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mercoledì 27 aprile 2011

Ex Bertone, dopo gli scontri sindacali la parola ai lavoratori.

Le Rsu indicono per il 2 e 3 maggio il referendum sulla proposta Fiat. Uilm contraria, darà comunque indicazione di voto favorevole.

Si terrà i prossimi 2 e 3 maggio il referendum alla ex Bertone. Lo hanno deciso ieri le Rsu confermando l'orientamento emerso nei giorni scorsi durante l'assemblea con i lavoratori. Oggi si riunirà la commissione elettorale che dovrà stabilire i termini del voto. Il quesito su cui saranno chiamati ad esprimersi i circa 1.100 lavoratori della ex Carrozzeria di Grugliasco, acquistata nel 2009 dalla Fiat, è se accettare o meno la proposta presentata dalla Fiat per il rilancio dello stabilimento che prevede un investimento di circa 500 milioni di euro per la realizzazione di una vettura del segmento E a marchio Maserati.
Secondo le indicazioni il 2 maggio dovrebbe riunirsi l’assemblea dei lavoratori dalle 10 alle 11 dopo di che dovrebbe prendere il via le operazioni di voto che si dovrebbero concludere nel pomeriggio del 3. «Il 2 e il 3 saranno giorni importanti perché i lavoratori decideranno del loro futuro», ha commentato per il Fismic il responsabile piemontese Vincenzo Aragona.
La Uilm, invece, assisterà alle operazioni di voto e allo spoglio e ovviamente dirà ai suoi iscritti di votare a favore, ma resta contraria alla chiamata al voto dei lavoratori. Per il segretario torinese Maurizio Peverati si tratta di un « referendum pasticciato che confonde le acque e non migliora la situazione». Il sindacato di Angeletti è l’unica organizzazione a non aver chiesto la consultazione. «Per due motivi – precisa Peverati - il primo è che il quesito non è chiaro, nella domanda si parla di accettare o meno una “proposta” e questo è scorretto perché sul piatto c’è ben di più, c’è la piattaforma di Fabbrica Italia, un accordo completo. In secondo luogo - prosegue ancora il segretario - è perché le Rsu, come vorrebbe il regolamento non hanno dato indicazioni di voto, dunque qual è allora la materia del contendere? Questo referendum confonde le acque e non migliora la situazione, anzi, si rischia di far svanire un investimento di 500 milioni vitale per la ex Bertone e per Torino».

PS: Davanti a Mirafiori si sono alternati alcuni esponenti politici per dire il "no" al diktat di Marchionne, SEL e Fed. della Sinistra, in contrapposizione a Fassino del Pd favorevole al "si". Tredici giorni dopo si vota a Torino........
Un saluto da Umberto Marabese.

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