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sabato 29 agosto 2020

Maurizio Blondet - Il COVID come nuova fede (e fa’ i miracoli)

“COVID, L’unica malattia dove sono i medici a cercare i malati e non viceversa. Un miracolo inspiegabile”.

(dott. Sergio Resta oncologo):

“La gente ha bisogno di certezze e consolazione, qualcosa in cui credere.
Il Covid rappresenta la sua nuova fede, che unisce e affratella tutti i disperati e li rende uguali nella stessa sorte.

il coronavirus racchiude tutte le caratteristiche di un dio laico e terreno:

  • invisibile
  • ubiquo
  • equanime
  • infallibile
  • immanente
  • ineffabile
  • inspiegabile dalla scienza

Se avesse pure la trascendenza sarebbe una religione a tutti gli effetti, a cui non mancano di certo le pratiche liturgiche:
indossare le mascherine, lavarsi le mani ripetutamente, salutarsi con il gomito, mantenere le distanze.

E abbondano pure i racconti sulle origini misteriose, i miracoli e le gesta leggendarie: la discendenza dal pipistrello, i morti di Bergamo, la contagiosità con la sola imposizione delle mani.
E in una religione che si rispetti non possono mancare neppure i sacerdoti che predicano messa a tutte le ore, rappresentati dai virologi che non ne azzeccano una nemmeno per sbaglio, mentre le infermiere con le visiere e le tute da palombaro sono le nuove vestali.
Il vaccino infine è la promessa della salvezza eterna.

C’è tutto quello che serve per colpire l’immaginario collettivo.
Alla gente non importa più tanto sapere se il virus esiste o non esiste, è pericoloso o meno, loro ci vogliono credere per avere uno scopo nella vita e riconoscersi negli altri, condividere una prassi, una convinzione.
Fare parte di qualcosa. Appartenere ad una comunità.

Ovviamente chi mostra scetticismo o addirittura non crede apertamente alla grandezza del virus, viene subito etichettato come un eretico, un ateo, un negazionista e la punizione divina non tarderà ad arrivare. I fedeli del virus esultano quando un miscredente viene colpito dalla malattia, o meglio dalla positività.
Il peccato di Apostasia comporta la giusta condanna, perché il Dio Virus non perdona e però è anche tanto misericordioso, perché a meno di avere 80 anni con varie malattie pregresse, il dio virus Non Uccide Nessuno.
Ma per continuare a credere ci vogliono i positivi.
Senza positivi non si canta più messa.
La presenza anche solo di un Positivo A-sintomatico è la prova tangibile che dio virus c’è, e lotta insieme a noi.
E quindi via alla ricerca affannosa di nuovi positivi da dare in pasto ai fedeli, facendo tamponi a tappeto su tutta la popolazione.
Se ci fate caso questa è l’unica malattia dove sono i dottori a cercare i malati e non viceversa. A suo modo anche questo è un miracolo inspiegabile.

PREGHIAMO.

Preghiamo affinché la gente si liberi da questa ennesima superstizione inventata dai governanti e dai giornalisti loro servi fedeli per tenerli (i malati?! ) buoni, impauriti e mansueti.
Le minacce di futuri lockdown sono già un buon deterrente per evitare la più terribile insidia per i governanti e arma di un popolo alla canna del gas: gli assembramenti, le sommosse, le rivolte.
Non so come finirà questa storia, ma una cosa è certa.

Il virus SERVE a SOGGIOGARE ed AGGREDIRE PRIMA PSICOLOGICAMENTE e POI MATERIALMENTE le FASCE più DEBOLI e MENO ISTRUITE della POPOLAZIONE , i più POVERI , i più IGNORANTI , i più IMPRESSIONABILI.

Dott. Sergio Resta oncologo

(Grande intuizione, che spiega tutto. Ecco perché il Tedros Supremo, il nilotico capo dell’OMS, dice che bisogna evitare i luoghi di culto ,oltre agli stadi e alle discoteche: sono i tre luoghi di religioni concorrenti)

il Tedros Supremo, papa del Sacro Collegio degli “Scenziati”

Adnkronos
@Adnkronos

#Oms: “Nuovi contagi in stadi, discoteche e luoghi di culto” tinyurl.com/yxrl49qp

Marco Travaglio, a nome del Procuratore, attesta un miracolo:

L’arcivescovo di Brisbane, vero credente, ha diffuso questa immagine di Maria col Bambino, muniti entrambi dello Strumento di Salvazione:

Sui sintomi degli asintomatici, si ascoltino i comandamenti del professor Andrea Crisanti, Gran Sacerdote, su come misurare la febbre agli studenti, in vista della riapertura delle scuole: “E’ chiaro che 37,5 è una soglia del tutto inadeguata per i giovani, andrebbe portata a 37,1 visto che i giovani sono spesso asintomatici”.
A cui replica Pier Paolo Dal Monte, chirurgo e miscredente:
“Caro collega, con ogni evidenza laureato al CEPU, l’innalzamento della temperatura, “è” un sintomo. Se sono asintomatici non é presente neppure quel sintomo. Non esiste la definizione di “asintomatico parziale”.
(Continua – ad libitum)

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