È finito in crisi il sistema che si fondava sui partiti e che non è riuscito a darsi un altro principio d'ordine: né il leaderismo, né il presidenzialismo. Per questo il voto del 4 marzo sarà un'altra tappa di questa agonia. A cui dovrà trovare una soluzione Mattarella.
Mancano pochi giorni al voto del 4 marzo, sta per finire la più misera campagna elettorale della storia repubblicana, la più inutile e vacua, in parole, opere e omissioni. Peccato mortale, anzi, elettorale. Vuoti i tabelloni dei manifesti, senza il finanziamento pubblico e i rimborsi elettorali partiti e candidati hanno finito i soldi prima di cominciare, vuoti i programmi, vuote le risposte dei leader sul futuro del Paese.
Eppure non si può dire che non sia successo nulla. Qualcosa è accaduto, qualcosa è cambiato rispetto a un mese fa, all’inizio della campagna elettorale. I tradizionali strumenti di interpretazione non funzionano per capire, sondaggi compresi. Per comprendere quel che si è mosso bisogna seguire i suggerimenti di un vecchio signore della politica, oggi alla guida di un’importante associazione....