"Con lui non siamo nulla". La rivolta nel M5s travolge Conte
13 Maggio 2021 - 09:26Grillini in subbuglio per le parole di Giuseppe Conte. Il nuovo M5S stenta a decollare e la sua identità non è ancora chiara neppure all'ex premier chiamato a risollevare le sorti dei pentastellati.
"Finora Conte, in qualità di primo ministro, ha fatto da mediatore a diverse forze politiche e non penso si sia mai intestato battaglie politiche personalmente”. Davide Casaleggio smonta ogni velleità dell'ex premier di rifondare il M5S.
Il presidente dell'Associazione Rousseau, intervistato da La7, ribadisce inoltre che può consegnare i dati degli iscritti solo al Movimento “che ne è l'unico e legittimo titolare" e, quindi, non a Conte il cui ruolo all'interno del M5S non è ancora ben definito. Casaleggio, poi, sempre nella giornata di ieri, ha un sollecito di pagamento ai parlamentari pentastellati morosi.
Come se non bastasse Enrico Letta si è dovuto arrendere di fronte all'impossibilità di far convergere gli alleati pentastellati sul nome di Nicola Zingaretti come candidato sindaco a Roma e, al Messaggero, ha dichiarato: “Ora bisogna semplicemente e con grande pragmatismo prendere atto, e andare avanti pensando che abbiamo fatto la scelta migliore”.Sia la rottura con Casaleggio sia il rapporto col Pd sono due grandi grattacapi che Giuseppe Conte non è ancora riuscito a risolvere. Lui continua a prender tempo, ma al Fatto Quotidiano annuncia che entro la fine del mese presenterà il programma del nuovo Movimento. Quale sarà la linea, però, risulta ancora un mistero. “Sarà un movimento intriso di cultura ecologica, saremo all'avanguardia in questo. Saremo dalla parte dell’inclusione e della giustizia sociale. Siamo di sinistra? Classificateci come volete, ma la realtà è che guarderemo anche alle esigenze dell’elettorato moderato. A me interessa abbassare le tasse: sono di destra? Va benissimo”, dichiara il camaleontico Conte. Insomma, un minestrone che pare non essere stato ben digerito in casa M5S.
“Prima diceva di essere elettore Pd e di amare il campo progressista, e voleva trascinarci a sinistra. Ora sostiene che saremo anche il partito dei moderati, quindi al centro. Nel frattempo rilascia interviste e dice che vuole abbassare le tasse e se questo significa essere di destra gli sta bene. Secondo me non lo sa nemmeno lui", commenta a ilGiornale.it una parlamentare grillina al secondo mandato si lamenta così dell'impronta che l'ex premier intenderebbe dare a M5S. "Impronta? Ma quale impronta, magari! Qui non stiamo riuscendo nemmeno a staccarci da Rousseau. E poi sulle amministrative non ne parliamo...", aggiunge la nostra fonte a taccuini chiusi. I grillini sono in subbuglio anche per il fallimento delle trattative col Pd in vista delle prossime amministrative: “ "Conte si dovrebbe dare una mossa, a uno a uno stanno fallendo tutti gli accordi nelle città, le prossime votazioni sono già un caos”, dice un grillino alla prima esperienza in Parlamento che ci saluta sconsolato: “La verità è che qui - chiosa- non siamo né carne né pesce, altro che sinistra, centro e destra. Se non si fa qualcosa subito verremo risucchiati dagli altri partiti".
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