera carneficina per il sistema bancario italiano di Alberto Bagnai.

Alberto Bagnai
Nel mio ultimo intervento a Radio Anch’io mi avrete sentito rivendicare di essermi accorto dei problemi delle banche un po’ prima di quelli che ora si stracciano le vesti (le “prefiche dello spread”, come le chiama @lemasabachtani su Twitter).
Vale per il bail-in (che denunciavo ai miei lettori poco prima della sua approvazione) e vale per un problema preesistente, le sofferenze bancarie (che vedete anche chiamare NPL: non-performing loans), la cui crescita a causa dell’austerità, oggi riconosciuta dall’Abi e dagli altri sacerdoti postumi del mainstream, veniva da me prevista nel primo dei tanti QED del blog.
Apprezzate l’onestà del web, che consente a chi ha visto prima (previsto) di dimostrarlo, mettendo chi aveva l’obbligo di essere previdente e vigilante di fronte alla vergogna della propria inadempienza: se ci arrivava un “professorino di provincia” come me, perché non ci arrivavano istituzioni con centri studi e analisti prestigiosi?
Un pezzo della risposta, forse, è nel fatto che i due temi (l’esproprio dei risparmiatori e il deterioramento dei prestiti) non sono slegati. In particolare, l’esproprio dei risparmiatori ha causato una ondata di panico bancario che ha costretto le banche a “smaltire le sofferenze” a prezzi di saldo per rastrellare liquidità, subendo così pesanti perdite, di gran lunga superiori a quelle prospettate a causa dello spread, per il semplice motivo che le banche hanno in portafoglio più crediti che titoli. (per i secchioni: i prestiti sono oltre 2300 miliardi, i titoli pubblici meno di 380)...

Elezioni in Assia, exit poll: la Cdu crolla di 11 punti rispetto al 2013, al 27%. Volano al 20% i Verdi, sale l’ultradestra di Afd



Elezioni in Assia, exit poll: la Cdu crolla di 11 punti rispetto al 2013, al 27%. Volano al 20% i Verdi, sale l’ultradestra di Afd

Ultima ora:Elezioni in Assia, exit poll: la Cdu crolla di 11 punti rispetto al 2013, al 27%. Volano al 20% i Verdi, sale l’ultradestra di Afd.

Batosta per la Cdu di Angela Merkel nell’Assia tedesca, il secondo Land chiamato alle urne quest’anno dopo la Baviera. Stando ai primi exit poll divulgati dalla Zdf i cristiano-democratici hanno preso il 27% dei consensi contro il 38,3% del 2013. Male anche i socialdemocratici, dati al 20% dal 30,7 di cinque anni fa. Volano i Verdi con il 20%, quasi il doppio rispetto ai consensi del 2013 (11,1%). Avanza anche l’ultradestra di Afd che con il 13% (dal 4,1%) entrerebbe nel Parlamento regionale. I liberali sono dati al 7% (dal 5%) mentre la Linke al 6,5 (5,2).
“L’Assia non è mai stata così verde come oggi”, ha commentato la leader dei verdi tedeschi Annalena Baerbock, che condivide la presidenza con Robert Habeck. “Siamo felici di questo storico miglior risultato dei verdi in Assia”.
Il ministro delle Finanze del governo di Berlino, il socialdemocratico Olaf Scholz, aveva assicurato che Angela Merkel non si sarebbe dimessa in caso di cattivo esito elettorale per il suo partito alle regionali. “Non sono un portavoce della signora Merkel, ma lei ha detto di essere stata eletta per l’intera legislatura”, ha ricordato.---

Maurizio Blepietro x "La Verità" - “Se Bruxelles fa la guerra all’Italia salta l’Euro”



(Maurizio Belpietro – la Verità) – 
Che all’ Italia non convenga andare alla guerra con l’ Europa e subire come conseguenza l’ effetto di una crescita dello spread, lo capisce anche un bambino. Anzi, lo capisce perfino Gianni Riotta, quello che non sa che la sovranità appartiene al popolo.
Lo scontro in atto non è gratis e alla lunga è pagato con fior di interessi sul nostro debito.
Tuttavia, quale altra strada è consentita all’ Italia? Il rigore che per anni è stato imposto da Bruxelles, come cura di tutti i nostri mali? Beh, dal novembre 2011 a oggi ci siamo attenuti alle direttive dell’ Ue, la quale ha approvato e condiviso tutte le decisioni dei governi di sinistra, senza respingere mai il Documento di economia e finanza. Risultato: in sette anni abbiamo accumulato circa 200 miliardi di euro di debito in più, vale a dire oltre il 10 per cento di quello che detenevamo all’ inizio della medicina che ci è stata somministrata, cioè quando fu fatto fuori Silvio Berlusconi....

Marco Travaglio - Il Pregiudizio:"“Distinguere per capire”.



(pressreader.com) – 
Quando manca l’opposizione, quel vuoto lo riempiono le piazze. Piazze diverse, contrapposte, scomposte, contraddittorie, ma piene. E pacifiche. Ottimo sintomo di democrazia. Anche quando chi manifesta non sa precisamente cosa vuole, o vuole l’esatto opposto di quel che vogliono quelli che manifestano nella strada accanto, o peggio vuole una cosa che domani ne causerebbe un’altra peggiore di quella che oggi non vuole. No Tav, sì Tav. No Tap, sì Tap. No alle ruspe, sì alle ruspe. No ai clandestini, sì ai clandestini che anzi non vanno chiamati clandestini. No ai giudici che arrestano Mimmo Lucano perché è un amico, ma no chi attacca i giudici che inguaiano i nemici. No ai migranti perché sotto casa spacciano droga, ma sì ai migranti perché senza la badante filippina, il culo a mia nonna lo devo pulire io. No alla Raggi, ma no anche a Salvini che verrebbe dopo. No al governo Salvimaio, ma no anche al governo Salvisconi che verrebbe dopo. Grande è la confusione sotto il cielo. Le ideologie sono morte tutte: il fascismo, il comunismo, ora il liberalismo mondialista e sviluppista. E nessuno sa bene cosa arriverà al loro posto. Si dice “populismo”, “sovranismo” e altri gargarismi per demonizzare e contemporaneamente esorcizzare una realtà che non si capisce e non si controlla. Spetterebbe agli intellettuali darci una mano a orientarci: ma chi li ha più visti, incistati come nelle trincee dell’establishment in fuga a difendere il posto e la prebenda. Nessuno più ci illumina la realtà, ci dà gli strumenti per comprenderla e per compiere l’esercizio più difficile, nell’appiattimento di questo eterno presente del web che finge di informarci su tutto in tempo reale e in realtà ci ruba la memoria del passato e la chiave del futuro: l’esercizio di distinguere....

Maurizio Blondet - Molti dicono alla Commissione UE: “Siete pazzi a sfidare l’Italia?”


Ashoka Modi: «l’insistenza della Commissione che il governo italiano onori gli impegni del governo precedente e riduca il deficit è totalmente irragionevole. L’austerità peggiorerebbe la congiuntura negativa aumentando il peso del debito pubblico»
Paul De Grauwe: “I tentativi della Commissione europea di allineare l’Italia oggi sono anche tentativi di imporre eccezioni a questo principio democratico. Non funziona, per fortuna.
[…] Si spera che la Commissione europea comprenda questo dilemma e che abbia una posizione flessibile, consentendo al governo italiano di avere un deficit di bilancio del 2,6%. Sarebbe un omaggio della Commissione all’esito di un cambiamento democratico in Italia. Ciò toglierebbe anche un’importante fonte di sconvolgimento nel mercato dei titoli di stato italiani e il rischio che ciò comporti per l’Eurozona nel suo complesso”.
Wall Street Journal, Financial Times, Bloomberg ormai lo dicono apertamente: le indicazioni di politica economica della Commissione europea sono totalmente irragionevoli. Il mainstream liberista anglosassone è pragmatico e non può che prendere le distanze dal fanatismo ordoliberista che alberga a Bruxelles (Massimo D’Antoni)
Patto di Stupidità, non Patto di Stabilità non si possono risolvere i problemi del debito imponendo norme fisse sul deficit per il futuro. La UE vuol governare l’economia col pilota automatico. E’ assurdo”  (Thomas Piketty).

“Macron ha sbagliato a schierarsi”

Aggiungo la valutazione di Bruno Bertez: “Contro l’Italia, Bruxelles applica la politica del ’tanto peggio’ –  e la Francia si spara sul piede”....

sabato 27 ottobre 2018

ISTANBUL - Conferenza stampa dopo l'incontro dei leader di Russia, Turchia, Germania e Francia

Incontro dei leader di Russia, Turchia, Germania e Francia

Incontro dei leader di Russia, Turchia, Germania e Francia



L'incontro tra il presidente della Russia Vladimir Putin, il presidente della Turchia Recep Tayyip Erdogan, il cancelliere federale della Germania Angela Merkel e il presidente della Francia Emmanuel Macron si sono svolti a Istanbul.
 di 12
Prima dell'incontro dei leader di Russia, Turchia, Germania e Francia. Da sinistra a destra: Vladimir Putin, il presidente francese Emmanuel Macron, il cancelliere federale tedesco Angela Merkel e il presidente turco Recep Tayyip Erdogan.
Uno scambio di opinioni ha avuto luogo sulla situazione in Siria, misure per far progredire il processo di risoluzione politica.
Dopo i colloqui, i leader dei quattro paesi hanno tenuto una conferenza stampa congiunta.









Conferenza stampa dopo l'incontro dei leader di Russia, Turchia, Germania e Francia...

Sakeritalia - Saif al-Islam Gheddafi, il convitato di pietra dello scenario libico

SakerItalia

A cura di Enrico Vigna, settembre 2018
Nonostante il silenzio dei media il figlio di Muammar Gheddafi ha confermato la sua candidatura alle prossime elezioni per la presidenza della Libia.
In nome di Allah e con la benedizione di Allah, dichiaro al nostro caro popolo che ho deciso di candidarmi per le elezioni presidenziali”.
بسم الله وعلى بركة الله اُعلن لشعبنا العزيز أنني قررت الترشح لانتخابات الرئاسة
Saif al-Islam Gheddafi è tornato. Dopo essere stato rilasciato nel luglio 2016 dalle milizie di Zintan e dopo essere tornato libero a Tobruk nel giugno 2017 grazie alle trattative condotte dal Generale Haftar, il figlio di Muammar Gheddafi, sotto la spinta di tutte le forze popolari e patriottiche libiche, della Resistenza Verde e del Consiglio delle Tribù libiche ha accettato di presentarsi alle elezioni presidenziali e legislative che si dovrebbero tenere alla fine del 2018 in Libia. Le elezioni dovrebbero tenersi sotto l’egida delle organizzazioni internazionali, se verrà trovato un accordo tra la parte retta dalle forze islamiste a Tripoli, controllate dalle potenze occidentali e il governo di Tobruk, guidato dal Generale Haftar, il quale, pur tra complesse contraddizioni, rappresenta quasi tutte le istanze della società libica, che affiancano la volontà popolare di liberazione e il ripristino di una società laica, indipendente e sovrana...

Igor Ogorodnev - La presenza di Merkel e Macron in Siria Talks segnerà il trionfo diplomatico di Putin, ad una condizione







Igor Ogorodnev Ven, 26 Ottobre 2018

"Uno scenario del genere sembra plausibile dopo il conflitto siriano scoppiato nel 2011, e l'Occidente non ha chiesto altro che la rimozione di Bashar Assad?"-
Venendo al summit di sabato a Istanbul, i leader europei stanno ammettendo che la Russia sta dettando i termini sulla Siria. Ma la scommessa triennale di Vladimir Putin non sarà confermata fino a quando non verrà presa una risoluzione in Idlib e oltre.
Mentre tutte le parti coinvolte nei cosiddetti colloqui quadrilateri hanno ricevuto un'equa fatturazione, Angela Merkel e Emmanuel Macron avranno il compito di salvare l'accordo migliore per l'Europa dall'accordo che è stato fatto senza di loro da Putin e Recep Tayyip Erdogan il mese scorso.
Nel 2018, sedersi al tavolo presieduto dai presidenti russo e turco sembra un pragmatismo, mentre l'Europa scoppia apertamente per paura di una nuova ondata di rifugiati all'indomani dell'inevitabile assalto del governo a Idlib, l'ultima forte roccaforte ribelle in Siria. Ma uno scenario del genere sembra plausibile dopo che il conflitto siriano è scoppiato nel 2011 e l'Occidente non ha chiesto altro che la rimozione di Bashar Assad, nell'estate del 2015 quando le forze del presidente siriano hanno raggiunto un punto di esaurimento, o novembre dello stesso anno, quando il turco le forze hanno abbattuto un Su-24 russo, scatenando una spaccatura diplomatica di 9 mesi tra i paesi?...